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La strada di Antonio
Conte non è e non è stato chiamato a vincere la Champions. È chiamato a riequilibrare i valori in Italia, a farci stare incollati alla sedia fino all’ultima giornata di campionato, a prescindere da come andrà a finire. Poi verrà il bello. Perché sarà lì che Antonio potrà fare il salto definitivo insieme alla società e alla squadra (che nel frattempo sarà cambiata), sopratutto se farà tesoro della prossima Europa League.

La cura Conte di Lautaro
Di Tommaso De Mojana Oggi Lautaro Martinez fa paura. Fortissimo? Sì.L’attaccante migliore d’Europa? Chiacchiere da bar. Qualcuno ne aveva dubitato? Sì, compreso chi scrive. Quel qualcuno si era sbagliato? Di brutto, parrebbe. Bene così! Quel qualcuno quindi deve morire non capisce niente cacca tette merda culo? No grazie. Spalletti doveva

Non è paura di cadere, ma voglia di volare
Dopo i 90 minuti con la SPAL, la sofferenza della fatica ha un sapore nuovo: non è più paura di cadere, ma è voglia di volare.

I nuovi mostri
Avevamo un grande attaccante, di cui eravamo prigionieri (perchè per sei stagioni abbiamo avuto un unico schema: diamogli la palla, magari qualcosa succede). Adesso abbiamo due grandi attaccanti, che ci hanno liberati. Due attaccanti che giocano insieme (insieme!), dall’inizio (dall’inizio!), dialogano, si cercano, lavorano e si sbattono per sè ma

Come se fosse normale
Era una partita molto difficile. Una partita che non si vinceva da fine ottobre 2016. In casa, in trasferta, tra un “Mazzarrino” e un gol di Ljajic, il Torino è da tempo avversario scomodo per l’Inter. E invece oggi, nonostante tutti i problemi del caso (ci arriviamo) Torino – Inter

Se questo è Antonio
Due mesi e mezzo di stagione, 9 vittorie su 11 in campionato (e secondo posto un punto dietro la Juve), più fuori che dentro in un girone di ferro in Champions dove hai giocato due primi tempi meravigliosi in due stadi da paura – roba che non vedevi da anni






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