Una delle campagne più belle della storia della comunicazione calcistica italiana dice che è tempo di "Riveder le stelle". Il significato è proprio quello del canto XXXIV della Divina Commedia: salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ’l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo... Continue Reading →
Sapessi com’è strano (quando s’incontrano Il Nero e l’Azzurro e Juventibus per parlare di calcio, di una rivalità infinita e di 20 anni di veleni)
L’abbiamo fatto. Che vi piaccia o meno, che la cosa sia vissuta come un errore o meno, ci siamo confrontati su alcuni dei tantissimi temi e nodi che rendono la partita di domani un crocevia di destini e di emozioni forti, giuste e sbagliatissime. L’abbiamo fatto perché la nostra idea di calcio è molto lontana... Continue Reading →
Yo estoy contigo
di Marco Napoletano La situazione era questa: 69, 68 e 67. Dopo 90’ diventò questa: 71, 70 e 69. Avevamo perso qualcosa che era nostro. Mancava un passo, un solo passo. Io me lo ricordo quel giorno, ero a Roma, ero all’Olimpico, anzi ero fuori dall’Olimpico. Senza biglietto mi faccio tutto il primo tempo fuori... Continue Reading →
Undici secondi (Auguri Julio Cruz)
Minuto 8 del secondo tempo. A San Siro si gioca un derby diverso da tutti gli altri perché di là, con i rossoneri, c'è Ronaldo. Ed è lui che decide la partita, fino a quel momento. Ha segnato una rete insolita, nulla a che vedere con gli scatti di un tempo. Si è girato in... Continue Reading →
Buon compleanno Ronaldo, auguri a te, a me e al nostro lato oscuro (romanzo di formazione in poche righe)
Il Loggionista Nel '97 avevo quattordici anni, una mattonella di brufoli in faccia, un corpo che perfino Madre Teresa avrebbe ritenuto irricevibile e una pena aggiuntiva: non poter usare il motorino a Milano, "che è tanto pericoloso". Non ero l'unico a sognare di essere invisibile, in classe. Il metro della mia impopolarità rimane impresso nella... Continue Reading →
Odi et Amo: fenomenologia di un amore
Perché Ronaldo si ama, nonostante tutto Sono stato un privilegiato. Uno dei pochi tifosi ad aver visto un marziano giocare nella propria squadra. La luce divina è scesa su San Siro nell'anno di grazia 1997/1998, poi ha preso piano piano ad oscurarsi, fino a eclissarsi. Ma questo non me lo ricordo, o forse non voglio... Continue Reading →
Lettera a Gabriel Barbosa e al suo buffo soprannome nel giorno del probabile esordio
Caro Gabriel, ti scrivo questa Mia nel giorno del probabile esordio con la maglia della squadra che amo, tifo e sopporto da parecchio prima che tu nascessi. Non ci siamo mai visti e mi pare d'obbligo una presentazione formale, per stabilire dei rapporti cortesi in attesa di scegliere se essere amici o rimanere buoni conoscenti. Noi... Continue Reading →
Inter, do you remember Coppa Uefa?
Non sono mai stato in Europa oltre il campo di San Siro (Samuele Bersani, Coppa Uefa) Mauro, Frankie, Samir, non facciamo scherzi. Che già giocare contro una squadra che ha il suffisso Sheva nel nome mi mette di cattivo umore, e mi ricorda Cordoba puntualmente uccellato dal numero 7 rossonero. Non facciamo troppo gli spiritosi,... Continue Reading →
Prima esegesi del deboerismo
In piene Olimpiadi, la Gazzetta dello Sport dedica all'Inter le prime cinque pagine e c'è quasi da stropicciarsi gli occhi. Il paginone dell'intervista a De Boer è pieno di cose interessanti e anche di cose che volevamo sentirci dire. Frank l'oggetto misterioso, almeno nei propositi, dimostra idee chiare. E con eleganza va dritto al punto... Continue Reading →
Almeno uno Pagliuca lo para
“Almeno uno, Pagliuca lo para” (Federico Buffa, storie Mondiali) Quando si arrivava ai calci di rigori questa era la frase più ricorrente. La certezza di avere dalla tua un portiere che almeno uno l’avrebbe parato. Succedeva sempre, il resto dipendeva da chi li tirava. Gianluca Pagliuca è stato un meraviglioso portiere ma ha solo sfiorato la leggenda,... Continue Reading →