Pescara val bene una mossa (anzi 5)

Due settimane non sono il tempo di cui Frank de Boer aveva bisogno per costruire la squadra dei suoi desideri, due settimane passano in un soffio soprattutto se i nazionali se ne vanno in giro per il mondo e allora tutto si complica e quel tempo si riempie di preoccupazioni e pensieri cupi. Perché il mercato esotico e indecifrabile dell’Inter ha reso indispensabile la presenza di alcuni e superflua quella di altri, tradotto: bisogna sperare che i due centrali difensivi non abbiano mai un raffreddore, almeno finché Ansaldi non si rimette in piedi o FdB non sceglie Medel come terzo della rotazione, bisogna sperare che Icardi non abbia mai due linee di febbre perché davanti ci sono mille esterni e solo una prima punta (più Eder, adattabile al ruolo). Tuttavia i progressi registrati nella partita con il Palermo fanno sperare in una convalescenza veloce, a patto che si sciolgano i 5 nodi delle prime due partite.

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La difesa

Stabilito che non si può (e non si deve), giocare a tre in mancanza di un terzo centrale affidabile, nello schieramento preferito da de Boer il ruolo di Ministro della Difesa è saldamente nei piedi di Miranda, che ha esperienza e capacità di lettura. Nonostante i 32 anni il brasiliano è integro e molto mobile lungo le diagonali in copertura. Murillo è un marcatore muscolare con ottimi margini di miglioramento e la coppia è ben assortita, come già visto per una buona metà della passata stagione. Se decentemente coperti dal centrocampo (cosa per nulla scontata), se non costretti ad affrontare troppi 1 vs 1 a campo aperto i due sono in grado di reggere l’urto di attacchi organizzati e di far valere le loro qualità in marcatura. Il primo problema è una forte propensione all’anticipo e al gioco fisico che spesso li carica di cartellini gialli e rossi (Miranda 6 ammonizioni e 2 espulsioni, Murillo 3 ammonizioni e 3 espulsioni), e che più volte ha messo in crisi la rotazione dei centrali, nonostante la presenza di Jesus. Il secondo problema nasce in fase di impostazione e giro palla basso, perché nessuno dei due ha una naturale predisposizione al controllo del gioco e l’azione si inaridisce troppo presto quando gestita da loro. Spesso il tutto si conclude con un lancio lungo un po’ a casaccio di Miranda o con uno scriteriato tentativo di discesa in slalom centrale di Murillo. Per il sistema di gioco ricercato da de Boer, squadra lunga e propositiva, serve una rivoluzione radicale della partenza dell’azione e la consapevolezza che il giro palla nella propria trequarti può e deve essere una soluzione sempre disponibile.

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Banega

Ever Banega è un dono, non un problema. Nelle prime due uscite si è adeguato a un ruolo non suo. Per carità, Banega ama ricevere e passare a un tocco, massimo due, ma collocarlo appena sopra la linea della difesa è stato un azzardo, un po’ per la sua propensione naturale a salire in verticale, un po’ per quella forma di sublime anarchismo che da sempre lo contraddistingue. Meglio contro il Palermo, meglio tatticamente, ma ancora troppo confusa la sua partecipazione al gioco e del tutto inaffidabili i suoi colleghi di primo passaggio. L’arrivo di Joao Mario potrebbe aver risolto almeno in parte l’equivoco, Banega è un dono, non un problema

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Perisic e Candreva

Qui il punto è elementare: devono giocare insieme perché insieme formano la miglior coppia di esterni del campionato (insieme ad Alves ed Alex Sandro), e perché insieme sono in grado di costruire superiorità sulla fascia grazie al mestiere più antico del mondo del calcio (dopo la velina, s’intende): saltare l’uomo. Se il modulo scelto è il 4-3-3, FdB deve trovare la chimica perfetta per non sbilanciare completamente la squadra, perché due così forti e follemente votati all’attacco te li puoi permettere se la mediana è registrata e gi spazi sono presidiati adeguatamente e non à la Kondò o alla Medel (andale, andale!)

Inter - Atalanta
Foto LaPresse – Spada 23 agosto 2015 Milano ( Italia) Sport Calcio Fc Inter – Atalanta Campionato di Calcio Serie A TIM 2015 2016 – Stadio “S.Siro , Meazza ” Nella foto: kondogbia Photo LaPresse – Spada 23 August 2015 Milan ( Italy) Sport Soccer Fc Inter – Atalanta Italian Football Championship League A TIM 2015 2016 – ” Mezza , S.Siro ” Stadium In the pic: kondogbia

Kondogbia

Kondò è forte ma non è forte. Nel calcio tecnico e organizzato di FdB il signor 35 milioni rischia di affogare più di tutti gli altri, perché manca in alcuni dei fondamentali imprescindibili per l’olandese. Non ha tiro, non ha visione di gioco e non ha i tempi dell’inserimento. Ma corre come un pazzo e recupera palloni, in più ha l’imprevedibile dono del dribbling. L’orientamento degli ultimi giorni lo vede seduto in panchina, ma se solo si riuscisse a piantarlo nel mezzo di Joao Mario e Banega, se solo de Boer riuscisse a instillargli un minimo di saggezza e di senso del gioco, Kondò quei 35 milioni potrebbe valerli tutti e farci maturare anche un po’ di interessi. Se diventa un interditore, diventa il miglior interditore del campionato. Nessun compito che non sia la distruzione dell’azione avversaria e la consegna del pallone a piedi più educati, tranne che nei break più furibondi e improvvisati, quelli che spezzano la partita in due

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Icardi

Il numero di palloni giocabili recapitati a Maurito nelle prime due partite è pari a quello degli abitanti di Marte. Contestarlo, mettere in dubbio la sua dedizione alla causa, rivangare i veleni e i miasmi di un mese di calciomercato orribilmente gestito è stupido e serve a poco, ora. Mauro è un 9 fenomenale negli ultimi 15 metri. Può migliorare in appoggio, ma chiedereste a Bruce Springsteen di imparare a suonare come Skrillex perché alle feste ogni tanto può servire? No, forse comprereste un impianto decente per far rendere al meglio la Telecaster del Boss. Ecco ora le casse le abbiamo, Banega e Joao Mario per le verticalizzazioni e Perisic e Candreva per i cross e i tagli dalle fasce. Usiamoli, diamo a questo ragazzo la possibilità di fare quello che sa fare meglio.

 

2 thoughts on “Pescara val bene una mossa (anzi 5)

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  1. ottimo post! condivido quasi tutto quello che hai scritto. Non vedo Perisic e Candreva così iper offensivi, sostanzialmente sono due veri tornanti. Candreva in nazionale addirittura fa il quinto nel 3-5-2 (sprecato in quella posizione, a mio parere). Credo che entrambi possano garantire tanti chilometri e applicazione anche in ripiegamento. Il problema sarà più integrare Gabigol, che invece mi sembra più punta. Banega è ancora da inquadrare, però sono d’accordo, De Boer deve fare di tutto per trovargli la posizione ideale; l’anno scorso la mancanza di visione e creatività della nostra metà campo era desolante. Penso che la presenza di Joao Mario sarà utilissima; di lui mi piace che non perde mai un pallone banale, ne riconquista diversi, gioca con semplicità e sa scegliere il momento giusto per allargare o verticalizzare; in qualcosa mi ricorda Aaron Winter, specie nella versione laziale zemaniana.
    Su Kondo sottoscrivo al 100%, e non escludo che Brozovic lo possa scavalcare nelle gerarchie di De Boer. Icardi è vero, ha una percentuale realizzativa alta; mi piacerebbe vederlo più cattivo e affamato, a volte continua a sembrarmi un po’ indolente. Lui è diverso da Higuain, ma se in questo aspetto lo copiasse penso che ci farebbe un po’ tutti felici.

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