di Alessandro Piemontese
Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così. Marcelo è un po’ così.
Non ha gli occhi della tigre, non lo vedi mai focalizzato, sembra non stia mai sul pezzo. Penso ci sia un totale disallineamento tra quello che sa fare con i piedi e quello che non sa fare con la concentrazione. Come i valori dei calciatori a Fifa/Pes/ChampionshipManager fino a scomodare sua maestà Sensible Soccer. Tecnica 90, Concentrazione 5. Ma non è un gioco e non posso modificare skills come mi piacerebbe.
L’Inter non brilla certo per gli Eyes of the Tiger. Santon, Ranocchia e Nagatomo sono i primi che mi vengono in mente. Quell’espressione a metà tra mi sono appena svegliato e che cosa ci faccio qui. Se hai concentrazione 5 capita che Maurito ti imbecchi libero nell’area piccola con un cross al bacio. Capita che Marcelo stia pensando cosa ci faccio qui e che Moretti riesca a salvare un gol facile facile.
Se hai tecnica 90 capita che ti accentri e disegni un giro alla Del Piero che Karnezis può solo guardare. E scatta l’Epic Brozo.
E allora decidiamoci Marcelo. All’alba dei ventiquattro anni c’è da fare una scelta.
Sei una pedina come tante o un alfiere unico e creativo sulla šahovnica di questa vita?
Šahovnica che in croato vuol dire scacchiera, quella che ha sulla maglia quando gioca nella sua nazionale. In nazionale tornano gli occhi della tigre e aumenta la concentrazione. Sarà per uno spiccato senso patriottico, sarà che tutti i tuoi compagni parlano la tua stessa lingua, anche con i piedi, sarà un po’ così?
Spesso il focus, la grinta, la spinta, arrivano grazie al tuo allenatore che sa come prenderti e stimolarti a dare il meglio. Non so se tu sia più uno da Al Pacino in Ogni Maledetta Domenica o più da Robin Williams in Genio Ribelle. Credo la seconda. Tu hai bisogno di qualcuno che ti capisca, che muova l’alfiere lungo tutte le diagonali possibili, che dribbli ad elle come un cavallo e che ti conduca allo scacco matto con complimenti, pacche sulle spalle e sorrisi.
“Io sono stato al vertice per lungo tempo quindi ho molti nemici. Molte persone odiano vedermi vincere ma io non mi curo dei miei avversari. Se gioco bene vinco. Nessuno è al mio livello.” – Kasparov (re degli scacchi)
Io ti voglio bene Marcelo, anzi Marzelo, e so che i tuoi margini di miglioramento sono immensi. Domenica sera nel derby più bello e affascinante d’Italia puoi essere decisivo. Concentrato su dove sei, cinico se Maurito ti imbecca con un cross al bacio, spavaldo nella tua epic brozo.
È il football ragazzi, anzi, sono gli scacchi, è tutto qui.
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