Lo so, a poco servirà e di certo non placherà i lamenti dei loggionisti più esigenti, quelli che avremmo dovuto comprare Cristiano Ronaldo, Messi, Neymar e con il resto rifare lo stadio e comprare la Juventus per farla fallire, ma ci sono cose buone in quest’Inter di agosto, impressioni che se confermate potrebbero far pensare a una salutare inversione di tendenza dopo anni disastrosi.
- Spalletti, proprio lui. Siamo aggrappati a quest’uomo e lui pare gradire il ruolo. Intervista dopo intervista ha iniziato a parlare sempre meno di se e sempre più della società, della squadra, dell’Inter. Ma se la declinazione pubblica del suo ruolo di ambasciatore è confortante, molto di più lo è il lavoro sul campo. La squadra di Spalletti si muove in armonia, tiene le distanze tra reparti, palleggia quando deve e accelera in verticale non appena ne ha le possibilità. Spalletti ha chiesto giocatori di esperienza, ha un’idea di gioco e sa come arrivarci. Più che acquisti ha chiesto cessioni per aver più chiara la situazione al netto di doppioni e mezzi giocatori. Sapevamo di essere di fronte a un allenatore di grande personalità, ma la serenità con cui affronta una situazione difficile è sorprendente.
- Lo spogliatoio ha ricominciato a funzionare, i giocatori ragionano come gruppo e chi non si adegua viene accompagnato alla porta senza troppe cerimonie. I giocatori vedono l’allenatore saldo e accettano la sua guida, esattamente quello che è mancato con Pioli e de Boer. Ora chi ostacola il lavoro della squadra viene isolato e non ha la possibilità di creare fratture o mettere in cattiva luce lo staff tecnico.
- Alcuni oggetti misteriosi hanno improvvisamente trovato la luce. Eder nello schema di Spalletti funziona bene sia come prima punta che come esterno, Joao Mario non è costretto a cantare e portare la croce e Perisic si stente stimato e valutato come crede di meritare e non più usato come pedina per sbloccare il FFP. L’impressione è che tutti sappiano cosa fare e quali sono le aspettative, segno di un dialogo continuo con l’allenatore.
- Škriniar è un difensore eccellente, molto meglio di quanto tutti ci aspettassimo. Chiaro che ora serve un rincalzo all’altezza, perché siamo pochi e se Miranda prende un raffreddore (a 33 anni), è una tragedia. Ma aver comprato bene uno che ha 10 anni di carriera davanti è confortante, dopo anni di Ranocchia, Murillo e Silvestre. Le squadre si costruiscono da dietro. Con l’eccezione del tremebondo Handanovic (comunque portiere nettamente al di sopra della media), l’asse verticale è ottimo (Handa – Skriniar – Borja Valero – Icardi).
- Il campionato inizia il 20 agosto. È un sollievo perché non esiste altro modo di scrollarsi di dosso il pessimismo gratuito e l’ottimismo sfrenato. Fiorentina e Roma sono pessime clienti per le prime due giornate, sapremo presto se siamo di fronte alla prima vera stagione di ricostruzione o se toccherà aspettare ancora un anno.
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