Sesta vittoria su sette partite, terzo gol preso, prima doppietta stagionale per Brozovic, piccoli sprazzi di buon gioco e lunghi momenti letargo, accelerazioni formidabili e svarioni difensivi da restarci secchi. L’Inter del primo mese e mezzo di cura Spalletti è questa, un cantiere con alcuni muri solidi e molte incertezze, una squadra che ad alcuni ricorda quella del primo trimestre manciniano di due anni fa e ad altri invece regala la speranza di un futuro migliore. Una partita strana contro l’ultima in classifica che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e ha cercato disperatamente di aggrapparsi a un risultato positivo, senza riuscirci. Alcuni dei nostri vivono un eterno giorno della marmotta, sempre gli stessi errori e mai un po’ di grinta e cattiveria per colmare le lacune tecniche. Poca rabbia, troppa sufficienza.
5 Cose Buone
1. Epic Brozo corre come un dannato, per larga parte della partita a vuoto come di consueto. Poi però arrivano i due minuti di fuoco in cui imbrocca un inserimento centrale e mette in porta il cross di Candreva e batte una buona punizione vicino al sette. Oggi più delizia che croce, al momento pare l’unico in grado di cucire il gioco tra centrocampisti un po’ macchinosi ed esterni fumosi e incostanti. Le sue pause sono più mentali che non fisiche, a volte corre senza meta, come un automa distante dalla partita. Resta il fatto che questi 3 punti sono in larga parte merito suo.
2. D’Ambrosio è quello a cui consegneresti chiavi di casa e combinazione della cassaforte. Affidabile, puntuale, determinato. Quando sbaglia cerca di rimediare, offre sempre la sovrapposizione a Candreva e nel finale spesso chiude in diagonale sulle distrazioni di Joao Mario. Working Class Hero.
3. Skriniar sbaglia qualcosa e non si salva dal pasticcio colossale nell’azione del gol del Benevento, ma ha le idee chiare e sui palloni alti ha una percentuale prossima al 100%. I singhiozzi e le frenate di Miranda mettono in crisi anche lui.
4. Candreva, dopo tante domeniche infauste gioca una partita attenta e più utile alla causa, senza fronzoli né solismi innervosenti, senza una caterva di cross sprecati e palloni sbagliati. Risultato? Un assist perfetto per Brozovic e qualche palloni pulito e reso giocabile. Come un convalescente, un buon brodino per lui e per noi.
5. La classifica recita 19 punti su 21 disponibili. Per gli scettici è un effetto illusorio del calendario e del culo, per noialtri significa un ottimo punto di partenza e un buon trampolino per affrontare il mese in cui misureremo ambizioni e obiettivi. Finché Spalletti resta consapevole delle difficoltà e delle tante lacune della rosa, siamo a cavallo.
5 Cose Pessime
- La grinta, questa sconosciuta. Ci sono lunghi tratti della partita in cui per superficialità, noia, faciloneria o totale mancanza di concentrazione l’Inter sbaglia giocate elementari e spalanca le praterie della sua metà campo agli avversari. Oggi con i generosi ma limitati giocatori del Benevento è andata di lusso ma lo stesso approccio contro Napoli o Juventus rischia di generare una catastrofe. Non si possono affrontare le partite con la mollezza indolente che Joao Mario, Borja Valero e Perisic hanno messo in campo oggi.
- Borja Valero è una novità assoluta tra le 5 cose negative, ma oggi è inevitabile mettercelo. Lento e prevedibile. si limita al compitino e non costruisce, non accelera né verticalizza mai. Il problema è che da alcuni suoi errori di valutazione sono nati i più furibondi contropiede del Benevento. Magari è solo che soffre il caldo, speriamo di non rivederlo così.
- Joao Mario pensava di essere in gita sociale. Tirare non tira e lo sappiamo, ora ha smesso anche di saltare l’Uomo (tranne un’eccezione), e ha iniziato a perdere palla con una costanza preoccupante.
- Miranda non ha fatto danni ma il suo calo di condizione pare ormai irreversibile. Le partite balbettanti sono mascherate dalle prestazioni eccezionali di Skriniar, ma non è detto che duri all’infinito. Miranda è uno di quei difensori che non vivono di solo fisico ma che senza spunto perdono molte armi, anticipo in primis. Puntato da esterni mediocri oggi ha ballato molto.
- Perisic. Proprio così. Ivan Perisic, il migliore dei nostri. In partite come quella di oggi ci aspettiamo che bruci il campo e porti a casa il risultato in mezz’ora e invece ha sbagliato moltissimo e ha creato parecchi problemi a Nagatomo e al centrocampo. Pazienza, ci ha abituati benissimo e la prossima è una buona occasione per rifarsi.
- (Bonus Track) Il modulo. Siamo sicuri che con questi uomini non ci sia alternativa? Icardi è sempre isolato e costretto a piccoli miracoli per ricevere e rigiocare il pallone.
Pagelle: Handanovic 6,5 – D’Ambrosio 7, Miranda 5,5, Skriniar 6,5, Nagatomo 6 – Borja Valero 5, Vecino 6 – Brozovic 7, Candreva 6,5, Perisic 5,5 – Icardi 5,5
(Gagliardini 6, Dalbert 5,5, Joao Mario 5)
Spalletti 6
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