5 vs 5 (cose buone e cose molto cattive su Roma – Inter)

5 cose buone, ottime sulla vittoria di ieri sera a Roma.

1. Mauro Icardi è un giocatore gigantesco, di un altro livello. Il fatto che sia rimasto all’Inter, il fatto che tenga a mantenere la fascia da Capitano, il fatto che abbia sopportato polemiche penose sulla sua vita privata e sull’inconsistenza professionale non era scontato. Per nulla. Icardi è un centravanti antico e modernissimo, non ha bisogno di occasioni chiare, basta che la palla arrivi in area. Ieri ha messo a ferro e fuoco il centro della difesa romanista dopo un tempo di studio. Insieme a Perisic, l’unico vero campione della rosa dell’Inter. Pensare che c’è chi voleva cederli entrambi.

2. Vecino corre, e poi corre e corre ancora. Gioca d’anticipo, segue a rimorchio le azioni che fa ripartire, chiede palla tra i piedi quando per gli altri il gioco si fa duro e le responsabilità bruciano l’erba. Ieri sera ha segnato, coronamento di un inizio di campionato eccellente. Quei 24 milioni che hanno fatto sorridere molti, cominciano a sembrare una valutazione obiettiva.

3. La fortuna, chiamiamola così. Che aiuti gli audaci o sia semplicemente cieca poco conta. Bombardati dai tiratori della Roma, ieri sera ci siamo aggrappati a 3 pali e un’interpretazione ferma ma generosa di Irrati sul contatto Škriniar – Perotti. Rifiutare i doni della buona sorte sarebbe stupido, quindi celebriamo lo stellone.

4. Joao Mario si fa trovare pronto, una volta di più. Con Borja retrocesso al posto del tremebondo Gagliardini, JM ha contribuito ad accelerare il flipper nerazzurro nella trequarti della Roma. L’impressione è che sia tra i pochi a saper cambiare il ritmo della partita, una dote quasi da sesto uomo dell’NBA. Avesse anche il tiro sarebbe un portento, ma a oggi ha messo in mostra solo qualche conculsione tossicchiante e innocua.

5. Luciano Spalletti è l’inizio e la fine di ogni cosa buona, al momento. Ma soprattutto pare si stia divertendo e che il gusto dolcissimo della vendetta di ieri lo abbia messo di ottimo umore. Concentrato, lucido e pragmatico, sta insegnando calcio a un gruppo che pareva renitente a ogni miglioramento.

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5 cose cattive, molto cattive, quasi feroci su Roma – Inter.

1. La partita di Antonio Candreva è stata un monumento all’indolenza e all’arroganza tecnica (mai legittimata). Al netto di un assist trasformato in oro da Icardi, una valanga di palloni sbagliati e riconsegnati alla Roma senza lottare, di scelte incomprensibili, di contropiede aperti con sufficienza e chiusi peggio. Una conferma della mediocre carriera nerazzura di Candreva, una prece ad Antonio Conte: sotto con l’offerta.

2. Gagliardini è in una fase di involuzione costante, ogni partita peggio della precedente. Parte basso e sbaglia cose elementari, quando recupera palla la butta via in un attimo. Senza infierire, la speranza è che Spalletti sappia ridargli fiducia alla svelta. Gagliardini è troppo importante per perderlo così.

3. La rotazione difensiva non esiste, nemmeno come possibilità. Non una vicenda di campo ma di mercato: se non arriva alla svelta un altro centrale son dolori. Semplice.

4. Il ritmo dei primi 20 minuti è stato commuovente, indiavolato, roba da Premier League. Il pressing alto richiede uno sforzo enorme e l’Inter sta imparando, come dice Spalletti ci mette impegno e applicazione, ma finché non migliorerà la condizione fisica questa condotta di gioco è un rischio, i cali di intensità sono pericolosi.

5. Il calendario. Maledetta sosta, ne volevamo un’altra subito.

Le pagelle.

Handanovic 6,5, D’Ambrosio 5,5, Śkriniar 6,5, Miranda 6, Nagatomo 6, Gagliardini 5, Vecino 7, Borja Valero 6, Candreva 5, Perisic 6,5, Icardi 8 (Dalbert 6, Joao Mario 6,5, Cancelo sv)

2 thoughts on “5 vs 5 (cose buone e cose molto cattive su Roma – Inter)

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  1. Non sono d’accordo su Gagliardini. Contro la Fiorentina è entrato molto concentrato nel secondo tempo ed ha fatto una buona partita. Ieri nei primi 20 minuti si è mosso bene, ha recuperato palloni ed ha ha fatto anche ottimi lanci, poi nella seconda parte del primo tempo è andato in sofferenza insieme a tutto il centrocampo dell’Inter perchè la Roma aveva più grinta e velocità. Gagliardini è fondamentale in questa squadra e può crescere moltissimo giocando insieme a Vecino, Borja e Joao Mario ed alternandosi con loro per un posto a centrocampo. Ha solo bisogno di un pò di tempo per tornare ai livelli di Gennaio-Febbraio-Marzo dell’anno scorso…

  2. Io non sarei così entusiasta di Vecino. Per lunghi tratti, sia nel primo che nel secondo tempo, il centrocampo è stato in balia di quello avversario. E’ vero che quello giallorosso è di prima categoria, ma pure il nostro è composto per due terzi da quello della Fiorentina dello scorso anno, che è arrivata ottava.

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