Fine dello strazio (il calciomercato, se lo conosci lo eviti)

di Camillo De Carli

Grazie a Dio è finito. Lui, il calciomercato, quel maledetto sottoprodotto che poco alla volta, anno dopo anno, giorno dopo giorno, ora dopo ora, ha ucciso il padre, il calcio, per diventare il centro dell’attenzione e degli interessi dell’industria pallonara (O mammamia, ho scritto proprio industria. D’altronde che altra parola usare?). Fino a qualche anno fa un nome letto sui giornali poteva cambiare l’umore come un gol al novantesimo nel derby. Magari poi non arrivavano tutti, si chiamavano obiettivi di mercato, lo sapevamo, ma almeno c’era un pochino di senso logico. Serviva un terzino e si cercava un terzino, eravamo deboli in attacco e si inseguiva un centravanti. Oggi invece in un mese di mercato a una società di medio livello vengono associati almeno cento calciatori, ottanta dei quali mai sentiti nominare da un normale appassionato che non passi le notti guardando il campionato greco, poi le amichevoli estive del Penarol e magari anche qualche allenamento di un paio di squadre africane. Figurati all’Inter, tutto moltiplicato per tre.

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E attenzione, nonostante quello che si possa credere, non penso che nelle redazioni dei giornali ci sia qualcuno che si inventa nomi e trattative, ma solo poveri cronisti, un po’ vittime e un po’ complici, che raccontano quello che si muove intorno a loro: perché aggiungere due gocce d’acqua al diluvio universale? A inventare ci pensano già gli agenti dei calciatori, è il loro lavoro, no?
È evidente che oggi il calciomercato è tutto. È lì che girano i soldi e quindi è lì che dimora il senso del calcio per chi si è comprato una società per guadagnare. Va bene così, lo sappiamo e lo accettiamo, non ci si oppone all’ineluttabile senza fare la figura dei fessi, ma l’importante è che il campo, il famoso campo, alla fine abbia il suo spazio, almeno un po’. Che l’allenatore possa lavorare per cercare di dare un senso a tutto quello che è successo finora, inventarsi un modo per fare giocare nello stessa zona gli otto strapagati acquisti fotocopia che si aggiungono ai tredici esterni che già erano in rosa. E quindi lasciatecelo dire, mercanti iraniani, procuratori italo olandesi, padroni cinesi: meno male che è finito. Durerà poco, da ottobre ci ritireremo in buon ordine: bisognerà preparare il mercato di gennaio, lo capiamo, e leggeremo di brasiliani e thailandesi, di calmucchi ed esquimesi, tutti campioni, tutti fenomeni. Il prossimo mese però è nostro, di chi si ricorda ancora di quando il calcio-giocato era più importante del calcio-mercato. Almeno settembre lasciatelo a noi.

One thought on “Fine dello strazio (il calciomercato, se lo conosci lo eviti)

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  1. Purtroppo invece lo stargate si è chiuso, e ranocchia santon naga medel e vari altri ad libitum sono rimasti di qui…
    Riaprite il varco!!

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