7 buoni motivi per arrivare al panettone (Pino Robiola spiega de Boer a de Boer)

Cari amici,

il nostro Frank è pronto a tutto pur di mangiare non dico il panettone, ma almeno le caldarroste, e non farsi fottere il posto da padre Prandelli, uno talmente democristiano che come addetto stampa ha già chiesto a Forlani.

La strateggia del nostro Frank è chiara: copiare a Mourinho dei tempi belli.
Poveraccio, a Frank. Ci prova e ci riprova e la tripla sostituzione di Pescara è l’unica volta che gli è girata bene. Negli altri invece ha fatto una figura che Mister Bin al confronto pare a Nik Nolte. All’Inter nessuno l’ha raccontato in giro e i giornalisti – che dormono in piedi per contratto – non hanno saputo una minchia.
Io invece c’avrò pure le pezze al culo, ma gli agganci come procuratore continuo ad averli e così ora ci racconto la verità a tutti quanti.
1 – Nella conferenza stampa prima di Inter-Palermo, Frank voleva dire ai giornalisti: “Ragazzi non sarò il Cholo ma nemmeno un ciula”. L’ha bloccato Zanetti che c’ha detto che, per come conosce lui a Simeone, quello prendeva il primo volo per la Malpensa e ci legava un orecchio intorno a quell’altro a furia di schiaffi.
2 – A Pescara, dopo il secondo gol di Icardi, Frank voleva festeggiare sotto la curva con D’Ambrosio come Mou e Maicon a Siena. D’Ambrosio però anche stavolta ha sminchiato la diagonale e così uno correva da una parte e l’altro da quell’altra e quando si sono ritrovati la partita era finita da un pezzo e la squadra era già sul pullman. Se non era per l’autista, cuggino di D’Ambrosio, quelli erano ancora lì tutti e due…
3 – L’altra sera, nel parcheggio sotterraneo del Meazza, ha abbracciato a Murillo come Mou a Materazzi. “Maricon de mierda!!!”, c’ha gridato Murillo prima di allungarci una pedata delle sue che neppure a Meggiorini c’aveva tirato mai, e salire sulla sua Audi 9000SklmSuperMega senza neppure voltarsi.
4 – Nell’ultimo dopopartita, ha litigato con Sconcerti a Skay rinfacciandoci che è amico di Mancini. Peccato che quello a Sconcerti (che ora lavora alla Rai) nemmeno ci somigliava, ed era un microfonista di Bisceglie che c’ha fatto una faccia tanta visto che a Mancini e a Sconcerti non li può vedere a tutti e due.
5 – Quando ha scoperto che l’arbitro per la Juve era Tagliavento, ha avuto la bella pensata di replicare il gesto delle manette ma più clamorosamente. Così, a cena a casa di Moratti, al quinto piatto di vitello tonnato, ha chiesto a Celentano se ci prestava la divisa da carcerato che c’aveva addosso nel film “Sing sing”. Celentano, più rintronato di Frank, ce l’ha prestata davvero senza rendersi conto che la divisa, cappello compreso, era a strisce bianconere. Frank se l’è provata l’altra sera a San Siro prima della partita di coppa e due ultras della Nord l’hanno inseguito fino alla Bovisa.
6 – Per ingraziarsi gli argentini ha detto che potevano mangiarsi l’asado alla Pinetina come ai vecchi tempi. Appena l’hanno saputo gli altri è scoppiato un casino: Eder e Miranda hanno voluto il churrasco, D’Ambrosio e Candreva la carbonara, Joao Mario il baccalà in umido, Nagatomo il susci e alla fine la Pinetina pareva la sfilata di stand alla festa dell’Unità nazionale tanto che l’altro giorno è spuntato Renzi che ha improvvisato un comizio per il Sì e se l’è pigliata coi partigiani.
7 – Uno dello staff suo, Frank lo voleva vestito bello pulito come a Oriali ai tempi d’oro. A quello per una polo e un pulloverino c’ha fatto spendere una tredicesima, tanto che non c’ha più una lira e ora che ha preso a piovere il giubbotto gli è toccato accattarselo all’Oviesse

Amala (e spiegagliela a Frank che pure Mourinho in Europa aveva perso in casa coi greci e pareggiato a Cipro e non per questo s’era messo a fischiare con i diti in bocca come a Trapattoni)

Il vostro Pino Robiola

 

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