Non che si pretenda l’obiettività assoluta, quella sarebbe una cosa troppo degna e intelligente per il calcio italiano in genere e per le categorie critiche applicate all’Inter nello specifico. I giornali devono vendere copie e anche se non le vendono più ne devono vendere lo stesso. Quindi che si fa? Meglio il racconto di una squadra in armonia che tenta di recuperare il terreno perduto o il ritratto a tinte fosche di un gruppo disunito e con qualche mugugno di troppo? Ovviamente la seconda, inutile chiederselo. L’Inter di Frank de Boer non ha fatto a tempo a mettere le gambe sotto il tavolo dopo la bellissima vittoria di domenica che Radio Serva e l’Inquisizione hanno ripreso il loro serissimo lavoro.
Sono tutti a cena tranne Brozovic e Kondogbia, è evidente che i due siano fuori dal progetto di de Boer
quindi
lo spogliatoio è in crisi e ci sono due possibili cessioni in vista, cessioni che con tutta probabilità saranno dolorose e al ribasso
Non conosciamo i motivi ufficiali dell’assenza dei due alla cena cinese del dì di festa ed è del tutto probabile che siano legati alle scelte tecniche di de Boer. Brozovic offeso e Kondogbia depresso, entrambi ai margini di una festa bellissima e inattesa. Assenti, vero, ma non necessariamente ingiustificati. Succede, non è una gran cosa ma succede. Ora, se esiste una prova di coesione, unità e forza del gruppo è quella che l’Inter ha dato domenica sera contro la Juventus. Hanno corso tutti, hanno corso l’uno per l’altro, si sono battuti senza risparmiare una stilla di sudore, uno spettacolo bellissimo (checché ne dica Allegri, che pure in principio aveva parlato di ottima prova dell’Inter), ma soprattutto hanno giocato per de Boer, cosa nient’affatto scontata.
Tra le tante chiavi di lettura disponibili, tra le mille cose che si sarebbero potute scrivere e dire lunedì confesso che mai mi sarei aspettato questa, mai avrei pensato di trovare la notizia dei due dissidenti in rilievo, data come se potesse rappresentare veramente un problema, come se la società fosse gestita da bimbi delle elementari alle prese con un’equazione complessa e incomprensibile. Non è così. Va bene non leggere l’ombra di una retromarcia dei catastrofisti di settimana scorsa, passi anche la poca eleganza di chi titola più o meno Vergognatevi e dimentica di scrivere Scusateci, passi anche la follia secondo cui l’Inter avrebbe battuto la Juve perché ha giocato da Juve, ma arrivare allo spogliatoio spaccato mi pare un po’ troppo.
Non volevamo festeggiare a lungo, siamo gente sobria, ma tra una pacca sulla spalla e un dito nell’occhio ci passa parecchio. Quasi la distanza tra Joao Mario e Kondogbia.
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