In tempo di sosta per le nazionali, i giornali riempiono le pagine dedicate alla serie A con temi riguardanti il mercato. Fra le notizie più lette e cliccate c’è sicuramente quella che avvicina Paulo Dybala all’Inter.
Al netto di una eventuale trattativa, ipoteticamente, come si andrebbe a comporre un tandem del genere da un punto di vista tattico?
È ovvio che, per rispondere a tale quesito, sia imprescindibile pensare prima alla guida tecnica della squadra nerazzurra nella prossima stagione. Anche se la vittoria nel derby sembra aver rafforzato la fino ad allora traballante posizione di Spalletti, la conferma del tecnico di Certaldo per la prossima stagione appare tutt’altro che scontata.
In entrambi i casi, in assenza di certezze, il ragionamento sull’accoppiata Lautaro – Dybala deve quindi passare dall’idea di una evoluzione (o, quantomeno, di una conferma) del tipo di gioco visto in questa stagione.
Dal punto di vista tattico, le ultime versioni pre-derby dell’Inter si erano fatte notare per la difficoltà dei nerazzurri nel creare pericoli alle difese avversarie. Sostanzialmente, la fase offensiva della squadra di Spalletti era lasciata più ad azioni individuali (come i tagli di Politano) che ad una precisa struttura in possesso.
In questo contesto, Lautaro ha fatto fatica anche perché l’argentino non sembra al momento attaccante in grado di fare reparto da solo. Il suo modo di giocare non è quello di un Icardi quanto piuttosto quello di un centravanti di movimento, in grado di creare spazi dove potrebbero inserirsi i compagni.
In pratica quello che si è visto nel derby, con Vecino che ha approfittato anche dei movimenti dell’ex del Racing Avellaneda per andare ad occupare posto in area di rigore.
Qualcosa di simile potrebbe accadere con Dybala. Lo juventino, fin dai tempi di Palermo, ha mostrato il meglio di sé quando può agire in prossimità della porta avversaria.
Dybala può sfruttare anche il tiro da fuori area.
Così, un eventuale coppia formata da Lautaro e Dybala, con l’ex palermitano appena a ridosso di Martínez, potrebbe sulla carta aumentare il potenziale offensivo della squadra nerazzurra. Pur essendo più un attaccante che un no.10, Dybala permetterebbe all’Inter di poter anche avere più fluidità di manovra nella trequarti avversaria.
In questa posizione infatti il 25enne di Laguna Larga avrebbe la possibilità di andare a manipolare il sistema difensivo avversario trovando spazio alle spalle della linea dei centrocampisti rivali e creando un doppio triangolo con i mediani nerazzurri e con gli esterni offensivi del 4-2-3-1 qualora essi tagliassero centralmente per lasciare spazio alle avanzate dei terzini. In pratica, dopo Nainggolan e Vecino, l’Inter troverebbe nello juventino un giocatore qualitativo invece che un assaltatore.
In fase di transizione offensiva, inoltre, Dybala consentirebbe alla squadra di avere una soluzione in più per la conduzione durante la risalita veloce del campo.
Detto questo, resterebbe da risolvere la questione degli interni di centrocampo che dovrebbero supportare questa accoppiata in fase di possesso. Con un Brozovic probabilmente confermato (il croato è l’uomo sul quale l’Inter costruisce le fasi di costruzione e quella di possesso in zone più avanzate di campo) resterebbe da completare la casella relativa al suo compagno di reparto.
Un equilibratore o un giocatore di interdizione appaiono come soluzioni logiche per completare una verticale che, oltre alla base formata da Skriniar e De Vrij, avrebbe appunto due avanti come Lautaro e Dybala, che appaiono in grado di sfruttare un gioco che, a quel punto, dovrebbe svilupparsi prevalentemente nei corridoi centrali.
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