Arriva? Non arriva?
L’attesa è spasmodica, snervante, per i tifosi interisti (e non solo). Si parla, ovviamente, di Luka Modric, sogno proibito della tifoseria nerazzurra che, nell’estate di Ronaldo e del ritorno di Bonucci alla Juventus e dell’arrivo di Caldara e Higuain al Milan, rappresenterebbe la risposta ideale dell’Inter ai bianconeri e ai cugini dell’altra sponda di Milano.
Si riconcorrono le voci: Modric avrebbe chiesto in tempi non sospetti a Florentino Perez di essere liberato dal contratto in essere per raggiungere la famiglia croata nerazzurra composta da Borzovic, Perisic e dal neo arrivato Sime Vrsaljko; Modric non si sarebbe presentato all’allenamento del Real Madrid (#fakenews, dato che il suo rientro era previsto per il giorno dopo); Modric sarebbe stato convocato da Lopetegui per il derby con l’Atletico, valido per la Supercoppa europea della prossima settimana.
Il tempo per concludere una trattativa apparentemente già ben avviata c’è, col mercato italiano che chiuderà ufficialmente il 17 agosto prossimo.
Ma anche se Modric non dovesse arrivare, esistono reali motivi per lamentarsi della campagna acquisti svolta finora da Ausilio? Il tanto criticato direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica nerazzurra ha portato alla corte di Luciano Spalletti un difensore centrale come De Vrij, considerato uno dei migliori nelle ultime stagioni in Serie A, un esterno sinistro di sostanza come Asamoah ed uno destro come il già citato Vrsaljko, un giocatore di talento come Politano ed un trequartista come Radja Nainggolan, per non parlare di Lautaro Martinez che, qualora dovesse confermare in campionato quanto mostrato fin qui nella preseason, sarebbe catalogato come crack sorpresa dell’anno.
Agli acquisti vanno poi aggiunte le cessioni realizzate dalla dirigenza, con l’Inter che è riuscita a liberarsi di Kondogbia, Eder, Santon e Biabany…
La squadra appare più completa in tutti i reparti, con maggiore profondità nelle scelte a disposizione di Spalletti. E non sembra finita dato che Ausilio sta lavorando per assicurare al proprio allenatore anche Keita Baldé, polivalente esterno offensivo che può decidere le partite anche partendo dalla panchina.
Tutto questo per dire che va bene aspettare Godot ma che, se anche Godot non arrivasse, il mercato dell’Inter è stato di primo livello. Un livello che non si vedeva da parecchio tempo nei dintorni di Appiano Gentile.
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