Le due compagini
Rispetto alla partita di andata Inter e Roma si presentano al big match di stasera in situazione completamente diversa. Entrambe in rampa di lancio all’epoca del primo confronto, entrambe in crisi di risultati al momento attuale.
La Roma aveva cominciato la stagione con Eusebio Di Francesco che cercava di organizzare il suo 4-3-3 secondo i principi di gioco già visti durante gli anni di Sassuolo. Le difficoltà inziali, già evidenti nel precampionato, avevano poi indotto il tecnico giallorosso ad un cambio di rotta verso un compromesso fra le proprie idee tattiche (linea alta, movimenti ad aprirsi degli interni di centrocampo) ed un tipo di gioco più vicino a quello che la squadra aveva assimilato sotto il suo predecessore (verticalizzazioni meno esasperate, ricerca della palla lunga verso Dzeko come possibile opzione offensiva).
Gli ultimi stop in campionato hanno minato le certezze di una squadra e di un ambiente entusiasta dopo che Di Francesco, superate le difficoltà inziali, sembrava aver trovato la strada giusta per il salto di qualità.
La stessa situazione si è più o meno verificata anche a Milano, sponda nerazzurra, dove Luciano Spalletti aveva progettato inizialmente un tipo di gioco più posizionale fondato sulla conquista del centrocampo tramite le rotazioni e gli inserimenti dei vari Borja Valero e Vecino e l’accentrarsi degli esterni alti Perisic e Candreva con avanzamento in fascia dei terzini. Di fronte alle difficoltà dei nerazzurri nell’attuare questo tipo di gioco il tecnico di Certaldo mutava anche lui rotta ripresentando una squadra più vicina per caratteristiche tecniche a quella vista nella scorsa stagione, vale a dire una compagine più incline alla ricerca del cross dagli esterni e maggiormente attenta a lavorare sui punti deboli degli avversari al fine di conquistare la vittoria.
Fatte queste premesse, quelle che si avvicinano allo scontro diretto di San Siro risultano essere due squadre simili non soltanto per l’andamento fin qui tenuto in campionato ma anche per le problematiche dimostrate, soprattutto in fase offensiva.
I dati InStat relativi ai cross.
Entrambe le squadre infatti attaccano prevalentemente dagli esterni (il 76.5% degli attacchi nerazzurri e il 66% degli attacchi della Roma provengono dalle zone esterne) utilizzando il cross come arma di rifinitura privilegiata (l’Inter è prima nella classifica dei traversoni tentati a partita con 21, la Roma seconda con 20) ed entrambe manifestano una certa difficoltà nell’andare ad attaccare l’area avversaria con un numero adeguato di giocatori in queste situazioni.
Dal punto di vista tattico
È verosimile attendersi, da parte dei due allenatori, un piano gara che rispecchi le caratteristiche tattiche fin qui mostrate dalle due squadre. La battaglia principale dovrebbe quindi essere quella che si svolgerà lungo le corsie laterali. I duelli più interessanti si prospettano essere quelli che andranno in scena sulle rispettive fasce destre del campo.
La Roma dovrebbe confermare Florenzi nel ruolo di esterno basso con Di Francesco che sembra aver ormai accantonano Bruno Peres. Il nazionale italiano non è un terzino e potrebbe avere difficoltà nel contenere Perisic sia a livello di uno contro uno che dal punto di vista fisico. Per i giallorossi sarà quindi essenziale l’apporto che in fase difensiva sarà chiamato a dare l’esterno alto di destra. Ecco allora che Di Francesco potrebbe inserire Gerson o spostare Nainggolan esterno proprio per aiutare Florenzi in fase di non possesso palla. In questo caso Gerson potrebbe trovare spazio come interno in un centrocampo a tre dove De Rossi dovrebbe aver recuperato. In caso contrario il ruolo di play basso potrebbe essere occupato da Pellegrini.
Chiunque giocherà davanti alla difesa per la Roma, una delle chiavi tattiche per l’Inter sarà quella di attaccare gli half-space ai lati del play. Questo compito dovrebbe essere affidato a Borja Valero, il giocatore maggiormente in grado di garantire superiorità posizionale fra le linee al possesso palla dei nerazzurri. L’alternativa per Spalletti è quella di abbassare lo spagnolo in mediana con l’inserimento di Brozovic come trequarti. In questo modo l’Inter avrebbe due interni come Borja Valero e Vecino in grado di alternarsi nel proporsi in avanti e un trequarti più fisico e maggiormente in grado di accompagnare Icardi nell’attacco all’area di rigore romanista.
Rispetto allo spagnolo, Brozovic garantirebbe anche un aiuto ulteriore nelle fasi di attacco alla linea alta dei giallorossi (la Roma è una delle squadre col recupero palla più avanzato della massima serie).
La distanza media dalla porta avversaria nei recuperi palla. Fonte InStat.
Di contro, gli uomini di Spalletti dovranno stare attenti al pressing ultra-offensivo e offensivo giallorosso. Il recupero di Miranda (87.5% di precisione nei passaggi) al fianco di Skriniar (91.5%) ridà solidità alla fase di uscita del pallone da dietro da parte dell’Inter. Tuttavia, la circolazione di palla a partire dalla difesa è risultata macchinosa negli ultimi tempi e il pressing degli uomini di Di Francesco potrebbe ulteriormente esporre questa problematicità.
In una partita dove le transizioni rapide delle due squadre potrebbero determinare il risultato finale, l’Inter dovrà poi cercare di garantire copertura a Cancelo mettendo il portoghese nelle condizioni di doversi preoccupare più della fase di possesso che di quella di non possesso.
Ancora una volta quindi il controllo delle zone esterne potrebbe risultare decisivo per le sorti del match.
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