Di Fabrizio Biasin
Zanetti ha parlato.
Succede, direte voi.
Sì, ma non ha detto: «L’Inter è una grande società (…), bisogna combattere per questi colori (…), ringrazio il presidente Thohir (…), un pensiero va a Massimo Moratti (…), #amala».
O meglio, nel mare di ovvietà che sono marchio di fabbrica di giocatori ed ex giocatori elevati a ruoli di prestigio, Il Capitano ha finalmente mostrato l’alter ego dialettico dell’uomo il cui quadricipite femorale tutto il mondo (pallonaro) facea tremare. «Handanovic e Icardi hanno rotto il cazzo, facciano il loro mestiere». Oddio, Saverio non ha detto proprio così, ma non stiamo a guardare le virgole.
Sia lodato il vicepresidente!
Non più solo chiacchiere (inutili) e distintivo (la fascia da capitano), ma finalmente MegaPresidentFiglDiPutt, non più ‘a Zanetti dobbiamo far fare qualcosa per forza, mettiamolo su quella scrivania, anzi, mettiamolo sopra, che come fermacarte è perfetto’, ma ‘Houston, abbiamo un problema, liberate i cani, anzi il Cerbero’.
E il Cerbero si chiama Javier Zanetti, faccia da attore di telenovelas, sangue denso come marmellata. Sfida il grugno di Handanovic (che francamente ha rotto la fava. Cosa ti è successo Samir, ti è morto il gatto? Diccelo, te ne compriamo un altro), sfida il cartello Wanda-Maurito e con il suo Pensino a lavorare lancia un chiaro messaggio ai naviganti: “Fatelo, fatelo bene, soprattutto fatelo veramente, altrimenti dismetto giacca e cravatta, inforco pantaloncini da sempre troppo stretti per i miei quadricipiti e vengo a farvi un culo così direttamente in campo. Sempre nel massimo rispetto dell’Inter (…) di questi colori (…) ringrazio il presidente Thohir (…) e Massimo Moratti”. Ovvio.
Già. Non parlava dai giorni precedenti la semifinale di ritorno di Coppa Italia, dopodiché ne facemmo tre ai gobbi. A buen entendedor…