Pioli vs Gasperini: la chiave tattica

di Michele Tossani

Un Inter spietata e (quasi) perfetta stravince lo scontro diretto per l’Europa contro la sorpresa Atalanta.

Se si eccettua il primo quarto d’ora di gioco, nel quale l’Atalanta ha fatto buona impressione giocando corta e muovendo palla sugli esterni, la partita è stata nelle mani dell’Inter.

Un Inter cinica, capace di sfruttare al meglio le occasioni da gol avute (11) ed i tiri in porta prodotti (8).

Dal punto di vista tattico, Pioli ha sistemato la squadra secondo un sistema 4-2-3-1 che prevedeva D’Ambrosio e Ansaldi come esterni difensivi con Candreva e Perisic davanti a loro e con il duo di centrocampo formato da Gagliardini e Kondogbia. In avanti è stato rispolverato Banega come numero 10 a supporto di Icardi.

Gasperini, dal canto suo, ha schierato un 3-4-3 con Kurtic attaccante di destra al fianco di Petagna e Gomez. Come sempre, l’allenatore bergamasco ha preparato la partita sui duelli individuali. Così Toloi si occupava di Banega mentre a centrocampo Kessie marcava Kondogbia e Freuler francobollava Gagliardini.

Proprio gli esiti delle battaglie individuali hanno fortemente condizionato l’esito della partita in favore dell’Inter. Infatti, da una parte abbiamo avuto Banega che, quando retrocedeva, sfuggiva alla marcatura di Toloi creando superiorità numerica a centrocampo contro gli interni atalantini.

Proprio per ovviare a questa difficoltà nel mezzo, nel secondo tempo Gasperini ha abbassato Kurtic centralmente in modo da aiutare Kessie e Freuler contro i centrocampisti dell’Inter più Banega. Ma i buoi erano ormai scappati dalla stalla.

Dall’altra invece sia Gagliaridni che, soprattutto, Kondogbia, hanno vinto i rispettivi duelli contro i centrali di centrocampo dei nerazzurri bergamaschi. Per quanto riguarda il centrocampista francese (rivitalizzato dalla cura Pioli), nonostante un livello di precisione nei passaggi piuttosto basso (73%), l’importanza avuta nella partita e la superiorità mostrata nei confronti di Kessie sono risultate evidenti dall’alto numero di palloni recuperati (13) e dagli uno contro uno vinti (11/15). Gagliardini invece è stato meno efficace nell’uno contro uno (4/10) ma più incisivo in fase di possesso palla con una precisione nei passaggi dell’80% ed un gol segnato. In pratica, il duo di centrocampo dell’Inter ha saputo compensarsi creando una preziosa cerniera a metà campo.

Dal punto di vista prettamente offensivo poi, rimarcata la straordinaria vena realizzativa mostrata da Icardi e Banega (entrambi gli argentini hanno realizzato 3 gol con 3 tiri in porta…) è da sottolineare come l’Inter si sia affidata meno ai cross come arma di rifinitura, eseguendone soltanto 22 nel corso dei 90 minuti.

La partita è invece stata più verticale ma anche più frenetica, come dimostrato dalla scarsa precisione nei passaggi di entrambe le squadre (79& per gli uomini di Gasperini a fronte dell’appena 77% di precisione per l’Inter). In questa situazione l’Inter ha mostrato grande aggressività, che si è tradotta in un alto numero di palle recuperate (37). Un ruolo importante è stato poi svolto dai terzini di casa, soprattutto da Ansaldi, che hanno sempre sostenuto la manovra offensiva facendosi trovare alti in fase di possesso palla.

Una partita che quindi ha mostrato un Inter all’altezza della situazione. Ora per i Nerazzurri diventa necessario dimostrare di essere in grado di replicare queste prestazioni nel lungo periodo, soprattutto nello scontro diretto contro il Napoli.

 

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