Con sette partite da disputare nei prossimi ventuno giorni, Luciano Spalletti dovrà attingere a tutta la rosa a disposizione per affrontare sia gli impegni del campionato che quelli in Champions.
All’interno di questa turnazione avrà un ruolo importante anche il senegalese Keita Baldé, arrivato in prestito dal Monaco negli ultimi giorni di mercato. Anche se Keita dà il meglio di sé quando ha la possibilità di attaccare in campo aperto, le sue qualità nell’uno contro uno lo rendono un elemento utile anche in occasione di partite nelle quali l’Inter sarà chiamata ad attaccare difese particolarmente chiuse.
Dotato di grande velocità, buona tecnica individuale e dribbling, l’ex laziale è impiegabile in diverse posizioni sia nel 4-2-3-1 che nel 3-4-2-1, vale a dire i sistemi di riferimento dell’Inter di Spalletti.
Nel 4-2-3-1, Keita può occupare le posizioni di esterno sinistro e destro ma anche quella di unico trequartista alle spalle del centravanti. Nel 3-4-2-1 il 23enne nativo di Arbucies, in Spagna, può giocare come uno dei due no.10 ma anche essere impiegato come esterno di centrocampo in una formazione a forte trazione offensiva. D’altra parte, il ruolo di esterno con alle spalle una difesa a tre è stato già ricoperto da Keita in alcune occasioni nel periodo trascorso alla Lazio.
La heatmap e le posizioni nelle quali è stato utilizzato Keita nelle tre partite finora disputate. La maggior parte dei minuti il senegalese li ha trascorsi giocando da esterno alto a sinistra.
Tuttavia, contro il Bologna Keita è stato impiegato da punta centrale, posizione che potrebbe ricoprire anche per la sfida contro il Parma, permettendo così a Icardi un completo recupero in vista dell’esordio in Champions.
La partita di Keita contro il Bologna nelle statistiche di SofaScore.
Ma come cambia l’Inter con Keita centravanti? Rispetto ad Icardi, Keita è ovviamente un no.9 dalle caratteristiche diverse. Mentre infatti l’argentino è un uomo d’area, abituato a giocare come unico riferimento avanzato, Keta ha le caratteristiche del tipico falso nueve, cioè di un centravanti di movimento, più associativo e in grado per questo di dialogare maggiormente con i compagni. Queste caratteristiche sono state confermate dalla partita al Dall’Ara, nella quale l’ex monegasco ha giocato, come detto, da attaccante centrale.
Gli expected goals di Bologna – Inter con evidenziati i tiri di Keita (0.90 xG) secondo il modello understat.com.
Keita si è mosso molto, spostandosi spesso nella zona preferita di sinistra, combinando con Perisic, ma è stato impreciso sotto porta, dove ha mancato le occasioni avute.
Un’occasione sprecata da Keita al Dall’Ara.
In generale, rispetto a Icardi, in Keita l’Inter ha a disposizione un giocatore meno prolifico (soltanto 8 reti realizzate in 23 presenze col Monaco la scorsa stagione) ma uno in grado di dialogare di più con i compagni. Appare quindi ovvio come il modo di attaccare dei nerazzurri debba cambiare con Keita come no.9 al posto dell’argentino. Se infatti, con Icardi l’Inter può fare ricorso ai traversoni come mezzo privilegiato di rifinitura (e a volte i nerazzurri hanno fatto un uso eccessivo di questo tipo di passaggio, proprio confidando nella capacità del proprio centravanti di trasformare in gol queste situazioni), con il senegalese come riferimento più avanzato la squadra di Spalletti deve fare un ricorso maggiore alle combinazioni palla a terra, favorendo un gioco più palleggiato, fatto di scambi ravvicinati e di inserimenti da dietro dei vari Perisic, Nainggolan e Politano.
Proprio i movimenti di Keita hanno come fine quello di pulire l’area di rigore, liberando spazi per gli inserimenti dei compagni provenienti dal centrocampo con l’ex laziale che può così andare a giostrare anche in zona di rifinitura, da dove può far valere le proprie qualità nel fornire passaggi chiave.
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