di Michele Tossani
Un Inter che spreca nel finale con Perisic la possibilità di portare a casa i tre punti pareggia 2-2 la partita contro un Torino che comunque non ruba nulla. Alla fine infatti le statistiche parlano di una leggera prevalenza nerazzurra in termini di possesso palla (56% a 44%) ma di sostanziale equilibrio sia in termini di tiri effettuati (15 per gli uomini di Pioli; 10 per il Toro) che di tiri nello specchio della porta (6-5 per i Granata). Pioli conferma il 4-2-3-1 con Kondogbia e Gagliardini in mezzo al campo; D’Ambrosio e Ansaldi sono i terzini mentre Banega agisce da numero dieci dietro Icardi.
Mihajlovic invece presenta molte novità schierando una difesa composta da Zappacosta, Rossettini, Moretti e Molinaro e proponendo un centrocampo più muscolare con Lukic in mezzo a Acquah e Baselli. In avanti Iturbe è il terzo attaccante insieme a Ljaijc e Belotti.
Rispetto al solito, quella che si è vista a Torino è stata una Inter meno offensiva del solito, con un baricentro più basso (49.2 metri) e che ha sofferto la tattica grinta e ripartenza impostata da Sinisa Mihajlovic. In particolare sono apparsi in difficoltà sia Kondogbia che Gagliardini, opposti alla vigoria atletica di Acquah e Baselli mentre Lukic ha svolto il suo ruolo di metronomo e frangiflutti davanti alla difesa. Sul gol del ghanese Gagliardini scivola in fascia per raddoppiare (senza successo) su Iturbe con il francese che segue Ljajic e con Acquah che si trova libero di concludere in porta.
Allo stesso tempo la retroguardia granata ha annullato Icardi e Banega. Il primo è stato spesso tagliato fuori dalla manovra interista col risultato che alla fine lo ha visto toccare soltanto 24 volte il pallone, riuscendo a realizzare appena un tiro verso la porta di Hart. Lo score del centravanti interista recita anche 9/16 passaggi riusciti con ben 11 palloni persi. Più nel vivo della manovra Banega con 33 passaggi effettuati ed una precisione dell’87% ma anche l’ex Siviglia è alla fine risultato poco incisivo, ben coperto da Lukic.
Gli inserimenti di Eder e Brozovic garantiscono all’Inter quella profondità che era mancata nel primo tempo e gli ingressi dei due alzano anche il ritmo della partita. Con Mihajlovic che, giustamente, non si accontenta di un pari che sarebbe inutile per il Torino a questo punto della stagione e con questa situazione di classifica, l’Inter vede aprirsi delle praterie da sfruttare in contropiede nei 15 minuti finali.
Tuttavia i ragazzi sprecano almeno 5 palle gol di cui 3 con il solo Perisic autore di una prova incolore. Il croato infatti non soltanto ha sprecato sotto porta (0/4 nei tiri) ma ha anche perso 19 palloni e registrato una percentuale bassissima di passaggi riusciti (62%). Imprecisione che è comunque stato un fattore generalizzato e caratterizzante la prova nerazzurra con l’Inter che ha registrato una media di squadra nella precisione di passaggi di appena il 78% (non meglio il Torino col 77% a dimostrazione di una partita frenetica ma molto imprecisa). A questo si aggiunga l’errore del croato in fase difensiva in occasione del primo gol granata, su azione di calcio d’angolo: in quella occasione Perisic, abituato a marcare a zona, si perde Baselli, liberato da un prolungamento di Moretti.
Sull’altro lato del campo c’era un Candreva a corrente alternata, abile a trovare il gol del 2-2 ma che ha avuto a che fare con un cliente difficile come il ripescato Molinaro, titolare dopo oltre sei mesi. Alla fine quindi un pareggio che frena la rincorsa dell’Inter e che si sarebbe potuto trasformare in una vittoria (che non sarebbe risultata scandalosa) con un po’ più di attenzione in zona gol, soprattutto nel finale.
Purtroppo in queste partite la differenza la fanno le giocate …. e Se Perisic toppa 4 tiri…. la gara non la vinci …. specie poi se il tuo bomber gioca a nascondino ..