Verso Inter – Juventus: nel segno di Brozo

Di partite importanti ce ne sono tante, quasi tutte le settimane, nei maggiori campionati europei. Però Inter – Juventus ha sempre qualcosa in più. È una partita che per un Interista vale quanto (forse anche di più, ma qui è questione personale) del Derby. È una di quelle partite con una storia a sé, che va fuori del campionato: Inter – Juventus è storia. È storia di una rivalità  sempre più forte, di Scudetti vinti e persi, di episodi, di gol, calci di rigore, parate.

L’Inter – Juventus del 28 aprile arriva in un momento positivo per l’Inter, meno per la Juventus a +1 sul Napoli. È una gara decisiva per più motivi: per lo Scudetto e per la Champions League, ma anche per una squadra che troppo spesso si è fermata al pari negli scontri diretti. È una partita da vincere, e sarà una partita nel segno di Brozovic. Brozo è il più in forma dentro e fuori dal campo, è quello che durante tutta la stagione ha avuto la crescita più bella, è la scoperta più grande dell’Inter 2017/18.

Quello che mi chiedo è perché mai dovrebbe fregare qualcosa a Brozovic di essere così entusiasta e voglioso (se non per cercare approdare a una squadra di alto livello). E me lo chiedo perché è uno dei giocatori che da quando è all’Inter ho visto essere più criticato: a volte giustamente, a volte no, ma sempre in modo eccessivo e controproducente. È il giocatore che ho visto insultato durante Inter – Bologna a febbraio, al primo pallone toccato della partita: “Vattene”, “Tornatene a casa coglione”, “Svegliati”, e così via. È quella occasione che mi ha portato a scrivere così:

È stato un comportamento secondo me sbagliato anche quello di Brozovic di applaudire polemicamente quando è stato sostituito (ma comprensibile). Da quel momento però credo qualcosa sia cambiato in Brozo, perché non è stato più lo stesso. Parliamoci chiaro: apprezzo Brozovic da anni, e non credo che le sue qualità tecniche possano essere messe in dubbio. Quello che generalmente è fastidioso da vedere è il suo atteggiamento, il suo sembrare sempre svogliato, stanco, infastidito. Ma questo – e anche gli Interisti a questo punto dovrebbero avere aperto gli occhi – fa chiaramente parte del suo carattere. Non è bello o brutto, è così e basta. E basta vedere la partita contro il Napoli o l’ultimo Derby perché sia chiaro: Brozo si lamenta, sbraccia, è indolente anche quando gioca bene, anche quando si vince. Non è mancanza di voglia, non è noia, è la sua persona.

Quello che veramente è stato il suo problema (mentre uso il passato incrocio tocco ferro, che non si sa mai) negli anni è la mancanza di costanza. Brozovic ha sempre alternato prestazioni eccellenti e settimane di buio. Ma anche qui, non ha mai giocato con costanza, non è mai stato al centro della squadra, al centro del progetto Inter. Questo secondo me ha fatto la differenza in questa stagione, insieme al forte calo della coppia Vecino-Valero. Brozovic ora è il centro dell’Inter, è l’unico giocatore che ha equilibrio nelle due fasi di gioco, che recupera palla e ha piede e occhio per la grande giocata (e qui merito Spalletti per averlo collocato in mediana accanto ad un giocatore fisico come Gagliardini).

Tutto ciò per tornare al cammino verso Inter – Juventus, e a dire che questa sarà una partita nel segno di Brozo. La partita dell’Inter dipenderà fortemente dalla sua, in entrambe le fasi di gioco: Brozovic è chiamato (giustamente, vista l’incostanza del passato) all’ennesima prova di maturità, è chiamato a dimostrare che non è tutto passeggero, che quello degli ultimi mesi è il vero Brozovic, che è qui per restare, che come dice lui stesso vuole la Champions. Da giocatore marginale è chiamato a diventare leader, in una partita che può decidere tanto, tantissimo.

Non ci resta che prepararci alla partita, perché anche noi, caro Brozo, come voi, vogliamo la Champions.

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