Sembravano quelli dell’anno scorso anche se molti di loro l’anno scorso non c’erano. Poi certo hanno tenuto botta, siamo nel mezzo di un processo di crescita (cit Lele Adani), sappiamo che la palla ha girato troppo lentamente (cit Spalletti), i ragazzi hanno giocato da squadra anche subendo e tutte le piccole cose buone che portano a fare un punto piuttosto che tornare col muso lungo e il sogno già spezzato. Ma che sia stata una partita faticosa, brutta, sporca e non memorabile possiamo dircelo. Tanto più contro un Bologna che ha giocato molto bene, in qualche singolo decisamente al di sopra delle proprie possibilità. Detto questo e per non cadere in uno sconforto che alla quinta giornata sarebbe patetico, siamo a 4 vittorie e un pareggio, con due trasferte consecutive sul campo di squadre che a inizio campionato producono il massimo sforzo. Lamentarsi sarebbe stupido, molto.
5 cose buone.
- Il risultato. Potevamo chiudere a zero, arriva un punto prezioso. Molto prezioso per come è maturato e per la piccola, timida e insufficiente reazione del secondo tempo.
- Nagatomo e D’Ambrosio hanno giocato una partita dignitosa e di sostanza. Non dovevano giocare mai o quasi, siamo aggrappati alla loro forza di volontà.
- Skriniar ha sbrogliato qualche matassa complicata, palloni senza padrone nell’area piccola. Una partita difficile, preso in mezzo tra le amnesie di Miranda e i buchi del centrocampo.
- Handanovic è in un momento felice e vuole crederci anche quando gli altri mollano e lo abbandonano al suo destino. Forse è l’anno uno dell’infinito sistema binario di Handa.
- Eder ci mette sempre tutto l’impegno del mondo, che siano 3 minuti o 20. Non fosse andato a rincorrere un pallone sbilenco, staremmo con tutta probabilità piagnucolando per la sorte avversa.
5 cose terribili (oggi sì).
- Joao Mario ha giocato una partita troppo brutta per essere vera. Molle, ha sbagliato un numero assurdo di palloni e non ha mai dato l’impressione di voler rimediare o cambiare l’inerzia orribile della sua gara. Sostituito per disperazione, ogni volta che sembra aver recuperato posizioni nella gerarchia di centrocampo sforna prestazioni angoscianti.
- Il centrocampo (Borja Valero e Vecino), questa volta ha completamente bucato la partita. Lenti, prevedibili e molli, hanno sofferto terribilmente il pressing del centrocampo del Bologna che non è proprio quello del Real Madrid e nemmeno quello della Roma. Girano la palla a una velocità prossima allo zero e la squadra ne soffre terribilmente.
- Candreva ormai è una tassa, una punizione divina. Ha sbagliato almeno 8 cross, ha battuto 5 angoli di fila nello stesso modo identico, bassi sul primo uomo del Bologna, non ha mai saltato l’uomo e questa volta non è nemmeno riuscito a mascherare la prestazione fetente con un assist salva-vita. Il tema non è tanto dibattere la sua qualità, innegabile, ma capire che una perseveranza del genere nell’errore è una rarità assoluta e se non dipende da carenze tecniche il problema sta nella testa.
- Miranda soffre molto, troppo. Ci mette mestiere, una rovesciata spettacolare a gioco fermo, ma gli attaccanti avversari hanno capito il giochino: palla lunga e Miranda annaspa, dribbling stretto e Miranda annaspa. Difensore splendido, per ora è graziato dal momento di forma eccellente di Skriniar ma alla lunga rischia di mostrare i segni del logorio e dell’età.
- La condizione fisica pare in calo e non in crescita. Dal caldo di Crotone ai 12 gradi di Bologna certo non è facile trovare la quadra, ma ci sono scricchiolii sospetti o almeno così paiono a un profano e a chi non vede grafici e non consulta tabelle e telemetrie. Speriamo di sbagliare, che il bello viene ora.
Le pagelle.
Handanovic 6,5 – D’Ambrosio 6, Skriniar 6,5, Miranda 5,5, Nagatomo 6 – Borja Valero 5, Vecino 5, Joao Mario 4,5 – Candreva 5, Perisic 5,5, Icardi 5,5
(Eder 6, Brozovic sv, Gaglierdini sv)
Spalletti 5,5
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