Ci sono calciatori che sembrano sempre più grandi di te.
Nessuno ha ancora capito e spiegato il motivo per cui gente di 27 anni assomiglia al tuo zio del trentino, quello sempre in forma ma che ha giusto giusto qualche anno in meno di tua mamma (chi scrive ha da poco compiuto 41 anni).
Le spiegazioni possono essere svariate: la dose di stress a cui sono sottoposti, le quantità di denaro che si trovano a maneggiare molto presto, il numero di figli propri e di altri da gestire già dall’età di 23 anni (ma forse questo vale solo per Mauro Icardi).
L’Inter ha avuto una serie di giocatori che sembravano anziani e saggi poco dopo l’età della pubertà, figure come Mariolino Corso davanti a tutti.
Ma il giocatore che ha rappresentato il miglior esempio di saggezza umana e calcistica in campo nei tempi recenti della squadra di Milano è stato Esteban Cambiasso.
Il mio più grande rammarico è stato che l’Inter non l’abbia cresciuto come allenatore una volta chiusa la sua lunga storia di calciatore nerazzurro.
Il suo amico Diego Milito una volta disse “Esteban per me è il secondo allenatore” quando le partite si mettevano male lui osservava il Cuchu.
Se cercate delle immagini di Cambiasso on line nella metà delle foto che troverete Esteban ha il braccio alzato e sta indicando qualcuno o qualcosa o una zona del campo e sta parlando, sta dicendo qualcosa, quasi sempre.
Cambiasso oggi compie 36 anni, eppure sembra che abbia 10-15 anni più di noi, e probabilmente per saggezza ce li ha davvero.
Esteban è una persona riservata che ha sempre parlato poco, ci sarà un motivo se quasi nessuno sa che dopo Messi è il giocatore che ha vinto più titoli nella storia del calcio argentino.
Mai detto una parola fuori posto nelle interviste, in campo sempre presente e utile.
Il pubblico interista lo ha amato di un amore sincero e onesto, di quegli amori che non hanno strappi, fermate o ripartenze, quella tra lui e la gente dell’Inter è stata una storia che è cresciuta nel tempo senza mai fermarsi, sin da quando arrivò gratis dal Real Madrid con quei tre capelli in testa che lo facevano sembrare un veterano nonostante avesse solo 24 anni il rapporto è rimasto solido e costante fino ad arrivare a quei gol che lo hanno fatto entrare per sempre nell’immaginario dei tifosi, il 2-1 col Chelsea negli ottavi di Champions League ma anche quello nel derby di Natale contro il Milan (quello di Pirlo e Kaka) del 2007, un altro 2-1 un altro tiro in corsa, un’altra vittoria ripresa al volo.
Strano però che dei suoi gol molti si ricordino quelli segnati nelle partite minori, quelle giocate nei turni infrasettimanali durante le eliminazioni di X Factor, o nelle domeniche pomeriggio post festive, sarò scemo io ma ho davanti agli occhi un Catania – Inter del dopo Epifania, gennaio 2011, l’Inter ha vinto la Coppa del mondo per club ma è in grave ritardo sul Milan, gioca malissimo su un campo orribile e al 26esimo del primo tempo Gomez segna l’1-0, tipica partita da Inter, che finisce tutti davanti dopo aver dormicchiai per un’ora. In panchina c’è Leonardo che è arrivato da pochissimo e vede già le streghe, poi arriva Esteban che la raddrizza da solo nel giro di 5 minuti. Perderemo il campionato proprio nel derby di aprile dopo una lunga rincorsa.
Una volta gli hanno chiesto come mai esultasse come se lì dentro ci fosse ogni volta tutta la sua vita e lui ha risposto nella maniera più semplice e nobile: “Essendo un centrocampista, devo pensare molto all’equilibrio della squadra. Per questo quasi sempre segno quando la squadra sta perdendo o pareggiando. Quando stiamo vincendo, in generale esulto meno.”
Nella sua carriera all’Inter il Cuchu ha giocato 371 partite, è stato ammonito 27 volte e non è mai stato espulso. Mai. Gattuso (per dirne uno) è stato espulso 3 volte (lo so sembra assurdo) e ha preso 83 cartellini gialli nella sua carriera con il Milan.
Vent’anni fa si sarebbe detto che Cambiasso era un mediano, nel tempo ha ricoperto quasi tutti i ruoli e quando gli chiedevano “che giocatore sei?” lui rispondeva “Non ho mai giocato dove volevo, ma dove mi metteva l’allenatore.”
Per questo e una lunga serie di altre ragioni per me Esteban Cambiasso è uno dei futuri allenatori dell’Inter, ma soprattutto…
(sto per dirlo)
lui è stato il mio capitano
(l’ho detto).
Buon compleanno a Esteban Cambiasso
Grande Matteo! Condivido anche le virgole e gli spazi.
Nonostante abbia seguito molte tue trasmissioni non sapevo della tua passione per l’Inter e per Cambiasso. Un sospetto l’ho avuto quando hai trasmesso la storia del professore interista in viaggio per Palermo con la sua classe il 22 maggio 2010.
N.B. Non vorrei essere pedante ma il Cuchu in Italia è stato espulso una volta, dopo un brutto fallo su Giovinco (chiedendo subito scusa).
Ma a noi piace pensarlo eroe senza macchie (cit.)