Quando João Cancelo arrivò in estate dal Valencia il dubbio che lo accompagnava non era tecnico ma prettamente tattico. Il problema era infatti relativo alla collocazione del portoghese sul terreno di gioco all’interno del 4-2-3-1 sul quale Luciano Spalletti stava modellando l’Inter. Problema ancor più pressante se si pensa che un altro portoghese (João Mário) aveva incontrato difficoltà non soltanto in termini di ambientamento ma anche appunto relativi a quale posizione occupare sul terreno di gioco…problemi che, ad oggi, non sono ancora stati risolti. Per questo motivo, pur essendo note le qualità del giocatore, la domanda crescente fra tifosi dell’Inter e addetti ai lavori era che cosa ci si potesse aspettare di preciso dal 23enne di Barreiro.
In effetti, impiegato prevalentemente come terzino destro nel Valencia, Cancelo sembrava fin da subito possedere quelle caratteristiche tecnico/tattiche tipiche degli esterni bassi della sua stessa tipologia ‘sudamericana’: bel dribbling, progressione, elevata velocità di punta, scarse attitudini difensive.
Inoltre, in un calcio come quello spagnolo, Cancelo aveva ampia libertà di movimento, perché in Spagna si pensa più a costruire che a difendere e si è meno attenti ai meccanismi in fase di non possesso. Con un tale background il portoghese sarebbe stato in grade di imporsi anche in Italia, per di più in una piazza esigente come quella meneghina? Sarebbe riuscito Spalletti ad adeguarlo al nostro calcio trasformandolo in un esterno basso in grado anche di difendere? Oppure Cancelo avrebbe finito per essere soltanto un’alternativa a Ivan Perisic e Antonio Candreva nelle posizioni esterne più avanzate?
Giunti ormai oltre metà campionato è possibile tirare un primo, seppur sommario, bilancio dell’esperimento Cancelo.
Ad oggi l’ex Valencia ha collezionato 8 presenze in Serie A (tre da titolare) così distribuite: nel 46% dei casi è stato impiegato da centrocampista di destra e nel 52% come esterno basso, sempre a destra. Il restante 2% del tempo ha visto Cancelo impegnato come esterno sinistro basso.
Le posizioni in campo di Cancelo nelle statistiche InStat.
In queste partite Cancelo ha dimostrato le note attitudini offensive registrando un 80% di passaggi riusciti con una media di 0.5 passaggi chiave a partita con ben 10 passaggi eseguiti dentro l’area di rigore avversari ogni novanta minuti.
Tuttavia, dal punto di vista del contributo concreto alla fase offensiva Cancelo rimane ancora carente come dimostrano gli 0 assist fin qui registrati e lo 0.00 in termini di expected goals prodotti. È ovvio che le poche presenze (per appena 301 minuti complessivi) contribuiscono notevolmente a questo dato.
Il maggior apporto garantito dall’esterno portoghese è però prevedibilmente arrivato dalla sua capacità di creare superiorità numerica. Infatti, con il 59% di dribbling riusciti, Cancelo conferma le sue doti nel saltare l’uomo.
Dal punto di vista difensivo, come ci si attendeva, Cancelo non può garantire quella sostanza che, ad esempio, dà un Danilo D’Ambrosio. Le statistiche difensive del portoghese parlano di appena un contrasto a partita e di soltanto 0.8 intercetti ogni novanta minuti.
L’adattamento di Cancelo al ruolo di esterno basso in Serie A è ancora quindi un processo in divenire. La partita contro la Fiorentina né è un esempio lampante.
Il ‘quasi assist’ di Cancelo per Icardi contro la Viola nel video InStat.
Nel primo tempo, contro il 4-3-3 viola che si trasformava in un 4-4-2 in fase di non possesso, la posizione entrale di Cyril Thereau lasciava spazio a Cancelo esternamente, con il centrocampista della Fiorentina Jordan Veretout che a volte rimaneva nel mezzo per aiutare Badelj, lasciando il portoghese libero di aggredire la fascia destra.
La partita del portoghese contro la Fiorentina analizzata da InStat.
Il primo tempo del portoghese al Franchi ha probabilmente rappresentato la sua miglior interpretazione in questa stagione. Allorquando Stefano Pioli ha ricompattato la Fiorentina, serrando le linee e avanzato quella difensiva, gli spazi per Cancelo si sono ridotti e le sue discese sono diminuite in numero ed efficacia. Le difficoltà dei nerazzurri hanno poi costretto Spalletti ad effettuare dei cambiamenti fra i quali anche quello relativo alla posizione del portoghese, alzato sulla linea dei centrocampisti perché non più in grado di sostenere da terzino una fase difensiva continuata.
Quanto detto finora sembra comunque confermare la bontà dell’acquisto col portoghese che potrà diventare un’arma importante nel gioco verticale previsto da Spalletti. Chiaramente alcuni progressi restano da fare ma il tecnico nerazzurro ha del materiale su cui lavorare.
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