Bonucci, why not? L’occasione mancata


Giovedì 13 luglio il nazionale azzurro Leonardo Bonucci chiede alla Juventus di essere ceduto. Ovviamente la richiesta è stata (molto probabilmente) inoltrata precedentemente dal nazionale azzurro e dal suo entourage.

Fatto è che è il 13 luglio che la notizia diventa ufficiale. Cominciano le voci intorno al futuro dell’ormai prossimo ex centrale bianconero e, quasi subito, il nome di Bonucci viene accostato al Milan che, sotto Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli si sta prepotentemente proponendo come la squadra regina di questo calciomercato 2017.

Ma…come in tutti gli intrighi di calciomercato che si rispettino, c’è un ma anche nell’affaire Bonucci. E questo ma è rappresentato dai rumors che vogliono Alessandro Lucci, agente del giocatore, aver proposto il 30enne difensore centrale anche all’Inter, solo per ricevere un rifiuto da parte di Walter Sabatini e Piero Ausilio.

Secondo La Gazzetta dello Sport Tuttosport, infatti, Suning avrebbe avuto contatti con Lucci senza però andare oltre un semplice sondaggio.

La motivazione sarebbe del tutto economica: troppo alto il costo del cartellino di Bonucci in relazione all’età e troppo alte le richieste di ingaggio da parte del giocatore, che alla fine avrebbe spuntato dai Rossoneri un contratto da 7,5 milioni all’anno più 2,5 di bonus, che ne farebbero il giocatore più pagato dell’intera serie A.

Quale che sia la verità (se cioè sia stata l’Inter a non insistere su giocatore ritenendolo troppo dispendioso o se Lucci e Bonucci abbiano preferito il Milan per l’offerta migliore presentata da Fassone) quel che resta è che i Nerazzurri, ancora una volta, hanno bypassato la possibilità di acquistare un top player.

Per di più con un grave danno di immagine visto che il giocatore è andato a rinforzare i cugini Rossoneri.

Eppure, c’erano tutta una serie di motivi che avrebbero dovuto consigliare ad Ausilio e Sabatini di puntare decisamente la rotta sul bianconero.

In primis, la difesa interista è un reparto da rifondare, basti pensare come i Nerazzurri la scorsa stagione abbiano subito ben 49 reti. Ora, anche se Bonucci non è irreprensibile dal punto di vista difensivo (ricordiamo le famose bonucciate) è ovvio come l’eventuale arrivo del nazionale azzurro avrebbe rappresentato un sensibile miglioramento rispetto ai vari Murillo, Miranda e Ranocchia.

Inoltre, dopo l’acquisto di Milan Skriniar dalla Sampdoria, Bonucci avrebbe rappresentato il giocatore di esperienza accanto al quale far crescere il centrale slovacco.

Tutto questo senza contare l’apporto di Bonucci alla fase offensiva. Tralasciando infatti le qualità del giocatore nel gioco aereo sui calci piazzati, la caratteristica forse più evidente di Bonucci è la sua capacità di dirigere il gioco da dietro come un play arretrato.

Il suo calcio lungo e preciso ha infatti imposto Bonucci prima come alternativa di Andrea Pirlo quando il regista bresciano veniva marcato e, poi, partito quest’ultimo, come il primo, vero playmaker della squadra bianconera cioè come l’uomo incaricato di far partire l’azione da dietro. E la tecnica di Bonucci è testimoniata dalla sua percentuale nella precisione dei passaggi che, se si esclude la prima stagione alla Juventus (2010/11) non è mai scesa sotto l’86.4%.

Il passaggio sul medio e lungo raggio sarebbe stato l’ideale per servire immediatamente Icardi, Candreva o Perisic in profondità o per aprire il gioco sugli esterni in una squadra come quella che sta disegnando Luciano Spalletti.

Il costo di 40 milioni era poi abbordabile, soprattutto se si pensa che David Luiz è stato pagato 50 dal Chelsea o che il Manchester City ha prelevato Walker dal Tottenham per una cifra vicina ai 60.

Qui si trattava di spendere 40 milioni per un difensore centrale di 30 anni, vale a dire un giocatore che, nel proprio ruolo, può avere ancora almeno quattro o cinque stagioni ad alto livello.

Da sottolineare poi come Bonucci sia cresciuto nella Primavera dell’Inter sotto la guida di Daniele Bernazzani (dove vinse una Coppa Italia e un campionato Primavera, debuttando anche in serie A prima di essere svenduto per circa 4 milioni) cosa che avrebbe consentito ai Nerazzurri di farlo figurare come giovane del vivaio nella rosa di prima squadra.

One thought on “Bonucci, why not? L’occasione mancata

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  1. Senza offesa ma l’occasione mancata è stata quella di resistere a pubblicare questo post da interista tafazzista… non dico depresso e lamentoso come l’implacabile Rudi Ghedini, ma il rischio è di avvicinarvisi. Dovremmo forse stare qui a invidiare il Milan? Ma quando mai… A parte che è tutta da dimostrare quanto funzionerà la “sontuosa” campagna acquisti dei cugini, portiamo per favore pazienza, aspettiamo ancora un po’. Vorrei ricordare come lo scambio Ibrahimovic-Eto’o fu fatto in piena preparazione con la squadra in tournée negli USA per non dire di Sneijder che, lo sappiamo tutti, arrivò a campionato già iniziato. Su da bravi, stiamo calmi, la fretta è cattiva consigliera, dice il saggio, e la pazienza è la virtù dei forti.

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