Escalation: Atto II – La Vecchia Signora

Per escalation (in italiano traducibile come “scalata”) si intende un processo di crescita progressiva e accelerata di un fenomeno o di un evento. (Da Wikipedia)

Immaginate di dover raccontare a qualcuno il momento in cui si trova l’Inter. Immaginate di doverlo fare cercando di cambiare scenario. Immaginate di dover spiegare a cosa si può dover andare incontro in 11 giorni, tra campionato e coppa. Si è cominciato con la Roma (Escalation: Atto I – La Capitale), si prosegue venerdì sera con la Juventus, poi il dentro o fuori con il PSV. La definizione di escalation è perfetta, intesa come crescita (in questo caso) di difficoltà e importanza degli avvenimenti.

Escalation: Atto II – La Vecchia Signora

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”

Dopo la sconfitta a Wembley due big match in campionato (Roma e Juve, entrambe in trasferta) prima del dentro o fuori in Champions League, a San Siro contro il PSV (e con un occhio a Barcellona dove Messi & amici accolgono gli Spurs).

La prima è andata. A Roma è stata una partita da . Per gli amanti del calcio movimentato sicuramente un piacere: squadre aperte, tanti errori, continui contropiede e voglia di vincere da entrambe le parti. Per gli amanti dei dettagli non è stata proprio una gran partita: i “tanti errori” di cui sopra sono stati troppi, per mancanza di lucidità e serenità. Ma, in fin dei conti, il pareggio è un risultato che ci sta (per evitare ogni polemica, sì, il rigore su Zaniolo era chiaramente da assegnare).

Tra poche ore si scende di nuovo in campo a Torino, allo Juv… all’Allianz Stadium. Appuntamento a venerdì ore 20.30 per l’Atto II dell’escalation. La partita sarà molto difficile sotto ogni punto di vista, la Juventus è stata per anni e resta la squadra più forte d’Italia, a mio parere non avrà difficoltà a vincere l’ottavo Scudetto di fila.

Si va a casa della Vecchia Signora in una partita tosta, più tosta di quella di Roma, perché è pubblicamente più semplice accettare una sconfitta e/o una brutta prestazione in casa della Juventus di Cristiano “SIUUUU” Ronaldo.

“Devi disimparare ciò che hai imparato”

Uno dei film secondo me più belli di sempre e uno dei personaggi più affascinanti di sempre. Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora, e il maestro Yoda. Il dialogo tra il maestro e Luke Skywalker. La capacità di dimenticare ciò che si è imparato in precedenza, di perdere convinzioni e idee che sembrano radicate in noi e impossibili da modificare. La scoperta della Forza, della capacità di stravolgere l’ordine esistente.

È un po’ il percorso della nuova Inter, quella abituata a perdere, a essere in difficoltà, a non avere un gioco, a essere pazza (più in senso negativo che positivo), a essere una squadra brutta salvata dai palloni messi in mezzo a Icardi, niente più. Negli ultimi anni (soprattutto per lavoro umano di Spalletti, bisogna dare merito) l’Inter sta cercando – sul campo e sul mercato con l’acquisto di giocatori di livello – di scrollarsi di dosso quella identità instabile, pronta sempre al crollo, di acquisire sicurezza, di crescere, di diventare affidabile. Pur senza perdere quella caratteristica follia buona, quell’arma in più, che poi la si voglia chiamare garra o altro non conta.

Dimostrare di essere squadra, dimostrare la giusta tranquillità di fronte a una partita così affascinante ma emotivamente difficile, dimostrare di riuscire a mostrare sicurezza e dignità (al di là del risultato, non sarebbe uno scandalo perdere allo Stadium). Dimostrare che la crescita continua, e che continua il percorso di ricerca dell’identità di un gruppo e un club, che punta a tornare a vincere presto. Questa è la vera sfida di venerdì sera a Torino, in casa della Vecchia Signora.

Nessuna paura, nessuna frenesia, nessun senso di inferiorità. Dimostrare ai migliori della classe che ci siamo anche noi. E che anche se non siamo i più forti, non sarà facile per nessuno.

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