Una partita di grande nerbo e sostanza per raggiungere il risultato più ambito, quello che fin da settembre è stato l’obiettivo dei ragazzi: rovinarci il Natale. A dire il vero l’Operazione Spelacchio è iniziata la settimana scorsa con l’Udinese, perché le cose o si fanno per bene o meglio lasciar perdere. Oggi gli undici guerrieri del Centro Sportivo Suning hanno messo in chiaro che non ce n’è per nessuno, se si mettono in testa una cosa è quella e non ci sono rigori a favore né avversari disgraziati che tengano. 95 minuti di gambe molli e una metodica applicazione per evitare che nonostante l’oscena difesa del Sassuolo la palla andasse dentro. Certo la pressione di uno stadio pieno di pericolosi dodicenni con la bava alla bocca (le frange estreme delle scuole calcio, entrate gratis), ha fatto tremare le gambe ai nostri eroi, ma non c’è vittoria nel cuore di chi non lotta e alla fine abbiamo ottenuto il risultato tondo, quello zero che rovina vigilia e Natale e ci riporta finalmente alla nostra naturale dimensione di angoscia, incertezza del futuro, acne adolescenziale e alitosi da stress. Resusciteremo il Milan? Ci faremo spazzare via dalla Lazio? Arriveremo quinti perfezionando un quinquennio da urlo? Restate sintonizzati, pare che finalmente sia tornata la buona vecchia Inter. Quella che magari non è pazza ma un po’ stronza sì.
(Luciano, salvaci tu. Se 10 tiri e il 71% di possesso palla non bastano a battere il Sassuolo, serve un miracolo in tre giorni. Va bene, non è Pasqua ma provaci)
5 cose buone
Cancelo – In una squadra senza corsa e con poche idee che non siano il possesso per il possesso, sembra l’unico ad aver voglia di giocare. Forse non l’avevano avvisato dell’Operazione Spelacchio.
Borja Valero – Nulla di che, ma la faccia con cui guarda afflitto Brozovic dopo il ventesimo errore in fila è il segno che c’è ancora qualche traccia di vita nel corpaccione addormentato dell’Inter.
Piccione 1 – Arriva per primo e si sistema sulla fascia di D’Ambrosio per contenere le discese di Lirola e Missiroli e fornire un’alternativa in appoggio, vista la latitanza di Perisic. Convincente in interdizione, un po’ leggero nei contrasti.
Piccione 2 – Meno offensivo ma molto più spregiudicato nella caccia a lombrichi e semi, si disinteressa della partita perché terribilmente attratto dai popcorn della signora Ignazia Poretti, habitué della Tribuna Est.
Piccione 3 – Entra a partita in corso, sempre in fuori gioco, è troppo ossessionato dalla voglia di fare il bisogno grosso su Handanovic, che vede immobile e maestoso, monumento alla parata ignota.
5 cose molto cattive
Brozovic – Vai via. Dove vuoi, vai in vacanza, alla Juventus, al Circo Barnum, a ballare, Basta che ci liberi della tua indolenza e dello stile di gioco più stupido e meno tollerabile di sempre. 60 metri inseguendo un uomo senza mai cercare di fermarlo. Deve essere un calembour il cui senso però ci sfugge.
Candreva – Peluso finisce la partita gibollato come una Panda dopo la grandinata di Ferragosto. Candreva lo colpisce ovunque. Cross mille, palle decenti due.
Perisic – Ivan, se è uno scherzo non fa più ridere.
Handanovic – La fase due è appena iniziata, quella dei rinvii isterici e delle uscite nemmeno abbozzate. Prepararsi alla fase tre, quella degli Inter – Fiorentina per intenderci. Poi si torna alla fase uno, quella del campione. Giocatore border line.
D’Ambrosio – I primi tre cross di sinistro sono orrendi. Ah, sono anche gli unici di tutta la partita.
Pagelle
Handanovic 5 – Cancelo 6,5 – Miranda 6 – Skriniar 6 – D’Ambrosio 5 – Gagliardini 5 – Borja Valero 6 – Brozovic 4 – Perisic 4,5 – Candreva 5 – Icardi 5
(Eder 4,5 – Dalbert 5 – Joao Mario Sv)
Spalletti sv
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