Una prece

Romelu Lukaku non giocherà nell’Inter ed è molto probabile che tutto ciò accada a causa della sua poca affidabilità (o della sua versione molto personale del professionismo, quella che tra Italia, Inghilterra e Nazionale belga gli è costata un po’ di diffidenza). Pare che Romelu Lukaku si sia comportato molto cinicamente, promettendo amore di qua e trattando in segreto qua e là. Scriviamo ‘pare’ perché non abbiamo fonti dirette anche se quelle mediate o riportate sono tutte molto simili e concordi.

Bene, male, un dispiacere che sfocia nel grottesco, come sempre accade quando se ne vanno quelli che baciano la maglia, si battono il petto, flirtano con le curve. Nessuno gli aveva chiesto di dire (ripetere per 5 volte) “Mai alla Juve”. Nessuno.

Lukaku, Skriniar, storie sbilenche in anni di amore e di gente come Danilo D’Ambrosio, interisti veri.
Tutto questo vale la nostra antipatia sportiva e la damnatio memoriae, e sia. Ma non facciamo casino.

Leggiamo qua e là commenti che non sono commenti ma insulti, leggiamo qua e là alcuni che usano la parola N** con malcelato sollievo, leggiamo alcuni particolarmente ardimentosi che ne approfittano per mettere in dubbio la serietà di Lukaku nel suo impegno anti-razzista. Troppi che avevano tutta questa immondizia in canna da tempo.

Non va bene, fa schifo.

Romelu Lukaku mi mancherà, ci mancherà pochissimo ma le due cose non hanno nessuna pertinenza.
Appena arrivato all’Inter ricevette una lettera delirante dalla curva che si giustificava per i versi della scimmia a venire. È stato oggetto di razzismo decine di volte, a Torino una delle più clamorose.

Non esulteremo più per un suo gol, mi sento di dire che saremo sempre con lui quando lotterà contro i beceri, gli idioti e i razzisti. Non sono parole di circostanza, è proprio il minimo sindacale.

Lukaku si è comportato male, malissimo.
Essere stupidi e razzisti non è una risposta, non per noi Fratelli del Mondo.

Img credit: Omar Momani