Contro il Genoa che Davide Ballardini ha rimesso in sesto, dopo essere subentrato a Ivan Juric lo scorso 5 novembre, Luciano Spalletti dovrebbe riproporre l’Inter nella versione col centrocampo a tre visto nelle recenti uscite. Da vedere se questo centrocampo andrà a collocarsi all’interno di un sistema 4-3-1-2 o se il tecnico toscano vorrà riproporre il 4-3-3 con i due esterni larghi in fascia. Tuttavia, non è da escludere neanche il 4-2-3-1 con un no.10 alle spalle di un attaccante centrale.
Come si vede, le soluzioni a disposizione di Spalletti sono molteplici e quella che sarà la decisione finale dell’allenatore toscano la si saprà probabilmente soltanto a un’ora circa dall’inizio del match di Marassi.
I dubbi che attanaglianoil tecnico interista sono legati non soltanto a valutazioni di tipo tattico ma anche alla condizione dei singoli. Infatti, sia Mauro Icardi che Ivan Perisic sono out per la trasferta genovese.
La lista dei convocati per la trasferta di Genova, come annunciata dal profilo twitter dell’Inter.
Se per la sostituzione del centravanti argentino non ci sarebbero particolari problemi, con Eder (tre gol segnati finora) che si appresterebbe a disputare la terza partita consecutiva da titolare, diversa è la questione relativa alla sostituzione del croato.
La splendida azione che ha portato al gol di Eder contro il Bologna nel video Instat.
Con il 4-2-3-1 dovrebbe essere Rafinha ad essere impiegato da trequarti, con Karamoh e Candreva sugli esterni. L’impiego di due centrocampisti centrali darebbe poi a Spalletti la possibilità di far rifiatare un Borja Valero reduce da alcune partite sottotono e non a suo agio nella posizione di playmaker basso davanti alla difesa.
Se la scelta di Spalletti dovesse invece ricadere sul 4-3-3 ecco che (posta la panchina per il polemico Brozovic) l’ex viola ritroverebbe invece la sua posizione al vertice del triangolo di centrocampo con Vecino e Gagliardini ai suoi lati. In questo caso Rafinha potrebbe trovare spazio al posto di Candreva in fascia, con Karamoh sul lato opposto.
Entrambe queste soluzioni (4-2-3-1 e 4-3-3) avrebbero il vantaggio di essere più conosciute dai giocatori interisti e di poter sfruttare già in partenza l’intera larghezza del campo per colpire in ampiezza un Genoa che è solito difendere con una linea arretrata a cinque piuttosto bassa, come dimostrato dal dato che indica in 76.7 metri la distanza media dalla porta avversaria della linea di difesa rossoblù nei recuperi palla (la media generale del campionato è di 75.6 metri).
Le statistiche Instat sulla distanza media dalla porta avversaria nei recuperi palla.
Questo difendere con un blocco basso obbliga il Genoa a dover risalire molti metri di campo per attaccare e questo spiega in parte anche il dato relativamente basso dei tiri prodotti dai genoani: la squadra di Ballardini è infatti appena sedicesima in campionato per tiri prodotti in media a partita con 10, dei quali appena il 35% (3.5) sono quelli nello specchio della porta avversaria.
Di queste difficoltà offensive dei rossoblù, evidenziate anche dal dato degli expected goals (xG) secondo il modello understat.com che vedono per il Genoa un dato di 24.69 (quattordicesimo della massima serie), con un 5.69 di underperforming rispetto alle 19 reti effettivamente realizzate finora (segno evidente di come la squadra di Ballardini tiri male), potrebbe approfittare l’Inter. In questo senso, sarebbe logico per Spalletti scegliere un assetto più offensivo.
Le difficoltà offensive del Genoa non impediscono alla squadra di Ballardini di poter orchestrare contropiedi pericolosi, come accaduto contro la Lazio. Fonte: Instat.
Inoltre, occupare le fasce laterali consentirebbe all’Inter di poter utilizzare quelle zone di campo a loro più congeniali in fase di rifinitura, come evidenzia un altro dato che vede la squadra di Milano come la prima compagine della Serie A in termini di cross prodotti in media a partita (22).
Qualora invece Spalletti optasse per un 4-3-1-2 ecco che Rafinha potrebbe occupare la posizione da mezzapunta alle spalle di Eder e Karamoh. A questo punto, i movimenti dell’ex Barcellona e del francese potrebbero coordinarsi in modo da far scivolare il 4-3-1-2 verso fasi più o meno prolungate di 4-3-2-1. Entrambe queste soluzioni necessiterebbero di una buona spinta da parte degli esterni bassi e/o dei movimenti ad aprirsi in fascia degli interni di centrocampo in alternativa con i trequartisti. Movimento quest’ultimo meno congeniale ad un Gagliardini, dal cui lato l’ampiezza verrebbe demandata più al trequarti o alla sovrapposizione del terzino di parte.
Qualche che sia la soluzione adottata da Spalletti (e sempre passibile di essere cambiata a partita in corso), di fronte a sé l’Inter troverà come detto un Genoa rinvigorito dalla cura Ballardini. Il tecnico romagnolo ha risollevato le sorti genoane con una ricetta semplice, fondata sulla ricerca di un maggior equilibrio e una migliore compattezza difensiva: il Genoa segnerà poco ma ha un dato di expected goals against (xGA) di 25.30 che la rende la sesta squadra della Serie A in termini di efficacia difensiva.
A Ballardini va anche il merito di aver rilanciato un giocatore come l’ex interista Pandev e di aver portato quei correttivi che si sono rivelati vincenti nella costruzione del suo Genoa, come il cambio di posizione di Rigoni e Bertolacci. E proprio dagli inserimenti in avanti di Rigoni e dalla coppia offensiva formata da Pandev e Lapadula (o Galabinov) dovrà guardarsi una difesa interista nella quale Lisandro Lopez potrebbe essere preferito a Ranocchia.
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