Molto forte, incredibilmente Vecino

di Fausto Simplicio

Una delle chiacchiere da bar social e non post derby è girata intorno a quella frase di Lele Adani sull’incursione di Matias Vecino nel derby. “Ma Steven Gerrard e’ tornato a giocare”?
Due partiti.
Il primo, quello dei logici: ma come fa a paragonarlo a Gerrard? Da li Gerrard avrebbe tirato e segnato.
Il secondo, quello dei fantasiosi: la sovrapposizione di immagini è perfetta.
Voi da che parte state?
Prendendo spunto da entrambi i riflessi di pensiero, chi e’ Vecino?
Sicuramente non sarà mai Gerrard, probabilmente potrà provare ad avvicinarcisi in scala. Perché ha corsa e tempi di inserimento, meno la lucidità e la tecnica per concludere. Ma ha ancora 26 anni.
Quando vedi giocare Vecino, con un po’ di fantasia, puoi immaginarti che abbia in testa uno di quei software tipo Sky Tech che riproducono poi il campo diviso per aree geometriche o con frecce che vanno di quà e di là. Lui le linee le ha dentro: le copre, le attacca, le vede prima degli altri.
Tocca il pallone come un sudamericano, ma ha il passo di un box to box inglese. E proprio per via di linee geografiche e’ finito all’Inter. Giocava prima ad Empoli, poi a Firenze. Spalletti, che è più toscano di un’imitazione di un toscano, vedeva spesso le partite di quelle due squadre. Se l’è appuntato mentalmente e appena ha potuto lo ha preso. Ora da buon artigiano di bottega toscano lavorerà per migliorarlo. In questa serie A dove c’e meno petrolio di un tempo, i grandi maestri sono il petrolio. Come Sarri e Gasperini, anche Spalletti ha questa dote. E Matias non sarà mai Gerrard, ma può ambire ad andarci Vecino.

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