di Andrea Careddu
Domenica 28 gennaio: SPAL – Inter
Sabato 3 febbraio: Inter – Crotone
Domenica 11 febbraio: Inter – Bologna
Sabato 17 febbraio: Genoa – Inter
Sabato 24 febbraio: Inter – Benevento
Queste sono le prossime partite dell’Inter prima del derby del 4 marzo. SPAL, Crotone, Bologna, Genoa, Benevento, tre in casa (due di seguito a San Siro) e due in trasferta.
Qualche giorno fa leggevo un articolo sulle squadre su cui puntare al fantacalcio nel prossimo periodo, e con un calendario così non poteva non esserci l’Inter. E la cosa ha completamente senso, considerando che escluso il Bologna (che è 12°) sono squadre che attualmente si trovano negli ultimi 5 posti della classifica di Serie A. Sono un interista semplice: vedo un calendario così e comincio a immaginare la classifica con quei 15 punti in più, poi subito a guardare il calendario di Roma, Lazio, Juventus, e Napoli, e a sperare di poter rosicchiare (soprattutto sulle romane, con Napoli e Juve è un attimo più complesso).
Sarebbe proprio bello. Sarebbe bello pensare che queste 5 partite sono già vinte. Partite semplici, no? Partite da vincere tranquillamente per una “grande” come l’Inter. Un calendario favorevole. Peccato che il calendario favorevole non esista. Il calendario favorevole è un fantasma, un’invenzione, un luogo comune. O almeno così è per l’Inter. E l’Inter, in questo senso, non ha niente da dimostrare. Lo ha già fatto negli anni, mostrando al mondo che è una squadra che non ha paura di trasformare partite semplici in 90 minuti (a volte 120, vedi Pordenone in Coppa Italia) di agonia. È come se fosse incluso nel contratto di ogni giocatore nerazzurro, da sempre, per sempre: l’Inter è una grande che non può comportarsi da grande. L’Inter è quella squadra che anche quando non sta bene, nei big match riesce a fare la prestazione, ma con le piccole non sia mai.
Non ci illudiamo. Non montiamoci la testa. Vorrei tanto farlo, vorrei tanto sentirmi sicuro come lo ero nel girone d’andata. Vorrei tanto pensare che come all’andata abbiamo sempre preso 3 punti contro le piccole (escluso il Bologna, 1-1 e 1 punto per uno al Dall’Ara), così faremo nel girone di ritorno. Ma non posso, non voglio illudermi con un’Inter con una condizione fisica e psicologica (soprattutto) così precaria. Dal 5-0 di inizio dicembre al Chievo mi sembra di rivedere l’Inter degli ultimi anni, va da sé che bisogna prepararsi al peggio. Come in passato, bisogna prepararsi a perdere punti dove non si può, a perdere quei punti che a fine campionato ti fanno ritrovare fuori da un posto nell’Europa delle grandi. Che sia chiaro: si soffrirà molto più a Ferrara contro la SPAL che nel girone di andata al San Paolo o allo Juventus Stadium (pardon, all’Allianz).
Però c’è da dire una cosa. Mai come in questo caso spero di sbagliarmi. Mai come stavolta spero di essere stato spaventato dall’insicurezza di domenica sera, ma che la squadra possa tornare a brillare e mettere punti in saccoccia. Ma soprattutto spero che si possa tornare a vedere un bel gioco. Spero che Spalletti convinca Siri ad aiutarlo a risvegliare i ragazzi. Sarebbe veramente bello, con un calendario favorevole come quello dell’Inter. Peccato che il calendario favorevole non esiste.
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