È tornato il caldo a Milano, in questa estate strana. Con un calciomercato strano. E più che mai, un’Inter strana. Un’Inter Not for everyone, ma speriamo almeno for someone.
Sarà che per me è la prima estate da lavoratore. Sarà che è la prima estate di Conte, la prima estate di vera rifondazione Nerazzurra, da quando c’è stato il cambio di proprietà. La prima dopo tanti anni, in cui leggendo il nome di Lukaku vicino all’Inter l’immediata conseguenza non è scoppiare a ridere.
Siamo al 23 luglio. Di arrivi importanti diversi (Godin e Barella su tutti), ma uscite importanti nessuna (Icardi, Nainggolan). Ma soprattutto, nessun attaccante. Da ben prima dell’apertura del mercato, si sono fatti solo due nomi per l’attacco dell’Inter: Dzeko e Lukaku. Il primo subito spacciato come “già fatto”, “trattativa lampo”, “atteso il blitz” e altre noiose metafore belliche a piacere. Il secondo più da spionaggio, del tipo “si sta preparando l’offerta”, “si cerca di trovare la formula più fattibile”, “scambio di contatti”.
Siamo al 23 luglio. E di ufficiale, nulla. Poche ore fa, con l’Inter in Cina, c’è stato un incontro tra Conte, Marotta, Zhang, Ausilio, Oriali, Antonello. Marotta, a distendere il clima dopo le lamentele di Conte, ha parlato di “incontro proficuo” e “simbiosi” tra società e allenatore. Non ci vuole un genio per capire che tutti fossero ben consapevoli del problema anche prima del “vertice di mercato”.
Mi piace sbilanciarmi. E sbagliare. Mi piace sbagliare, per imparare. Quindi mi sbilancio. E se il tempo mi darà torto, pazienza. Io credo che qualcuno abbia sbagliato nell’approccio di questo mercato. Indovina chi?
“È Juventino?”
“Sì”
Il primo è Marotta. Che ha sbagliato però da mesi, di fatto anticipando ciò che succede ora. Parlo di Icardi ovviamente, che di problemi ne ha e ne ha dati diversi (più imbarazzi e fastidi dirigenziali). Nel pensare a difetti e fastidi (ripeto, innegabili) però, ci si è dimenticati del professionista per concentrarsi sull’uomo, anche in modo un po’ ingrato. L’unico professionista che, a vent’anni, si è messo sul groppone una squadra e una società allo sbando e l’ha portata avanti da solo, riuscendo per anni ad andare in doppia cifra giocando con gente come Dodò e il “Divino” Jonathan (con tutto il rispetto). Non proprio Maicon e Maxwell.
Si voleva aumentare una clausola da 110 milioni. Ora si parla di cifre intorno a 50 milioni. Si dice che Icardi si sia presentato in ritiro per stupire Conte. E io ci credo. Non dare nessuna possibilità per mostrare polso è una cazzata. È solo stupida testardaggine. E rendere tutto pubblico mettendo il giocatore fuori rosa, ancora di più. Certo, era una situazione delicata, ma si doveva almeno provare a fare qualcosa.
“Avrebbe bisogno di Nainggolan?”
“Cazzo, sì”
Il secondo, e ancora più colpevole del mercato, è Conte. Capiamoci, non dico che non farà bene (né me lo auguro): credo solo che i casi Icardi-Nainggolan siano stati gestiti abbastanza male. Non dal solo Conte, certo, ma il suo ruolo non può che essere stato determinante.
Mostrare di essere forte a prescindere dalle conseguenze ha veramente senso? Si parla tanto della differenza tra leader e capo, ma Conte non si è comportato più come il secondo che il primo? Non avrebbe avuto senso, almeno, provare a recuperare i due? Non solo per non svalutarli (che già sarebbe abbastanza…) ma anche perché, pensateci, vi ricordate Vidal alla Juve? Davvero sono l’unico a vedere Nainggolan perfetto nello stesso ruolo? Conte ha di fatto bruciato a più riprese due (forse tre, contando Perisic) giocatori di indiscutibile livello, valore tecnico ed economico.
“È un gruppo di persone?”
“Sì”
“È la dirigenza?”
“Indovinato”
Questo “indovina chi” si conclude qui. Tutti hanno sbagliato. Prima nel non gestire i problemi della società all’interno della società, poi nel continuare sulla via della decisione presa con una rigidità veramente molto irritante. E poi, presumibilmente, nel promettere ad un allenatore che avrebbe avuto la squadra pronta prima di partire in tournée. E mica ad uno qualunque, a Conte. Che ora si ritrova senza Dzeko, senza Lukaku, senza Icardi e Nainggolan.
Il mercato in Premier League chiude l’8 agosto. La Serie A comincia tra meno di un mese, il 24 agosto. Le strade sono due: si inizia a spendere a prescindere da quanto entra (molto difficile), o la rosa sarà diversa da quella che ci si aspettava. Qualcuno, se il ritmo e l’approccio non cambiano, avrà problemi in attacco alla prima di campionato. Indovina chi?
Finalmente leggo il mio pensiero…parola dopo parola.
la situazione attuale non è per nulla incoraggiante.
speriamo di avere torto…
Cinzia