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Per intenditori, esperti o appassionati di movimenti senza palla, passaggi in profondità, centrocampisti metodisti, terzini fluidificanti e falsi nueve.
E che conoscono quanto fu importante, tatticamente, l’inserimento di Manicone nell’Inter di Bagnoli
Se non puoi fare a meno di commuoverti quando vedi Mourinho che abbraccia Materazzi in un parcheggio. Se ogni volta che senti parlare di centrocampista
box to box pensi a Nicola Berti contro il Bayern, se Zengabergomibrehme è la tua filastrocca preferita (ma anche Sartiburnichfacchetti non è male).
Firme nerazzurre alle prese con un fatto di rilevante attualità. Un punto di vista, condivisibile o opinabile, ma sempre coerente con la linea editoriale.
Un linea che prevede calcio, cultura, divergenze ma mai il turpiloquio.
Tutto il bipolarismo nerazzurro converge qui al termine dei 90 minuti di giuoco. Esaltazione, delusione, frustrazione, speranza.
Pagelle, voti, opinioni, spesso contrastanti. Si consiglia una buona dose di umorismo.
Due chiacchiere con i tifosi delle altre squadre. I loro ricordi delle partite con l’Inter, i nostri incubi ricorrenti.
Come quando di notte sogni Masinga che beffa Pagliuca, o Destro che si materializza all’altezza del secondo palo lasciato scoperto da Handanovic.
Rubrica di speranze e desideri agostani che si rinnovano a dicembre. I colpi sperati e quelli conclusi. Come quella volta che arrivò Wesley Sneijder
ad un giorno dalla chiusura. Il resto lo conoscete: è scritto nella storia.