Rinunciare a Perisic

di Michele Tossani

In queste ultime ore, con le voci di repulisti in casa Inter che sono arrivate a livelli assordanti, tutte le testate stanno cominciando a scrivere delle liste di giocatori cedibili dalla cui cessione dovrebbe partire la rifondazione nerazzurra targata Suning. Fra i tanti finiti in lista (i vari Santon, Nagatomo, Brozovic, Banega, Miranda, Ansaldi e speriamo di vederne altri) compare, per qualcuno, anche il nome di Perisic.

Eppure, fino a poco tempo fa e, precisamente, fino alla prima fase dell’era Pioli, cioè al miglior vissuto dall’Inter in questa tormentata stagione, il nome del croato risultata fra gli incedibili.

Cosa è cambiato? È cambiata (o forse sarebbe meglio dire non è cambiata) l’Inter. Con la stagione andata a farsi benedire e con l’esonero di Pioli, sono venuti al pettine molti nodi che riguardano lo spogliatoio nerazzurro e l’atteggiamento di alcuni giocatori. Non è infatti passato molto da quando, al termine di Inter – Sassuolo, Stefano Vecchi ha dichiarato a Premium che “questa squadra fa prestazioni figlie di un modo di allenarsi non al 100%.”

Anche se non possiamo attribuire con certezza a nessun giocatore la “colpa” di aver portato a questo sfogo l’allenatore ad interim dei Nerazzurri, è innegabile come molti protagonisti dell’annata 2016/17 siano apparsi per lo meno indolenti in diverse partite. E fra gli indolenti non si può non annoverare Perisic.

Nonostante i dieci gol segnati, l’esterno croato ha una bassa percentuale di precisione nei passaggi (71.3%) che scende addirittura (68%) se si considerano i passaggi effettuati con successo nella metà campo avversaria. Per non parlare delle occasioni mancate: ben 9, che lasciano immaginare cosa avrebbe potuto offrire di più Perisic alla fase offensiva nerazzurra. In fase difensiva poi il croato non è sempre irreprensibile. Basterebbe confrontare il 4-2-3-1 della Juventus con quello dell’Inter. Il primo vede tutti i giocatori partecipare alla fase difensiva, compreso Mario Mandzukic cioè un (ormai ex) centravanti che occupa proprio la posizione da esterno sinistro d’attacco dove gioca Perisic. Nell’Inter, invece, i reparti sono sempre lunghi e i giocatori che corrono nella fase di non possesso sempre pochi.

Detto questo, una squadra è un sistema olistico, cioè un insieme non riconducibile alla mera somma di undici giocatori. Proprio in virtù di questo è necessario valutare bene l’apporto che ogni calciatore, pur talentuoso che sia, è in grado di dare ad un team in un determinato sistema di gioco che lo mette in relazione con le altre parti.  In parole povere: siamo sicuri che un Perisic come quello visto per la maggior parte della sua esperienza interista sia utile alla causa? Forse, pur essendo un giocatore dotato, il croato potrebbe essere più utile come pedina di scambio, soprattutto se fossero vere le voci circolate di recente di un interessamento di Chelsea e Manchester United.

 

One thought on “Rinunciare a Perisic

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  1. cedere perisic è la prima pietra miliare per rifare un’orrenda stagione come quella appena finita. di gran lunga il miglior giocatore che abbiamo in rosa. punto e basta

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