Che della Champions non si butta via niente

Certo, sarebbe stato bello poter alzare le braccia al cielo sapendo di aver raggiunto il traguardo. Ma diciamolo: non è da Inter. Sarebbe stato bello recuperarla di nuovo all’ultimo minuto con un assalto all’arrembaggio, ma diciamolo: non può accadere sempre così. Sarebbe stato bello trovare il gol in una partita sporca per mettere il bottino pieno nel fagotto, e diciamolo: lo avremmo meritato almeno quanto loro.

Ma occhio, questa è la Champions League. Ce lo insegnò Mourinho: questa si vince nei dettagli. E nei dettagli abbiamo sbavato: abbiamo lasciato che Sissoko ci tagliasse in due ed a quel punto, esamini, abbiamo aperto loro la porta. Una volta sola, in mezzo a varie palle sporche, ma è quel che basta. Chiedetelo a quegli altri che di finali ne hanno perse svariate, così. Fa male, certo che fa male. Ma non uccide. Non ancora.

Questa è la Champions, e della Champions non si butta via niente. Neanche questa partita con il Tottenham, giocata a testa alta e con un buon ordine. Perfetta? Tutt’altro che perfetta, ma contro un nemico motivatissimo, in uno stadio bollente, ancora una volta senza il turbo di Nainggolan e su un terreno evidentemente infame. A casa purtroppo non portiamo punti, e questo ci metterà non poca ansia nelle prossime giornate (Spalletti, cura subito il timore di non farcela o diventerà cronico e intaccherà tutto il resto). Portiamo invece alcune certezze, perché la difesa ha retto bene anche contro alcuni dei nomi più temuti d’Europa, l’attacco ha creato le sue occasioni e il centrocampo ha ancora una volta corso macinando chilometri.

Perdiamo la seconda in questo girone, sprecando il secondo match ball, ma ne abbiamo ancora uno a disposizione. Calma e gesso.

Di questa partita non buttiamo via nulla, perché siamo un’incompiuta che deve maturare: questa sera con un pizzico di determinazione in più e qualche contrasto vinto si sarebbe potuta dare una svolta alla stagione senza ansie e senza timori. Ora invece un timore strisciante si innesterà nel cervello, e andrà fatto tacere affinché non ci stanchi più dei chilometri macinati da Brozovic e Vecino. Il timore sarà quello della beffa, quello del traguardo perso all’ultimo minuto dopo che più volte all’ultimo minuto lo abbiamo fatto nostro.

Ora è tutto in mano nostra, perché noi dobbiamo vincere a Milano, dentro un catino che dovrà ribollire, portando a casa 3 punti senza “se” e senza “ma” contro una squadra già eliminata. Dopo, solo dopo, guarderemo cosa sarà nel frattempo successo a Barcellona. Se gli Spurs avranno fatto il miracolo, ci toglieremo elegantemente il cappello e lasceremo spazio. Se invece non sarà successo, l’Europa dovrà temere per una grande in più nella fase finale.

Anche questa ennesima tensione fino alla partita decisiva, anche questi timori logoranti, anche queste proiezioni, anche questo “braccino corto”: tutto, tutto ci aiuterà a crescere per diventare una squadra con vere ambizioni. Ricordate come passammo il girone l’anno del Triplete? Li ricordate quegli istanti, quei centimetri tra la mano del portiere e il piede di Sneijder? Bisogna accettare gli eventi ed affrontare a testa alta il destino.

Anche a questo serve la Champions: non si butta via niente. Niente.

One thought on “Che della Champions non si butta via niente

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  1. In realta’ adesso il match point ce l’ha il Tottenham, se vincono a Barcellona noi siamo fuori. Abbiamo perso meritatamente contro le loro riserve, e la responsabilita’ e’ del braccino di Spalletti che ci ha fatto giocare il primo tempo in 10.

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