Diciamoci la verità, quel gol di Iago Falque ieri ha attivato pavlovianamente ricordi di partite iniziate bene, di occasioni sbagliate e di punizioni immediate alla prima occasione per gli avversari. Un topos che nelle scorse stagioni era diventato fin troppo ricorrente e che si ripresentava puntuale come le cartelle di Equitalia.
Mazzate prese a freddo, con sguardi persi dei calciatori annessi e incredulità di chi era sugli spalti, occasioni semplici fallite, praterie degne dei film di John Ford lasciate agli avversari che si ritrovavano tra la nostra difesa e il centrocampo a fare quel che volevano, come se fossero nel giardino di casa loro durante un barbecue.
Ne abbiamo viste tante, troppe di queste situazioni.
L’Inter di quest’anno però non è più quella squadra arrendevole e senza palle, capace di complicarsi la vita nei modi più improbabili. L’Inter di Spalletti reagisce ai colpi incassati, mostra carattere e personalità non buttando via il pallone anche quando è in svantaggio e colpisce spesso negli ultimi 20 minuti. Anzi, è la squadra che ha segnato più gol negli ultimi 20 minuti (siamo a quota 9).
Un mix di condizione fisica brillante, consapevolezza e mentalità. Col Torino i 3 punti non sono arrivati, anche per la traversa di Vecino che è ancora lì a tremare (e chissà quanti ammetteranno che il Torino in quell’occasione ha avuto un po’ di culo, cosa che al contrario sarebbe stata sbandierata senza dubbio), ma tutto il resto ha confermato la tendenza di questa stagione.
Quando gli avversari calano l’Inter inizia ad assaltare l’area e colpisce, senza scomporsi più di tanto e mantenendo le distanze in modo corretto. Neanche i cambi di modulo in corsa modificano questa situazione, come quando ieri Spalletti ha chiesto ai suoi di passare a 3 in difesa con Perisic e Candreva (reduci da 70 minuti di corse senza sosta) scalati a centrocampo ed Eder al fianco di Icardi.
C’è una struttura forte alle spalle, quasi nulla è lasciato al caso e si vede. Le partite buttate all’aria sono un brutto ricordo da mandare presto definitivamente nel dimenticatoio, ora mollare non è proprio più possibile.
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