Inter – Napoli: la preview tattica

Tra le partite indimenticabile di questi 110 anni c’è anche un Inter – Napoli. È quello che ci regalò lo scudetto del 1989, proprio contro una diretta concorrente. Era una bellissima domenica di maggio, Berti si trasformò in ragazzo magico, lo Zio e Walter si abbracciavano come bambini per quello che passerà alla storia come lo scudetto dei record. Stasera Inter e Napoli si presentano alla partita di S.Siro in una situazione psicologica simile. Noi reduci da un filotto di otto partite nelle quali abbiamo raccolto undici punti, il Napoli reduce da una buona prestazione contro la Roma che però si è conclusa con la sconfitta della squadra di Sarri, col risultato di consentire l’avvicinamento in classifica di una Juventus che ha operato il sorpasso dopo aver battuto l’Udinese quest’oggi.

La partita di questa sera rappresenta quindi per entrambe un’occasione di rilancio verso gli obiettivi stagionali, scudetto per i partenopei e qualificazione alla prossima Champions per la compagine di Spalletti.

Da un punto di vista tattico

Dopo aver brevemente flirtato col 4-3-3, con esiti discutibili, i nerazzurri potrebbero tornare a schierarsi con due centrocampisti centrali e un trequartista a ridosso del rientrante Icardi.

In netto calo appaiono le quotazioni di Borja Valero, non al meglio della condizione fisica e particolarmente in difficoltà quando messo sotto pressione dal pressing avversario. Ecco allora che contro il Napoli, cioè una squadra che fa proprio del pressing e del gegenpressing le armi principali nella fase di riconquista della palla, è probabile che Spalletti decida di dare un turno di riposo all’ex viola.

In questo caso la posizione di numero 10 dovrebbe essere occupata da uno fra Rafinha e Brozovic. La scelta dell’ex Barcellona garantirebbe a Spalletti di poter schierare un trequartista più completo rispetto a quei giocatore che si sono alternati nella posizione nel corso della stagione. Rafinha è infatti in grado di offrire superiorità posizionale alle spalle della linea di centrocampo del Napoli ma anche di poter produrre quegli assist per Icardi che consentirebbero all’Inter di diversificare una manovra offensiva essenzialmente monotematica e basata sui cross, con i nerazzurri che risultano essere la squadra con la maggior produzione di traversoni a partita (28) della massima serie.

In fase di possesso, Rafinha offre capacità di saltare l’uomo e assist.

Se invece la scelta del giocatore da schierare alle spalle di Icardi dovesse ricadere su Brozovic ecco che l’Inter avrebbe a disposizione un giocatore più potente fisicamente e forse più adatto ad attaccare l’area di rigore avversaria, accompagnando il capitano nerazzurro. Di contro, il croato non garantisce ai centrocampisti centrali quell’aiuto in palleggio che potrebbe invece dare Rafinha nella fase di possesso nerazzurra.

Ma Spalletti ha a disposizione anche una terza opzione, cioè quella di schierare contemporaneamente Brozovic e Rafinha mettendo in panchina uno fra Gagliardini e Vecino.  In questo caso la scelta sarebbe per una formazione a trazione anteriore, con un trequarti (Rafinha) dietro Icardi e un centrocampista in grado di inserirsi centralmente come Brozovic (due nel caso in cui Vecino venisse accoppiato al croato). Un’opzione ultra-offensiva che consentirebbe a Spalletti di poter bilanciare ancor di più una fase di possesso orientata nettamente (come detto) sulle fasce.

Le chiavi della partita

Senza Icardi l’Inter ha continuato nel suo gioco fatto di cross. Questa strategia non si è rivelata particolarmente efficace non soltanto a causa delle difficoltà incontrate dall’Inter nel riempire l’area in queste situazioni ma anche, ovviamente, per l’assenza del cannoniere della squadra. Il ritorno del centravanti argentino consentirà ai nerazzurri di avere un riferimento certo negli ultimi sedici metri, con Icardi che ha segnato tutti i suoi 14 gol stagionali (contati senza rigori) dall’interno dell’area di rigore.

Per quanto riguarda la fase di non possesso, l’Inter dovrà cercare di chiudere la zona centrale del campo in modo da costringere il Napoli a giocare e rifinire il più possibile dall’esterno, una situazione non usuale per l’undici di Sarri. Qualora i nerazzurri dovessero riuscire ad attuare questo piano tattico, la contromossa partenopea potrebbe essere quella di abbandonare il tradizionale 4-3-3 per passare al 4-2-3-1 con l’inserimento di Milik, centravanti forte nel gioco aereo e a disposizione di Sarri come risorsa dalla panchina.

Sempre a proposito della fase difensiva nerazzurra, chiunque venga schierato da Spalletti come trequarti dovrà occuparsi di aiutare Icardi nello sporcare le uscite palla terra del Napoli ostruendo le linee di passaggio verso Jorginho e andando a contrasto di Koulibaly, vero e proprio secondo regista napoletano. Probabile che l’Inter si compatti all’altezza della metà campo prima di aggredire. Se invece Spalletti decidesse di andare ad aggredire alti i giocatori di Sarri, i nerazzurri dovranno prestare particolare attenzione ai tempi e ai modi del pressing.

Da parte sua il Napoli farà la partita come è abituato da quando Sarri siede sulla panchina degli azzurri. Nel caso in cui l’Inter riuscisse a rimanere compatta centralmente, veicolando i flussi di gioco avversari sugli esterni, sarà importante il contributo di Mário Rui e Hysaj alle rispettive catene laterali. Col Napoli che tende a sfruttare maggiormente il lato sinistro del campo, sarà interessante vedere come l’Inter difenderà dalla parte di Cancelo.

Anche se il Napoli riuscisse a creare pericoli con il suo possesso palla quasi continuo (59.9% di media a partita), è verosimile ritenere che ci saranno comunque dei momenti in cui sarà chiamato a rifiatare lasciando il pallone ai nerazzurri. In queste situazioni l’Inter dovrà essere brava a sfruttare la propria maggiore fisicità per creare problemi alla fase difensiva partenopea. Oltre a questo, gli uomini di Sarri dovranno dimostrarsi abili nel gestire le fasi di transizione dato che hanno mostrato di poter soffrire le squadre che riescono a superare la loro prima linea di pressione nel gegenpressing.

Infine, un altro fattore che potrebbe decidere la partita, proprio in relazione alla diversa struttura fisica delle due squadre, potrebbe essere la gestione delle situazioni di palla inattiva con l’Inter che ha diversi giocatori (Icardi, Skriniar, Miranda…) in grado di decidere il contesto a seguito di calci piazzati.

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