Scusate. Ci riferiamo a Milan e Napoli, le due squadre che più di ogni altra erano interessate a questa partita. Ci riferiamo a tutti quanti hanno gustato fino alla fine questo campionato. Lo dobbiamo a tutti coloro i quali, dalla seconda posizione in poi, hanno onorato questo trofeo. Ci riferiamo a tutti voi, e vi dobbiamo delle scuse. Grosse. Sentite. Obbligate.
Scusateci.
Scusateci perché Lukaku non avrebbe mai dovuto lasciar cadere Chiellini in quel modo così goffo: bastava tenerlo, in qualsiasi modo, e l’autorete non sarebbe arrivata. Lo dovevamo alla bellezza di questo finale di stagione, e invece l’insensibile Lukaku non fa nulla per tenerlo e va a finire che Calvarese, contro ogni sua volontà, si trova costretto a validare il gol.
Scusateci perché quel marpione di Lautaro non solo ha ingolfato la squadra con il suo Asado e fiaccato Conte con i suoi montanti sinistri, ma si è anche esibito in una mezza rovesciata che era con tutta evidenza una lesa maestà. Pensiamo sia stata la sua spocchia a causare il fischio dell’arbitro, perché di altri falli all’interno della cintura torinese non se ne sono visti.
Scusateci perché quel goffo di Perisic non si dematerializza nel momento più opportuno e va a prendersi un calcione che inevitabilmente porta al rigore. Qualunque altro calciatore al mondo sarebbe riuscito a fare qualunque altra cosa che non fosse mimare un pressing, causando l’impulso pavloviano (pavloviano = da Pavel Nedved) di allungare la gambina e inciampare. Ma Perisic non credeva, non sapeva, non immaginava. E la frittata viene così fatta.
Scusateci per il rigore parato a Ronaldo, il mago Ronaldo, sua maestà Ronaldo, il più forte il più bello il più ricco il più blasonato (ma non “Il Fenomeno”, sorry). Solo la parata di Handanovic macchia la sua supremazia in campo, chiaramente dimostrata fin dai primi minuti quando ha fatto il paso doble su sé stesso senza alcuno attorno a mettergli pressione.
Scusateci per aver giocato in superiorità numerica così a lungo, non ci eravamo abituati contro quelli lì peraltro. Che mai avrà fatto Betancour che non abbiano fatto Chiellini, Bonucci e molti altri molte altre volte? Non lo volevamo quel rosso, non ce lo aspettavamo, ci ha presi di sprovvista, avete presente quando le cose ti capitano e non immagini che tanta fortuna sia capitata proprio a te?
Ci scusiamo anche con Alessandro Del Piero, che nel finale di partita ha commentato con grande equilibrio gli episodi, ma chiudendo con “noi veniamo da un calcio in cui nessuno dei tre rigori sarebbe stato rigore“. Ci scusiamo perché abbiamo pensato male: ce lo ricordiamo eccome che ai suoi tempi non c’era un rigore che fosse fischiato. Storie vecchie. Scusate.
Ci scusiamo con Cuadrado, personalmente, sperando la sua carriera non sia inficiata dallo scontro con Perisic. L’incredibile scontro e la rovinosa caduta avrebbero potuto pregiudicare le sue future possibilità di restare in pied… ah no.
Ci scusiamo con i cugini mil… ah no. Scusate.
Ci scusiamo con il pubblico, con quanti avrebbero voluto vedere un Juve-Inter diverso. Anche noi avremmo voluto, ma ci è stato per molti versi impedito.
Scusate.
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