Joao, ti prego.

Le partite che risvegliano l’animo combattivo di un interista sono quelle contro le rivali di sempre, cittadine, il Milan ed extra cittadine (la squadra che arriva da oltre Ticino per intenderci). Ma le partite che terrorizzano un interista sono quelle come la partita di domani. Il Pescara una squadra di cui non sai niente fino a un minuto prima perché in estate nessuno ha parlato di chi ha comprato il Pescara, e ti ricordi giusto che l’allenatore è Massimo Oddo, solo perché per caso una sera di inizio giugno in un ristorante  hai visto lo scontro col Trapani passato alla storia perché l’allenatore pescarese dopo il fischio finale prima di festeggiare coi suoi abbraccia un distrutto Serse Cosmi che piange come un bambino in panchina. Titoloni dei giornalisti, estratto da libro cuore e chiuso, il Pescara non esiste più.

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Che poi dov’è Pescara? Marche? Abruzzo? E’ sopra o sotto Pesaro? E’ vicino alla Puglia. Pare che sia sul mare e pare che domenica 11 settembre arrivi la squadra con la maglia nerazzurra a incontrare i neopromossi, ma soprattutto pare che dal primo minuto scenderà in campo il giocatore che tutti noi abbiamo imparato ad amare senza alcun motivo, perché nessun interista a parte pochi malati veri, seguono le partite dello Sporting Lisbona e perché all’Europeo, quella squadra orribile che è il Portogallo l’abbiamo vista solo in finale e i protagonisti sono stati l’infortunio di Ronaldo Cristiano e le falene.
E a tutti era sfuggito il ragazzo mulatto con la pelata più lucida di una boccia. Ma quando abbiamo scoperto che costava così tanto, abbiamo iniziato a pensare che forse ne sarebbe valsa la pena, che in fondo un paio di passaggi buoni ce li ricordavamo e poi, buondio se costa 45 milioni, quelli che ne capiscono devono aver visto bene!

Sulla gazza il suo amico Aquilani che ora è un pilastro del Pescara (quanti lo sapevano?) si dichiara grande amico di Joao, con cui ha condiviso la maglia bianco verde e dice:

“Allo Sporting l’ho visto utilizzare praticamente in tutte le zone del campo: a destra, a sinistra, in mediana. Un giorno mi è venuto spontaneo chiedergli: “Joao, ma dove ti piace giocare?”.

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Dopo aver letto questa dichiarazione dell’ex romanista ogni certezza dell’interista basata sui 45 milioni spesi per il ragazzo di Porto è andata in frantumi e una domanda è apparsa nitida nella nostra testa:

  • “Joao dove cazzo ti piace giocare? Ti prego diccelo. No perché la gazza ti mette in 4 punti diversi del campo, col Portogallo avevi il 10 ma non sei un regista e dalla faccia non si capisce e di solito dallo sguardo qualcosa si intuisce.
    Pirlo ha lo sguardo di un geometra, Zidane sembrava un posseduto, Baggio aveva gli occhi di un folletto dei boschi.
    E tu Joao? Chi sei? Da dove arrivi? Come ci puoi aiutare? Perché costi così tanto?”

Non in questo ordine e non con queste precise parole ma a un giorno dal debutto del “gioiello” portoghese più o meno sono queste le domande e le riflessioni di un tifoso interista che è troppo concentrato sulla partita della prossima domenica per pensare al Pescara di cui si sa pochissimo se non che ha fatto 2-2 col Napoli e ha vinto a tavolino col Sassuolo e quindi è 3 punti avanti a noi.

Quindi con la mente già allo scontro che ci fa essere più interisti che mai contro la squadra dell’oltre Ticino, ognuno di noi per domani sera si affida a Joao che si dice “abbia poteri magici perché in grado di addomesticare i passaggi di D’ambrosio in allenamento”

Joao, ti prego, aiutaci tu, perché noi Pescara manco sappiamo dov’è.

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