Cagliari – Inter, i 5 vs 5 (aka vincere senza soffrire pur soffrendo)

Dove finisce la palla c’è Icardi. Dove parte la palla c’è Candreva (Roberto Renga)

Prima di iniziare, via con i ringraziamenti per questo sabato sera al primo posto. Un risultato che dobbiamo:

  1. Al culo dell’Inter
  2. Al Var
  3. Alle parate di Handanovic
  4. Ai pali (ah no, oggi no)

Una prestazione indecorosa per la quale chiediamo scusa, così come chiediamo scusa per il primo posto, per un attaccante che ha questa maleducata abitudine di segnare più di un gol a partita, per il vento a favore e per il vilipendio al modulo. Terminate scuse e ringraziamenti possiamo passare all’analisi di una partita che ci ha visto soffrire maledettamente (stasera sì, sopratutto nella prima mezz’ora), ma vincere – paradossalmente – senza soffrire. Il che è possibile, e sopratutto è bellissimo. Ecco i nostri 5 migliori e i 5 che avrebbero potuto fare meglio.

Molto bene:

Handanovic

Ci tiene a galla con una parata che meriterebbe un trattato di balistica. Su Pavoletti va a chiudere lo specchio restando in piedi e colpendo il pallone prima con lo stinco e poi con il gomito. Un equilibrista della prodezza, in altre stagioni quel pallone sarebbe carambolato sul mento e sarebbe finito in rete. Se la cava anche con i piedi, nonostante Barella lo vada a pressare fino al tunnel degli spogliatioi. A proposito, si può fare nulla per il ragazzo?

Icardi

Il Cagliari sceglie il modo migliore per annullarlo. Non fargli arrivare mai il pallone. Non calcola però che quando Icardi è in stato di grazia il pallone può arrivargli anche per caso. E lui è chirurgico. Con il tempo è lui a prendere la misure a Ceppitelli e sembra provarci anche gusto a partire palla al piede da lontano. Il terzo gol è facile solo per lui: la mette nell’unico spiraglio possibile. Se non è tra i primi 10 attaccanti al mondo, gli manca veramente poco.

Candreva

Una partita diversa dal solito, perché il buon Antonio, oltre ai piedi buoni ci mette una discreta corsa e sopratutto una grande duttilità tattica. Forse è la sua migliore partita della stagione. Ci mette pure due assist, tanto per non perdere l’abitudine. Citando Roberto Renga: “Dove finisce la palla c’è Icardi. Dove parte la palla c’è Candreva”.

Spalletti

Cambiare sistema di gioco, riconoscendo che il Cagliari ti sta mettendo sotto, è un atto di umiltà assoluta. Lo guardiamo preoccupati, ci chiediamo se sia mai possibile cambiare le proprie abitudini per una squadra che non è il Real Madrid. La risposta è si.

Brozovic

Ogni volta che Brozovic segna o fa una cosa particolarmente bella viene da pensare al suo atteggiamento e viene voglia di dirgli amichevolmente “ora pedalare però, ragazzo”. Il coefficiente di difficoltà, sul gol, è particolarmente alto: pallone sporco che arriva da destra sul destro. È il dodicesimo uomo, ora è lecito aspettarsi da lui un sforzo per diventare finalmente uno dei primi undici.

Bonus track: Ranocchia

Il momento tanto temuto è arrivato. Domenica Miranda sarà squalificato. Quindi noi ci portiamo avanti, sperando che sia di buon augurio. E ricordandoci delle parole di Spalletti a quel tifoso durante i primi giorni di ritiro: “Noi si sta cercando di lavorare per costruire qualcosa, facci il favore, se no te ne vai da un’altra parte”. Vai Andrea, senza paura.

Meno bene:

Borja Valero

Quello dei primi venti minuti è il suo sosia Berni, il terzo portiere, schierato a centrocampo. Soffre tremendamente i ritmi del Cagliari, sopratutto quelli di Barella e Padoin che gli sradicano diverse volte il pallone dai piedi. Abbassandosi mette ordine alla sua partita, e alla nostra.

Santon

Qui non si tratta di ritrovare il ragazzo prodigio, il millennials degli anni di Mourinho. Ma un esterno da squadra che occupa il primo posto. Gioca un discreto primo tempo, in cui fa incazzare comunque diverse volte Spalletti, sul gol del Cagliari è un po’ passivo su Faragò.

A questo punto le gerarchie per il ruolo di terzino sinistro sono queste: Santon Nagatomo, D’Ambrosio su entrambe le fasce, Cancelo, Padelli, Dalbert

La scelta sulla fisicità (quindi su Santon) ci sembra al momento la migliore. Per cui coraggio.

Skrinar

Non ci fraintendete. L’abbiamo visto che il secondo gol parte da lui. Ed è ingeneroso dire che ha giocato male, infatti non è questo il punto. Il punto è che abbiamo trovato un attaccante che lo ha fatto soffrire: Pavoletti.

Gagliardini

Che poi e a Spalletti piace, piace anche a noi, ed evidentemente è utile visto che Luciano lo fa giocare sempre, e spesso fino alla fine. In una partita in cui bisognava soffrire, lui soffre particolarmente. Ma noi si vince lo stesso e quindi va bene così, anche se s prende l’ammonizione che gli farà saltare la prossima partita.

Vecino

Non lui, l’infortunio. Preghiamo.

Le pagelle

Handanovic 8 D’ambrosio 6 Skriniar 6 Miranda 6,5 Santon 5,5 Gagliardini 5 Vecino 5,5 Candreva 7 Borja Valero 5,5 Perisic 6 Icardi 8 / Brozovic 6,5 Cancelo sv Eder Sv Spalletti 7

 

 

 

Rispondi