di Luca Paladini
Poteva andare peggio. Tipo una nevicata d’altri tempi a metà partita che ci obbligava a rimanere chiusi dentro San Siro fino a domenica in attesa del temibilissimo Bologna. Invece c’è andata di lusso. Solo quattro ore al gelo per vedere mezzo tiro in porta, ottocento passaggi indietro schiena all’area avversaria, trecento cross senz’anima.
M’avessero detto che la nostra stagione sarebbe andata a incagliarsi dopo aver battuto il Napoli in quel modo non c’avrei creduto. Eppure sono interista dal primo vagito, non dovrebbe sorprendermi nulla. E invece tutto quello che era materialmente rovinabile è stato rovinato da capodanno ai giorni della merla con una capacità talmente stupefacente da rimanere quasi ammirati. Dove c’era una squadra che aveva dato l’aria di passare con carattere oltre un momento no, ora c’è un’accozzaglia di giocatori impauriti, svogliati, incattiviti fra loro.
Tre partite che nei fatti è stata una sola, lunga trecento minuti, tutti uguali a balbettare calcio alla velocità del bradipo. Trecento minuti senza gol, senza idee, senza cuore. Con la sensazione di uno spogliatoio pronto a esplodere, se già non è saltato in aria fra capricci di contratti da rinnovare e musi lunghi per cessioni mai arrivate. Siamo terzi dove più o meno ci si aspettava di stare da agosto, ma la sensazione è di un ambiente sotto la soglia della depressione. Tira un’ aria da salvare il salvabile, soffia un vento da sciogliete le righe che pare incredibile considerando quanto ancora ci sarebbe da giocarsi in Europa.
Ciascuno adesso si coccola il suo bel capro espiatorio. Chi vede in Spalletti le responsabilità anche del buco dell’ozono, chi individua Icardi come il bamboccio viziato che ha innescato questo clima avvelenato, chi se la piglia con Perisic e la sua voglia di Londra, chi vorrebbe levare a mani nude tutti i tatuaggi a Nainggolan, chi spara sulla croce rossa maledicendo i Joao Mario e i Candreva. Pochi che tentano di unire i puntini neri per scoprire un disegno dove non esce un nome solo, ma una generale incapacità da parte di tutta la società, di gestire se stessa. Comunque poteva andare peggio, tipo che gennaio durasse 55 giorni.
Ben scritto. 4° Gennaio di seguito che la squadra naufraga su se stessa. E nel frattempo sono cambiati 4 allenatori una 20 di giocatori, ma 0 dirigenti.
Società che deve imparare ad essere realmente Società, speriamo che Marotta aiuti in questo senso. O lui, o un “allenatore forte”, sperando non abbia il passato Juventino.
Purtroppo ci facciamo del male da soli. Non siamo inferiori alla Lazio, anzi, ricordiamoci come abbiamo vinto a Roma. Purtroppo abbiamo una società che non riesce a gestire certi momenti, rinnovo Icardi, Perisic che vuole andare via e tutte le altre voci sugli scontenti che vogliono andare via. La ciliegina prima della partita, Conte sotto la sede dell’Inter…..
Anche con l’arrivo di Marotta non è cambiato niente….
Speriamo di vincere con il Bologna, se no sono guai seri…