Meno Icardi, più Inter (pagelle post Sampdoria)

La risposta a Icardi l’hanno data Perisic e Nainggolan: si può tornare. Se non vogliamo continuare ad auto-imporci delle crisi, come stile di vita, dobbiamo ricominciare da questa partita. E dalla verità che nessuno è davvero indispensabile – a parte la coppia di centrali, sull’importanza di Skriniar e De Vrji non abbiamo parlato abbastanza – ma che non ci possiamo permettere di rinunciare a nessuno, almeno fino alla fine di questa stagione. Perché c’è un posto in Champions da conquistare e il nostro blasone ci impone di arrivare più in fondo possibile nella competizione che abbiamo vinto per tre volte.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato e scritto poco. Qualora non si fosse ancora capito, i gossip ci interessano poco. Ancora meno ci appassionano i discorsi machisti su Wanda Nara – ci dissociamo completamente da chi usa un gergo sessista, ancora di più lancia pietre – e sulle sua abilità da procuratrice. Ognuno fa il suo mestiere: Icardi e Wanda puntano ad avere più soldi, Marotta a difendere gli interessi del club e ad imporre un nuovo rigore. Mai come stasera mi sento però vicino al pensiero di Spalletti, che è quello più vicino al buon senso: “Bisogna che Mauro venga nello spogliatoio e viva la bellezza di far parte di un gruppo così. E di indossare questa maglia qui“. Ha ragione, il prossimo passo spetta a Icardi, il resto sono considerazioni che vorremmo non fare più.

La partita di stasera contro la Sampdoria offre alcuni spunti interessanti: ad esempio l’ottima prestazione di Perisic, o il fiuto del gol di D’Ambrosio, un giocatore che in questi anni è cresciuto tantissimo. Della sua generosità si è scritto tanto, anche troppo. Della sua duttilità, e del suo essere così decisivo (vedi gol all’Olimpico lo scorso anno), si è invece detto poco. Un giocatore che sarebbe piaciuto tantissimo a Sacchi, per la sua capacità di sovrapporsi e di coprire tutti i ruoli della difesa. Menzione d’onore per Nainggolan, non solo per il gol, e per l’esultanza di Spalletti che entra in campo per festeggiarlo, per Lautaro che non gioca una grandissima partita in termini squisitamente tecnici, ma lo vedi in ogni inquadratura e, sopratutto, per la coppia di centrali.

Una grande squadra si costruisce partendo dalla difesa, e due centrali così, lo abbiamo già detto in tempi non sospetti, garantiscono 10-15 punti in più e una bella polizza per il futuro. Il presente dice invece che alle nostre spalle stanno risalendo la Roma e il Milan che ha trovato un centravanti incredibile, fortissimo, che ricorda il primo Vieri. Buon per loro. La migliore risposta possibile, arrivata oggi, è una prova corale. Ora proviamo a recuperare il nostro centravanti. Dovesse andare male, abbiamo visto che in giro per il mondo possono esserci ragazzi altrettanto interessanti (nel dubbio, e vista la provenienza, con uno come Sanabria non ci si sbaglia). Con buona pace di tutti. L’Inter non è Icardi, né viceversa.

Le pagelle: Handa 6,5, Dalbert 6,5, D’Ambrosio 7,5, Skriniar 7, De Vrji 6,5, Gagliardini 6, Radja 7, Politano 5,5, Perisic 7, Brozovic 6,5, Lautaro 6,5

Il cappellino di Icardi, voto 4: il leone preferiremmo vederlo in campo.

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