“60 Milioni per due ragazzini di 16 anni. Ma quando compriamo qualche giocatore vero?”
“Non esiste solo la primavera, c’è anche la prima squadra!”
“Il Milan ha comprato 753 giocatori, noi solo il secondo portiere”
“”Sti cinesi sono tutto fumo e niente arrosto”
Devo ammettere che ultimamente il mio sport pomeridiano preferito è diventato la lettura dei commenti su Facebook e dei tweet che riguardano il mercato dell’Inter, fatti dagli stessi interisti o presunti tali. Gli sfottò dei tifosi delle altre squadre ci stanno, soprattutto dei cugini rossoneri, in preda a un misto tra euforia e incredulità dopo la mastodontica campagna acquisti di una società che negli ultimi anni era abituata ai parametri zero, oltre ai blitz del “Condor“ Galliani per strappare in extremis qualche prestito a fine mercato (ma Galliani non è che potesse fare chissà cosa, con un Berlusconi che ormai era sempre più disinteressato alla squadra).
Gli interisti che al 7 di luglio già tirano le somme come se fosse il 31 di Agosto o che fanno previsioni apocalittiche sull’ennesima annata buttata via però non li capisco. La nostra propensione al tafazzismo è ormai nota, alimentata anche da 6 anni di vacche magre, ma ora che alle spalle c’è una società forte con un progetto importante per riportare l’Inter tra i top club mondiali pure dobbiamo prenderci a mazzate nelle parti basse?
Progetto appunto, una parola a cui forse non eravamo più abituati. Una parte importante riguarda proprio i giovani, non solo quelli che crescono nel settore giovanile, ma anche i migliori talenti giovani che giocano in Italia e in Europa. Prendere Pellegri, Salcedo, Zaniolo, Odgaard (il bel ragazzo dal ciuffo biondo della foto), trattare Bastoni con l’Atalanta, Coulibaly col Pescara e Varnier col Cittadella va oltre il mero aspetto sportivo. Alcuni rimarranno ancora nelle squadre in cui giocano ora prima di trasferirsi a Milano, altri invece si aggregheranno già alla Primavera e forse alla prima squadra, ma non è solo questo che conta. A livello simbolico è chiaro il guanto di sfida lanciato alla Juve sul terreno in cui i bianconeri sono stati monopolisti negli ultimi anni, quello del mercato dei talenti in erba. Ed è solo l’inizio.
Alla fine poi sappiamo come è andata a finire…
Il ritiro è iniziato ieri mattina e Spalletti, come ammesso anche oggi, ha avuto modo di valutare i calciatori della rosa praticamente solo dai filmati. Vedere un giocatore allenarsi di persona, confrontarsi faccia a faccia con lui è tutta un’altra cosa, e al tecnico toscano i giorni a Riscone serviranno per mettere meglio a fuoco la situazione.
L’uomo di Certaldo sa bene che le potenzialità della rosa sono buone, nonostante le montagne russe delle ultime due stagioni, e cercherà di capire quali sono gli elementi su cui poter contare o da rilanciare, quali quelli che non possono far parte dell’Inter che quest’anno punta alla Champions e i ruoli in cui c’è bisogno di rinforzarsi.
Solo allora le trattative imbastite da Sabatini e Ausilio (che oltre ad aver preso i giovani di cui si parlava qualche riga fa hanno lavorato in modo costante, portando avanti discorsi paralleli con diverse società) inizieranno a concretizzarsi. D’altronde è stato detto, non dobbiamo sbagliare gli acquisti, quest’anno non possiamo proprio permettercelo.
I botti di inizio estate li lasciamo agli altri, noi intanto iniziamo dai giovani e da giocatori come Skriniar e Borja Valero che hanno tutto per far bene all’Inter e diamo tempo alla società di lavorare in pace, senza ansia da calciomercato. Siamo solo al 7 Luglio, come canta il nostro fratello nerazzurro Ligabue il meglio deve ancora venire.
Una grande società si misura anche per la lungimiranza, era ora che ci si occupasse di scoprire e lanciare futuri campioni! Attualmente per fare una grande Inter mancano quei tre/4 grandi acquisti che proietterebbero la squadra a lottare subito per il titolo. Il mio sogno, stante i milioni stanziati da Suning sono, Hummels difesa, Modric centrocampo, Belotti attacco.