Come potrebbe essere il Derby della Madonnina

Rispetto al derby rimandato a marzo per la tragica scomparsa del capitano della Fiorentina Davide Astori, l’Inter si presenza a questo scontro importante in chiave piazzamento Champions con qualche certezza in più.

Reduci da sette punti ottenuti nelle ultime tre partite, i nerazzurri sembrano anche aver recuperato certezze sia sul piano del gioco che su quello dell’apporto individuale dei calciatori con i vari Perisic, Brozovic, Icardi, Rafinha e Gagliardini che stanno attraversando un ottimo periodo di forma.

Dal punto di vista tattico, dopo aver brevemente flirtato col 4-3-3, Luciano Spalletti è tornato alle origini riproponendo il 4-2-3-1 con il quale aveva approcciato la stagione. Tutto lascia prevedere che i nerazzurri si schiereranno con questo sistema di gioco e con lo stesso undici utilizzato nella partita contro il Verona anche nel derby. Proprio l0a vittoria contro la squadra di pecchia ha lasciato intravedere una squadra più fluida sul piano della manovra offensiva, pronta a riproporre quel tipo di calcio palleggiato che Spalletti aveva provato a introdurre nella primissima parte della stagione.

In fase di costruzione, l’Inter si dispone a tre con D’Ambrosio che resta vicino ai centrali Skriniar e Miranda. Cancelo si alza a tutta fascia sfruttando lo spazio liberato da Candreva che, non più confinato largo a destra, si accentra in posizione di secondo trequarti al fianco di Rafinha, a supporto di Icardi.

Perisic opera partendo da sinistra mentre Brozovic, agendo da interno di centrocampo, è pronto ad alzarsi anche lui per supportare la fase offensiva nerazzurra.

Con due no.10 come Rafinha e Brozovic, Spalletti ha ora a disposizione non soltanto due giocatori in grado di occupare i rispettivi half-spaces con la loro collocazione tattica manche due elementi in grado di abbassarsi per aiutare la fase di costruzione alta e di produrre verticalizzazioni che possono rendere più veloce la fase di transizione nerazzurra.

Inoltre, sia Rafinha che Candreva sarebbero nella posizione ideale per attaccare gli spazi ai lati del play basso, un settore di campo che il Milan fatica a difendere come dimostrato dal gol subito da Dybala contro la Juventus.

La spinta di Cancelo sulla fascia destra potrebbe costringere Calhanoglu a doversi preoccupare della fase difensiva, proprio quello che l’esterno sinistro del Milan (così come Suso dall’altra parte) soffre particolarmente.

Questo potrebbe finire col limitare il Milan a sinistra, cioè in una zona di campo che è stata praticamente ‘riscoperta’ con Gattuso dato che dal suo arrivo i rossoneri non sono più Suso-dipendente e hanno una fase offensiva più equilibrata nell’attaccare su entrambi i lati del campo.

Di contro, quando il Milan sarà in fase di possesso, i centrocampisti nerazzurri dovranno essere particolarmente abili nello scivolare esternamente in aiuto di Cancelo. In caso contrario l’Inter potrebbe trovarsi in difficoltà a destra lato con la conseguenza di costringere Skriniar a scivolare esternamente allungando la linea difensiva, specie contro le ripartenze rossonere.

Sempre in fase di non possesso, Rafinha dovrà aiutare Icardi nello sporcare le uscite palla terra del Milan che, da quando è arrivato Gattuso, ha sempre in Biglia un punto di riferimento nella posizione di play (l’argentino è comunque squalificato e verrà sostituito da Montolivo nel derby) ma è molto più variegata rispetto alla gestione precedente. Infatti, ora il Milan può fare uscire palla da dietro con Romagnoli e Bonucci; con i lanci in avanti dell’ex juventino; tramite la posizione bloccata che può assumere Rodríguez per aiutare i centrali nell’uscita bassa; con l’appoggio fornito dal mediano basso o utilizzando Donnarumma, come fatto contro la Roma quando il portiere, per bypassare il pressing giallorosso, cercava spesso i propri terzini oltre la prima linea di pressione avversaria.

 

Il lancio lungo di Bonucci resta ma non è la sola opzione a disposizione del Milan in fase di costruzione.

Qualora l’Inter decidesse di andare a prendere i rossoneri alti, la squadra di Spalletti dovrà quindi prestare particolare attenzione ai tempi e ai modi del pressing.

Da parte sua il Milan dovrebbe impostare la partita puntando sul controllo degli spazi e sulle ripartenze: in questo modo ha vinto il derby di Coppa Italia, ha avuto la meglio sulle romane e ha messo in difficoltà la Juve. Contro l’Inter gli uomini di Gattuso dovranno essere bravi a mantenere compattezza non solo verticale ma anche orizzontale dato che i nerazzurri non hanno problemi ad attaccare tramite cross (27 traversoni di media a partita) qualora trovassero chiuse le vie centrali.

In fase offensiva i rossoneri hanno guadagnato una certa fluidità di manovra. Merito di Gattuso che ha risolto alcuni enigmi come quello relativo al centravanti e alla convivenza fra Calhanoglu e Bonaventura.

Per quanto riguarda il ruolo di no.9 il tecnico milanista ha dimostrato di non guardare in faccia a nessuno scegliendo di volta in volta l’elemento che offriva maggiori garanzie tecniche. Per il derby la scelta è ricaduta su Cutrone. Oltre che segnare, il giovane attaccante comasco offre al Milan un miglior attacco alla profondità rispetto a quanto garantiscono André Silva e Kalinic, preferiti da Gattuso nella partita contro la Juve. Rispetto a Cutrone gli altri due attaccanti garantiscono un maggior lavoro di collegamento fra centrocampo e attacco che può rivelarsi utile per agevolare la risalita del campo da parte di una squadra che tende a giocare con un baricentro medio o basso.

In Cutrone invece, oltre che avere un attaccante in grado di essere pericoloso andando a giocare oltre la linea difensiva avversaria, Gattuso ha un attaccante che  svuota la trequarti offensiva lasciando spazio agli inserimenti nel secondo campo di Kessié, Calhanoglu, Bonaventura e Suso, con lo spagnolo che taglia dall’esterno per andare a occupare l’half-space destro liberando così la corsia per le avanzate di Calabria.

Dall’altra parte del campo le combinazioni fra Bonaventura e Calhanoglu hanno offerto più fluidità alla fase di possesso del Milan.

In fase di attacco posizionale i rossoneri cercando di occupare gli half-spaces con Bonaventura o Calhanoglu e Suso, tre giocatori in grado di tirare da fuori area ma anche di produrre palloni filtranti oltre la linea difensiva avversaria. Sulla fascia destra del Milan (la propria sinistra) l’Inter dovrà poi guardarsi dagli inserimenti di Calabria, col giovane terzino che offre ai rossoneri la possibilità di sfruttare i cross (22 di media a partita prodotti dal Milan).

A questo maggior equilibrio in possesso, alle ripartenze ma anche alle qualità balistiche di calciatori come Bonaventura, Suso e Calhanoglu (capaci di creare pericolo sia sulle punizioni che in situazioni di calcio d’angolo) dovrà prestare attenzione l’Inter se vorrà conquistare i tre punti.

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