Walter Zenga, la voce del destino

di Giacomo Dotta 

Grazie Walter. In questa “semifinale” a distanza (così l’aveva definita Spalletti), tu ci hai salvato all’ultimo minuto con un volo dei tuoi e ci regali questa ormai insperata finale con la Lazio.

Ci arriviamo dopo un campionato assurdo, fatto di momenti esaltanti e cadute pazzesche, di momenti fortunati e di sventure colossali, di polemiche arbitrali (sì, proprio quella partita lì) e di gol sbagliati (si, esatto, proprio quelli). Ecco perché Lazio-Inter è la partita che ci meritiamo: perché dopo i capricci di questa annata, bisogna dimostrare la maturità; perché partite come questa fanno piazza pulita di ogni rammarico ed ogni rivendicazione, concentrando l’intera posta in palio in soli 90 minuti. Solo un dramma può portare a un gran finale, e solo un grande drammaturgo avrebbe potuto disegnare un percorso così.

Il campionato è finito, ora c’è una partita diversa. Una partita nella quale in campo non potranno scendere dietrologie, mercato, ipotesi, tensioni, like, timori: in campo non dovranno scendere altro che undici giocatori e milioni di tifosi determinati a giocarsi il grande obiettivo. Prendere o lasciare, dentro o fuori, tutto si riduce a semplicistiche dicotomie.

Dietro alla semplicità estrema di questo finale senza “se” e senza “ma”, però, c’è una settimana sconsigliata ai deboli di cuore. Una settimana per mettere da parte la delusione dell’ultima a San Siro, una settimana per compattare ulteriormente un pubblico ed una squadra che hanno voglia di andare a Roma per staccare il biglietto per l’Europa che conta. Ci vorrà qualche ora per capirlo, per rendersi conto che nonostante tutto abbiamo ancora un’ultima possibilità. Arriva da Zenga, arriva dal passato, arriva dal destino.

Il destino toglie, il destino dà. Troppe volte quest’anno il destino ci ha tolto (e quasi sempre castigandoci per colpe esclusivamente nostre), ma all’ultimo minuto ha stretto la mano a Walter Zenga ed ha deciso di concederci quest’ultima occasione. Un patto che viene da lontano. Chissà, forse ce la siamo meritata, forse non è tutto sbagliato, forse la storia non è ancora tutta scritta: c’è ancora una pagina per poter aprire un capitolo nuovo.

20 maggio, ore 20.45. Sarà una settimana lunghissima.

Rispondi