La tentazione del saggio. La tentazione del competente. La litania del tifoso moderato che spiega agli altri che è presto, che è settembre e che non ha senso stracciarsi le vesti e buttare tutto in caciara, non ora. Quella tentazione, ecco, me la metto in tasca.
Perché sono stufo, un po’ scosso, parecchio arrabbiato e di tutto ho bisogno meno che di aver ragione ed essere rassicurante. Avete ragione voi, quelli che guardano con orrore a un modulo scellerato che per 3 partite su quattro ha messo in crisi giocatori ancora lenti e appesantiti, costringendo i due centrali di centrocampo a un lavoro folle. Avete ragione voi quando dite che Handanovic magari non è un paracarro ma ci va molto vicino, incapace di spostarsi lateralmente, fortissimo solo sulla linea di porta quando da un metro gliela sparano addosso, su quel corpo ingombrante e quelle braccia interminabili ma ferme. Avete ragione quando sostenete che questa squadra mostri dei limiti caratteriali drammatici, che è assurdo che dopo un gol incassato in casa al settantesimo non ci sia reazione, non ci sia un assedio rabbioso che ribalta il risultato e ristabilisce l’ordine naturale delle cose: Parma<Inter.
Avete ragione anche quando vi arrabbiate, indignate e perdete la testa per arbitraggi pessimi come quelli delle prime giornate, per i punti persi per scelte incomprensibili di arbitri noti, i soliti noti, sempre i soliti noti (Rocchi, pericolo pubblico numero uno).
Avete ragione quando sostenete che Spalletti sia incartato nella sua visione cervellotica e dogmatica dello schema (proprio lui che in passato accusavamo di nevrosi e irrequietezza), avete ragione quando indicate la debolezza strutturale di una società che non parla, non comunica, non dice, non sa.
Avete ragione quando sostenete che comprare tutte le seconde punte del mondo potrebbe non essere stata una buona idea, che ci manca un centrale che organizzi il gioco e l’uomo dell’ultimo passaggio.
Tutto vero, non ho alcuna obiezione o forse sono troppo stanco per averne. Questo è un momento surreale, una partenza oscena non tanto per i punti, nemmeno per le occasioni. Tra rigorini, sfortuna e poca concretezza abbiamo buttato via 6 punti, potremmo serenamente essere a 10, ma non è lì il problema. Avete tutti ragione ma se posso permettermi di aggiungere i miei 2 cents, il pasticcio vero sta nel gruppo e nella sua schiena curva, nel carattere di marzapane di una squadra che considera possibile giocare così, che si innervosisce se non segna e appena tira un refolo di vento avverso molla. Non crolla, molla proprio, inizia a giochicchiare ciondolando per il campo.
A San Siro non si gioca così, non con le piccole e le provinciali. Ho visto l’Inter del Trap, quella che nei primi venti minuti metteva a ferro e fuoco la trequarti avversaria per stabilire le regole d’ingaggio. Ho visto l’Inter muscolare di Mancini, del primo Mancio, che annichiliva gli avversari con il palleggio e a sportellate. Ho visto l’Inter di Mou dominare psicologicamente e vincere anche quando non lo meritava, trascinata dalle discese folli di Maicon se e quando il centrocampo si impacciava.
Questi no.
Questi entrano in campo come se la vittoria fosse dovuta e per estremo rispetto gli avversari dovessero mettersela in porta da soli. Se non succede, ci offendiamo e smettiamo di giocare.
Avete tutti ragione ma domani c’è il Tottenham e capiremo molto, molto di più di questa squadra e della sua vera attitudine, di questi uomini e dei loro valori. Non voglio pensare che sia una manifestazione di fastidio nei confronti di Spalletti, per ora non voglio nemmeno contemplare l’ipotesi del millesimo ammutinamento in 8 anni.
Avete tutti ragione, sia chi predica la calma che chi esige il panico. Aspettiamo domani sera per capire chi siamo davvero, poi liberi tutti.
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Sei in: Il Nero & L'Azzurro || Editoriale || Keep calm and don’t keep calm (avete tutti ragione)
Non c’è bisogno di aspettare domani sera per sapere che abbiamo una squadra di cessi, e da Dicembre 2017 che facciamo schifo, domani sera si può anche vincere, io lo spero, ma la squadra rimane scarsa, molto scarsa