Tutto, tutti, tutto (le pagelle di Roma – Inter)

Marcia avanti, marcia indietro. Un inizio di stagione che mette alla prova anche i più scafati mignottoni dell’interismo, categoria cui apparteniamo senza se e senza ma. A Roma l’Inter ha giocato una partita folle, un po’ il finale dell’incontro Rocky Balboa – Apollo Creed, un po’ quella cosa che somiglia a una rissa da ortomercato, ceffoni a mano aperta per vedere chi casca per primo. Così, contropiede dopo contropiede, palla persa dopo palla persa siamo arrivati alla fine con una sconfitta un po’ ingiusta ma che rispetta in qualche modo il numero delle conclusioni (19 a 17 per la Roma), ed è assolutamente ingiusta in considerazione del possesso palla (64,5 per l’Inter). Un possesso palla aggressivo, giocato nella trequarti avversaria che però ha prodotto poco in termini di pura qualità, soffrendo la partita storta di Candreva e Perisic più del dovuto. Della fase difensiva quasi inutile parlare, almeno finché non saremo in grado di schierare 4/4 di una difesa credibile in serie A. Sotto con le pagelle (ma prima un opportuno santino di Joao Mario, protettore del bel gioco). Ah, se non sono uguali a quelle del podcast è perché la notte porta consiglio.

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Handanovic – La sua parata sul colpo di testa di Dzeko è un kolossal. Reattività, potenza, concentrazione e la capacità sovraumana di mettere forza nell’avambraccio e non farselo piegare. Per il resto c’è la forza di volontà con cui subisce le guerre lampo degli attaccanti della Roma e la pazienza che non perde quando Salah lo tratta come un orsetto del circo per due minuti senza che qualcuno dei difensori lo disturbi. Quando gioca così Handanovic è un enorme + (quando prende gol come quello casalingo con il Bologna un piccolo -). Voto 8

Ansaldi – Da un terzino argentino ti aspetti più garra che qualità e invece nei primi 20 minuti Ansaldi è sembrato tenero come un grissino nella propria metà campo. Bravo e ordinato davanti, nel corso dei minuti ha preso sicurezza ma resta il dubbio che nei contrasti tenda a risparmiare la gamba e la cosa non funziona bene all’Inter. Partita da convalescente Voto 5,5

Murillo – Se non si fa a sportellate, se non c’è da giocare sporco Murillo serve a poco e non è un difensore da grande squadra. Semplice, lapidario, netto. Un errore di piazzamento a partita che quasi sempre costa un gol. Mostra un’enorme insipienza tattica che difficilmente si può colmare con l’esperienza, ieri sera è stato molto carente anche nel gioco aereo, che in genere invece lo avvicina alla sufficienza. Male, maluccio, malino come di consueto, tranne le rarissime eccezioni, quelle in cui non difendiamo, in cui le sue giocate per i fotografi valgono il biglietto voto 5 (ma anche 4,5)

Miranda – Fa tutto da solo, apre e chiude bottega, marca chiunque e se va in affanno è proprio perché sarebbe disumano giocare con quell’intensità per tutta la partita a 22 anni, figuriamoci a 32. Su Dzeko soffre anche lui quando la palla piove dall’alto, per il resto cerca di mettere delle toppe ai buchi degli esterni e di rallentare le folli discese dei centrali romanisti voto 6

Santon – Succede tutto dalla sua parte e non ci voleva certo uno bravo come Spalletti per capire che il buon Davide non corre ma caracolla. Salah lo fa a fette, Peres lo fa a fette, a volte e per noia si fa a fette da solo. Ci costa subito lo 0 a 1 in tandem con Murillo, suio compagno di merende. Male, anche lui come al solito. voto 4,5

Medel – L’ultimo a mollare, cuce il gioco di una squadra lunghissima, delirante nella sua copertura del campo. Porta acqua e medicinali al fronte e poi torna in cucina a pelare patate. Salvate il soldato Medel, perché così rischia di stancarsi presto e poi son problemi grossi voto 6,5

Joao Mario – Perdonami JM, perdonaci per l’insolenza ma per la prima e forse unica volta ci tocca buttare lì un’insufficienza. Lo facciamo fischiettando e guardando dall’altra parte, lo facciamo consapevoli dello sforzo enorme di aver accelerato il rientro e aver giocato nonostante l’affaticamento muscolare, ma troppe palle perse in fase di costruzione e con la squadra già sbilanciata in avanti potevano costare carissimo. Che sia fondamentale è evidente, che ieri forse dovesse riposare anche voto 5,5

Banega – Hai presente un mago? Palla c’è, palla non c’è. Prende in giro i marcatori e lo fa ogni volta con un trucco diverso. Elastici, tacchi,  dribbling strettissimi e un controllo di palla che alla Pirelli dovrebbero studiare bene quando sviluppano l’aderenza dei pneumatici. Fenomenale a ridosso dell’area avversaria, tocca mille palloni e questa volta 999 son buoni. Un palo che grida vendetta e molte conclusioni, gioca da leader quando ce n’è bisogno, quando si accorge che la squadra va presa per mano voto 7,5

Candreva – La prima partita sbagliata. sente molto, forse troppo i fischi dell’Olimpico, non ne imbrocca una che sia una e soprattutto non salta mai, mai l’avversario diretto. Lui e Perisic non sembrano aver le idee chiare voto 5

Perisic – Un po’ meglio di Candreva, molto peggio del solito. Brucia il campo nei primi 45′ ma non riesce mai a far la cosa giusta. Crossa quando c’è da tirare, tira quando c’è da appoggiare, frena quando potrebbe lasciarsi dietro tutta la Roma e accelera quando la difesa è schierata. Peccato, l’Olimpico è largo e lungo, speravamo in una partita di corsa e devastazione voto 5,5

Icardi – Soffre Manolas, che lo marca bene e gli lascia poco spazio, ma non sembra particolarmente ispirato. Si accende per l’uno-due con Banega che vale un gol, per il resta una partita a scartamento ridotto, anche grazie alla scarsa vena dei due compagni di reparto

primizie dalla panchina

Gnoukouri – Un’altra partita di buona corsa, ordine e idee intelligenti. Peccato quel tiro goffo e grottesco sul velo di Icardi, che poteva cambiare definitivamente l’inerzia voto 6

Nagatomo – Perde una palla sanguinosa per pura sciatteria, corricchia e rischia di mettere l’assist giusto. Rischia, perché lui e Nagatomo e certe cose si pagano care (l’essere Nagatomo su tutte) voto 5,5

Jovetic – Pessimo. Indolente, inutile, gioca solo quando la palla gli piove lenta sul destro, azzarda un assist di testa che comunque sarebbe stato impossibile da controllare per Icardi (e lo ha fato per tutto l’anno scorso: un po’ troppo lunga, un po’ troppo corta, sai mai che Mauro segna…). Il fallo su Peres è stupido, concettualmente stupido, e ci costa almeno un punto, quello che avevamo faticosamente recuperato. voto 4

l’allenatore

Frank de Boer – Non si gioca con la difesa a 3 e non si va a Roma a giocare lunghi e sulle ripartenze in campo aperto contro Salah e Perotti. Restiamo convinti sia un grande allenatore e che ci voglia del tempo. Purtroppo servono esperienze come quella di ieri sera

 

 

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