Chi è davvero Zinho Vanheusden

Con la cessione di Jeison Murillo al Valencia e con i problemi relativi ad una maggior attenzione che il governo cinese ha posto sui capitali portati all’estero (ché questo, più ancora del FFP, ha condizionato il mercato nerazzurro), Luciano Spalletti si ritrova a disposizione una rosa piuttosto striminzita nel reparto dei difensori centrali.

Infatti, dietro la coppia titolare formata da Milan Skriniar e Miranda rimane ben poco: Andrea Ranocchia (nelle intenzioni di Piero Ausilio e Walter Sabatini trasformatosi improvvisamente da indesiderato ad affidabile riserva) e Danilo D’Ambrosio, esterno destro che all’occorrenza può essere impiegato anche come centrale.

La coperta appare quindi corta se non cortissima. Tuttavia, c’è un ma…ed è rappresentato da Zinho Vanheusden.

Il 18enne centrale belga – che deve il suo nome, Zinho, all’ammirazione dei genitori per l’omonimo centrocampista della nazionale brasiliana campione del mondo a USA 94 – sembrerebbe aver ben impressionato Spalletti e il suo staff, in particolare Martusciello, ex tecnico dell’Empoli che l’allenatore nerazzurro si è portato dietro per allenare i movimenti della linea difensiva interista.

Tant’è che, pur non avendo ancora giocato una partita con i grandi, la società di corso Vittorio Emanuele ha proposto alla giovane promessa un rinnovo di contratto con conseguente adeguamento.

Questo a testimonianza del fatto che, indipendentemente dalle contingenze di mercato, l’Inter crede nel ragazzo.

Fra l’altro Vanheusden è stato anche richiesto da alcuni club in questa sessione di mercato, segnatamente dal Pescara di Zdenek Zeman, con l’Inter che ha prontamente rispedito al mittente le avances per il suo gioiello.

Ma chi è Vanheusden, difensore finito nel mirino anche di Liverpool e Southampton?

Seguito per diverso tempo dal capo osservatore Pierluigi Casiraghi e dal responsabile del settore giovanile Roberto Samaden, il prodotto del settore giovanile dello Standard Liegi è arrivato a Milano dopo che il club nerazzurro è riuscito a bruciare la concorrenza di squadre come Psg, Roma, Manchester City e Bayern Monaco, tutte interessate al giocatore.

Così, nell’aprile del 2015, Vanheusen sbarca a Milano in compagnia del compagno di nazionali giovanili Xian Emmers (figlio dell’ex Malines e Anderlecht Marc Emmers) con la speranza di far meglio di Enzo Scifo e Ludo Coeck, loro connazionali che hanno vestito in passato, con scarsa fortuna, la maglia nerazzurra.

A 187 cm di altezza per 80 chili, il giovane belga possiede la stazza da difensore centrale, ruolo nel quale si è imposto all’attenzione di molti guidando la retroguardia della Primavera interista a soli 17 anni di età, formando una invidiabile coppia di centrali insieme a Andrew Gravillon.

Oltre che per la sua presenza fisica, Vanheusden è però stimato dagli addetti ai lavori anche per la sua visione di gioco e per una discreta abilità con i piedi che ne fanno un difensore moderno. La sua visione di gioco è buona e i suoi passaggi sul corto sicuri, mentre è rivedibile la tecnica sui lanci lunghi.

giphy2
I compagni di squadra non hanno problemi ad appoggiarsi su Vanheusden per iniziare l’azione dal basso. Il belga gioca sul sicuro, con passaggi spesso indirizzati sul lato forte.

Si tratta comunque di un classe ’99 per cui i margini di miglioramento restano ampi.

Tatticamente il centrale fiammingo, pur essendo destro di piede, è stato finora prevalentemente utilizzato come centrale di sinistra ma si può disimpegnare anche dal lato opposto o come centrale di una difesa a tre.

In una difesa come quella dell’Inter, che Spalletti sembra aver impostato per tenere l’uomo come riferimento difensivo principale, Vanheusden potrà sfruttare le sue ottime qualità atletiche e la sua capacità nel sapersi muovere all’interno di un sistema difensivo organizzato. Qualità, quest’ultima, che il 18enne belga ha migliorato sotto l’attenta guida del mister della Primavera Stefano Vecchi.

giphy1
Contro i pari età della Fiorentina, Vanheusden inizialmente rompe la linea per contrastare l’uomo nella sua zona che arretra a ricevere palla, per poi tornare a ricomporla.

Durante il precampionato, nell’amichevole giocata contro il Norimberga, Spalletti lo ha schierato come esterno sinistro in una linea a quattro che comprendeva anche i titolari D’Ambrosio, Skriniar e Miranda. In questa posizione, nella quale il ragazzo può sfruttare il piede forte per difendere contro esterni mancini che tendono a tagliare all’interno, il giovane belga ha però palesato qualche difficoltà.

giphy
Transizione negativa: nell’uno contro uno un Vanheudsen schierato terzino sinistro è costretto a ricorrere al fallo.

Vanheusden è forte nel gioco aereo, nel quale diventa pericoloso in caso di calci piazzati offensivi, come dimostrano le 6 resti segnate in 14 partite giocate con l’under-17 del suo Paese. Una specialità, quella del gioco aereo, che il giovane centrale difensivo ha mostrato nell’arco dell’intera scorsa stagione nel settore giovanile nerazzurro.

E proprio con un gol di testa su azione di calcio d’angolo Vanheusden ha segnato contro la Fiorentina nella finale del campionato Primavera.

Convocato nell’Under 21 belga, nonostante la giovane età, Vanheusden attende ora il debutto in serie A. Certamente il salto dalla Primavera alla massima serie (e, nella fattispecie, a San Siro…) non può definirsi agevole. Ma con Spalletti, un tecnico bravo nello sviluppare i propri calciatori e nel portarli oltre i loro limiti iniziali, l’ex Standard avrà la possibilità di migliorare ulteriormente. Se Vanheusden sarà in grado di replicare le sue prestazioni a livello più alto l’Inter avrà trovato un centrale di affidamento.

Rispondi