Ci è andata di lusso, gli è andata di lusso. Tra queste due affermazioni, entrambe vere, è racchiusa tutta la gara, perché se è vero che nel palleggio ci sono stati superiori (e anche nei tiri), be’, noi siamo quelli che vanno a prendere il pallone dopo il gol. E non dobbiamo temere nessuno. Handa... Continue Reading →
Ridi, ridi che alla fine arriva LA GARRA CHARRUA!
Il centrocampo dell'Inter e la sua vena di bellissima follia.
Qualcuno volò sul centrocampo dell’Inter (molto pazza Inter, amala!)
Il centrocampo dell'Inter e la sua vena di bellissima follia.
Cinque “sensibili” sì e cinque “insensibili” no. Anche con il Cagliari
Per voi cinici, che avete una discarica a cielo aperto al posto dell’organo muscolare cavo, per voi, che marcite nelle vostra insensibilità, eccezionalmente daremo lustro a un vecchio format di questo blog: cinque cose sì e cinque cose no. Cinque cose sì. Icardi. Lo si mette al primo posto perché ha condensato in questa gara... Continue Reading →
JM e la descrizione di un attimo (Moyes, ti voglio bene assai!)
Non so quanto David Moyes si sia documentato negli ultimi sei mesi, ma lo ringrazio pubblicamente. Gli sono debitore. Perché il tecnico del West Ham non mi ha abbandonato in questa valle di lacrime a pelare cipolle. Perché se mi sono sbagliato nella valutazione calcistica di Joao Mario, lui, se possibile, mi ha superato. Joao... Continue Reading →
Il marketing ai tempi del colera
E' più facile, secondo una consunta metafora, vendere un frigorifero agli esquimesi del Polo Nord, o un abbonamento alla nuova stagione dell'Inter a gente - cioè tutti noi - devastata dalle ultime sette orripilanti esibizioni, al culmine di una stagione che (fatto un meticoloso rapporto squadra/qualità/ambizioni/classifica reale) si è trasformata nel corso della primavera da... Continue Reading →
A settembre davvero non posso, ho judo e poi non ho l’abito adatto per i selfie con l’Europa League (non andate a lavorare, non andateci più!)
Lo fate per non andare in Europa League? Male. Lo fate perché sapete che anche questo allenatore siete riusciti a levarvelo di torno ma è meglio esserne certi? Male. Lo fate perché tanto sapete che non resterete, che non ci sarete l'anno prossimo e quindi non ne vale la pena, non serve impegnarsi? Male. Lo fate perché siete... Continue Reading →
E il pañolar non m’è dolce in questo mare (fermiamoci prima che sia troppo tardi. Post impopolare su Inter e arbitri)
Vi rubo qualche minuto e so che per alcuni sarà una lettura sgradevole. Nella millesima giornata del complotto arbitrale sento forte la necessità di condividere una riflessione sull'isteria con cui da tempo ormai immemorabile accogliamo le scelte arbitrali e più in genere gli arbitraggi. Non voglio scrivere cose ecumeniche né di buon senso scontato, sono... Continue Reading →
La vergogna è quella cosa che
In cinque mesi ne son successe di cose (tipo cambiare quattro allenatori, per dire, o fare i casting in albergo, o presentare hollywoodianamente un marziano, o battere la Juve e farsi arrotare due volte da una squadra mai sentita) e ciononostante troviamo sempre qualche spunto nuovo. Possiamo lamentarci di un sacco di cose, noi interisti,... Continue Reading →
Benvenuto Pioli, buon lavoro Pioli (che Dio ce la mandi buona Pioli)
Habemus. Finito il conclave dei cardinali nerazzurri, la montagna ha partorito un topolino. Non che Pioli lo sia, per carità, a occhio e croce parliamo di un signor allenatore, stimatissimo dai colleghi (sempre un buon segno), capace di un mezzo miracolo con la Lazio portata al confine ultimo dell'Europa che conta, pragmatico e gran costruttore di... Continue Reading →