Piero Ausilio è uno che porta a casa il risultato. Gli consegni la lista della spesa e lui compra, in genere al prezzo giusto (in genere ma non sempre, vedi Kondogbia). Il problema di questi giorni forse è proprio la lista. Chiunque l’abbia compilata che sia la nuova proprietà, Thohir o il nervoso Mancini l’elenco sembra scritto con l’inchiostro simpatico o vergato con una calligrafia illeggibile. Fatto sta che il mercato dell’Inter più che essere attendista è paralizzato. Consapevoli dell’esigenza di rispettare il Financial Fair Play, della necessità di vendere prima di comprare e di tutte le attenuanti generiche, a 20 giorni dall’inizio del campionato è però impossibile ignorare i problemi di una squadra ancora largamente incompleta.
Sono arrivati Banega, Ansaldi e l’oggetto misterioso Erkin, sono tornati a casa Dodò e il sempre più involuto Ranocchia e se n’è andato Juan Jesus. Questo, al netto del traffico in entrata e uscita dei PPN (Pendolari Primavera Nerazzurri, vedi Bessa e soci), è lo stato dell’arte. Si obietterà che senza un allenatore ben saldo in panchina il progetto tecnico è difficile da costruire, ma qui mancano uomini ancor prima che uomini con le caratteristiche adatte. Proviamo ad analizzare reparto per reparto le necessità e le possibilità, nella speranza che Ausilio lo faccia meglio e al più presto, nonostante la sua posizione sia tra quelle da chiarire (in scadenza).
Portieri – Qui siamo ostaggi del contratto di Handanovic, appena rinnovato. Il portiere sloveno è nel pieno della maturità agonistica e a 32 anni sgomita per raggiungere il palcoscenico più importante, quella Champions League che da quando è all’Inter non ha mai giocato. Il problema è che ritiene di avere molto più mercato di quanto non ne abbia in concreto, di offerte non ne arrivano e alla lunga gli toccherà un altro anno con noi, nella speranza che le cose prodigiose fatte nei primi 3 mesi dello scorso anno prendano definitivamente il posto di bronci, nervosismo e incertezze. Dietro di lui Carrizo e Berni, confermati, con il giovanissimo Radu che resta in Primavera un altro anno per confermare quanto di buono si dice di lui. Alternative? Riuscendo a vendere bene Handanovic, Sirigu potrebbe essere il nome giusto. Si è detto più volte interessato e il suo profilo sarebbe l’ideale in attesa di un portiere giovane (Radu?), su cui costruire il futuro
Difensori centrali – Il reparto più delicato è anche quello che meno stiamo migliorando. Miranda e Murillo sono due ottimi titolari ma il primo ha un anno in più e il secondo deve invece crescere molto tecnicamente dopo un anno di luci e ombre. Murillo è strepitoso ed esplosivo, ha margini di miglioramento enormi ma fa errori imperdonabili per un giocatore del livello cui ambisce. Miranda è un signore della difesa ma le stagioni cominciano a essere tante e nel suo caso affanno e cartellini vanno di pari passo. Ceduto Jesus dietro di loro c’è un vuoto drammatico. Ranocchia ha evidenti problemi di autostima e ormai il suo è più un caso di crisi psicologica che non tecnica o fisica. Gli errori osceni visti in passato si ripetono ormai con una cadenza regolare, la trasferta americana è stata un brusco risveglio. Medel si può adeguare al ruolo, che copre nella nazionale cilena con ottimi risultati, ma il campionato italiano è molto meno generoso e concede poco alla fantasia. Ansaldi e D’Ambrosio possono adattarsi in casi di estrema necessità ma è uno scenario che vorremmo evitare. Cosa offre il mercato? Poco o nulla se si punta a giocatori affermati. Anche in questo caso bisognerebbe raccogliere il frutto del lavoro degli osservatori e scommettere su profili giovani, in piena linea con il progetto Suning
Difensori esterni – Qui dipende tutto dal modulo ma gli uomini ci sono o almeno il numero è quello giusto. C’è da risolvere il caso di Santon, malato immaginario o meno che sia e poi bisognerà valutare con serenità Erkin, che al momento sembra un terribile errore. Ansaldi e D’Ambrosio non sono due fuoriclasse ma garantiscono spinta e muscoli, di Nagatomo possiamo solo lodare la generosità e sperare che prima o poi qualcuno se ne innamori e lo porti via. Saremmo curiosi di vedere uno come Di Marco in prima squadra, ma per ora ci toccherà seguirlo all’Empoli; Vrsaljko è andato a Madrid e come lui anche gli altri terzini giovani di qualità preferiscono girare l’Europa piuttosto che spegnersi sulle fasce di San Siro, notoriamente troppo vicine al pubblico…
Centrocampisti – La vera barzelletta è che al momento Melo non solo è utile ma quasi indispensabile mancando del tutto un centrocampista di manovra e impostazione. Banega è un acquisto eccezionale ma il suo raggio d’azione è più avanzato e la sua propensione all’anarchia va incoraggiata e non ingabbiata. Medel è generosissimo ma con lui la palla gira alla velocità di una macchina a pedali costretta a partecipare a un GP. Kondogbia è irruento e poco lucido quando si tratta di fare possesso, Brozovic potrebbe essere un gigante del ruolo ma al momento gli interessa di più la fase offensiva e Gnoukori è sparito dai radar. Più che offrire a casaccio denaro per attaccanti maturi sarebbe il caso di andare da Witsel e sedurlo all’istante, lui o uno con quelle caratteristiche: testa alta, visione e ritmo. Dai tempi belli di Thiago Motta l’Inter non ha un giocatore con quelle caratteristiche e infatti dai tempi belli di Thiago Motta non giochiamo un calcio decente
Attaccanti –Se vendi Icardi il giorno stesso devi annunciare Morata. Semplice, non ci sono altre possibilità e non sarebbero accettabili. Morata, Cavani o comunque un nome che valga quello di Icardi che simpatico o antipatico, grato o ingrato che sia resta uno dei migliori attaccanti del mondo. Gabigol è un ottimo prospetto ma pensarlo titolare al primo anno in Italia è una scommessa troppo grande e questo vale anche per gli altri nomi accostati più o meno fantasiosamente all’Inter in questi giorni. Eder potrebbe essere una sorpresa, attaccante di fatica e tecnica, se solo Mancini provasse a utilizzarlo come ha fatto Conte il risultato rischierebbe di essere elettrizzante. Jovetic è un’incognita ed è meglio non parlarne troppo e fingere che non esista. Se gioca come sa, i problemi diminuiscono esponenzialmente. se gioca come l’anno scorso siamo nei pasticci. Rodrigo Palacio è il fratello di tutti noi, attaccante meraviglioso e padre della Patria ma ormai un po’ troppo in là negli anni per poterlo considerare un titolare o quasi. Candreva è in arrivo e aiuterà molto, ha esperienza e insieme a quell’altro rischia di formare la coppia di attaccanti esterni meno prevedibile del campionato. Poi c’è Perisic, quell’altro. Uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, uno dei pochissimi a saltare l’uomo sia di potenza che di fino. Averlo tenuto, non averlo messo sul mercato è comunque una vittoria, nella speranza che Mancini non ripeta mai più, nemmeno negli incubi peggiori, l’esperimento di Ivan trequartista
Insomma c’è quel che c’è e di quel che c’è non manca nulla, solo che serve altro, molto altro. Forza Piero Ausilio, siamo tutti con te
Altro che lista il problema è il nocchiero…. Fuori di testa e senza idee da un anno a sta parte ..
Anch’io concordo quasi in tutto…..Dire che la rosa è largamente incompleta mi sembra eccessivo e comunque sul mercato ( specie se diamo per fatto Candreva) si è già fatto abbastanza bene ,specie tenendo conto dei paletti del FPF.
Witsel ,sinceramente non mi piace , molto meglio Biglia.
Costa tanto,certamente troppo Joa Mario ,ma lo considero un elemento che ci servirebbe molto ,specialmente per la sua duttilità ed intelligenza calcistica ,che reputo superiore a quasi tutti i nostri giocatori attuali.
Infine su Icardi : senza dubbio l’uscita di Wanda Nara ci pone in una posizione difficile, ma ritengo che di fronte ad un’ipotetica offerta di 45/50 ml. + Gabbiadini sarebbe una follia rifiutare. Icardi è un grandissimo goleador,ma con lui il nostro gioco offensivo sarà sempre limitato, senza contare che con i lsuo atteggiamento non può più essere il capitano della squadra.
Concordo quasi in tutto… Penso che ci serva un giocatore come Witsel ma non Witsel, mi spiego: il belga è un calciatore dalla tecnica sopraffina, visione di gioco e fisicità, ma è anche un giocatore che spesso si estranea e che non sempre giochi al massimo. Diciamo che a noi sarebbe utile il classico regista di centrocampo che ogni domenica ti garantisce ritmi di gioco , testa, cervello e lanci (cosa che ancora non puo garantire Witsel, lo vedo di più come mezzala di possesso poco associativa), per fare un nome direi Biglia ma si sa, trattare con Lotito è un’impresa e penso che ci dia SOLO Candreva (c’è da specificare che due trentenni andrebbero contro la logica Suning).Escluderei Joao Mario, mezzala che può giocare da esterno (destra o sinistra) ma non regista. L’unica soluzione fatta in casa sarebbe Brozovic ma andrebbe seguito e studiato. ..
Primo commento. Intanto complimenti. Come nessun altro sapete interpretare la filosofia che sta dietro all’essere interisti. A mio figlio dico sempre che non non siamo tifosi dell’inter, siamo interisti, ed è qualcosa di più.
Dopo questa toccata di xxxx veniamo al commento. Tutto giusto ma un paio di riflessioni le farei.
Difesa: questi abbiamo e questi dobbiamo tenerci sperando che l’allenatore, qualunque esso sia, sappia motivare Murillo e dare a Ranocchia la serinità necessaria per giocare quelle dieci partite da sostituto. Un giovane per sostituire Juan Jesus.
Esterni. Tutti scarsi. Salvo D’Ambrosio per la duttilità e spero in Ansaldi ma per il resto è il reparto peggiore. Da quelle parti lo scorso anno abbiamo perso punti e credibilità.
Centrocampo. Con Banega dovremmo essere più forti dello scorso anno. Unica raccomandazione, tenere Brozo lontano dalla nostra area.
Attacco. Non so come finirà la telenovela Icardi. Spero che resti. Abbiamo sotto contratto per altri tre anni un centravanti che segna a 4 mil. Non ne troveremo altri ed anche se ce lo pagassero to mil. butteremo quei soldi per strapagare uno che vale la metà garantendogli un ingaggio maggiore, Per il resto mi pare che siamo forti.
In conclusione. Partiamo dal quarto posto dello scorso campionato. La juve è irraggiungibile ed ha indebolito Roma (Pjanic) e Napoli (Higuain). Io toccherei poco.
PS
Non ho parlato di Mancini perchè gli sarò grato in eterno per quello che ci ha regalato ma è ora che si decida. Se vuole fare il manager deve sposare la filosofia della società… altrimenti faccia l’allenatore con quello che ha che non è poco.