Crotone – Inter: l’analisi tattica (Pitagorica)

di Michele Tossani

Una Inter imbarazzante (presuntuosa e arrogante secondo la definizione post-partita di Piero Ausilio, velatamente criticato anche da Marco Materazzi sui social) lascia sul campo del Crotone le residue speranze di ridare senso a questa stagione, contribuendo invece a riaccendere la fiammella della speranza salvezza nei giocatori calabresi.

Pioli schiera il 4-2-3-1 con Medel restituito al suo ruolo di centrocampista centrale al fianco di Kondogbia mentre in difesa viene riproposta la coppia formata da Miranda e Murillo. In avanti confermati Perisic e Candreva sugli esterni con Banega ancora una volta preferito a Joao Mario per il ruolo di numero 10 dietro Icardi. Il primo tempo è di netta marca rossoblù: i ragazzi di Davide Nicola concedono, come loro solito, il possesso palla agli avversari (68% a 32% in favore dei Nerazzurri nei primi 45 minuti di partita), ma risultano molto più pericolosi con 10 tiri totali (6 in porta) contro i soli 2 (uno in porta) prodotti dagli uomini di Pioli.

La coppia Miranda – Murillo non funziona con il Crotone che segna due volte e in altrettante occasioni sfiora la terza rete. A centrocampo Medel (alla prima partita nel ruolo dopo tanto tempo) e Kondogbia sono pesci fuor d’acqua. Il francese, lontano parente del giocatore rivitalizzato dalla cura Pioli, ha chiuso con il 79% di precisione nei passaggi e un assist ma con ben 7 palle perse, il numero maggiore di palloni perduti da un giocatore in partita se si eccettua Banega (8).

Proprio il trequarti argentino è autore di un’altra prestazione incolore: gioca molti palloni (93) con una percentuale di riuscita non alta per le sue qualità (79%) ma riesce comunque a sfornare 5 passaggi chiave e a registrare 4/7 cross riusciti. Tuttavia va troppo a sprazzi. Per cambiare la situazione Pioli prima inserisce Palacio ed Eder, riportando Medel nella posizione di centrale difensivo con Banega interno di centrocampo, poi mette Joao Mario a centrocampo passando ad una sorta di 3-4-2-1 che ha avuto almeno il merito di ravvivare la fase offensiva nerazzurra.

Non a caso l’Inter ha sfiorato un pareggio che sarebbe comunque stato troppo per una squadra che ha sì registrato il 72% di possesso palla ma che ha tirato complessivamente soltanto 4 volte verso la porta di Cordaz. In questo quadro risalta negativamente, ancora una volta, la prestazione di Icardi. Il numero 9 nerazzurro è stato poco servito toccando appena 18 palloni (record negativo fra i 22 titolari) con appena il 73% di precisione nei passaggi e, soprattutto, con 0 tiri verso la porta del Crotone.

Per l’Inter un punto nelle ultime tre partite, proprio nel momento in cui si chiedeva il definitivo cambio di marcia. Adesso le nubi si addensano sempre più sulla testa di Pioli.

 

 

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