Questione di esterno…

L’Inter continua a produrre risultati positivi ma non ingrana dal punto di vista del gioco. A Bologna la squadra di Luciano Spalletti è riuscita ad ottenere un pareggio importante alla luce della prestazione offerta.

Ancora una volta, l’enigma da risolvere è quello relativo al centrocampo. Del triangolo di centrocampo ci siamo già occupati ed anche @AlexFrosio, sulla Gazzetta di oggi, ha scritto delle difficoltà incontrate dal triangolo Vecino-Borja-Joao Mario col portoghese nella posizione di trequarti.

Comunque, i problemi nerazzurri nella zona nevralgica del campo non si limitano alla fascia centrale ma investono invece anche gli esterni. Con Ivan Perisic che sta avendo un buon inizio di stagione, è soprattutto a destra dove l’Inter ha mostrato una situazione preoccupante fin dall’avvio del campionato.

In particolare, si nota una certa involuzione nel gioco di Antonio Candreva. Elemento chiave della squadra praticamente fin dal suo arrivo in nerazzurro, il nazionale italiano ha invece mostrato un preoccupante regresso nell’arco di queste ultime due annate, tanto sotto le precedenti gestioni di Stefano Pioli e Frank De Boer quanto dall’inizio dell’era-Spalletti.

Contro i rossoblù felsinei Candreva (e non per la prima volta) ha palesato delle difficoltà nella fase difensiva, dove ha praticamente quasi sempre lasciato solo Danilo D’Ambrosio alla mercé di Verdi e Di Francesco.

Quello che però preoccupa maggiormente è lo scarso apporto di Candreva alla fase offensiva, quando invece il giocatore dovrebbe farsi preferire. Contro il Bologna Candreva ha avuto un bello spunto a inizio partita, vanificato dal clamoroso liscio di Joao Mario. Per il resto ha prodotto poco o nulla, finendo la partita con 3 palle perse e soprattutto con un impressionante (in negativo) 2/22 nei cross riusciti.

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La partita col Bologna di Candreva, con le zone dove maggiormente si è mosso.

Proprio l’aspetto dei cross, l’esterno nerazzurro ha finora registrato una bassa percentuale di riuscita a partita (1.4). Praticamente la media di cross riusciti di Candreva per singolo incontro è pari alla media di palloni persi nei novanta minuti (1.2).

Di conseguenza, anche se la sua precisione nei passaggi rimane alta (82.9%), l’apporto di questi ultimi alla manovra offensiva interista è basso (un solo assist fin qui registrato).

È chiaro come lo scarso contributo di Candreva alla fase di rifinitura dell’Inter dipenda in parte anche dalle difficoltà che la squadra di Spalletti ha incontrato nell’affrontare difese chiuse come sono state quelle di SPAL, Crotone e Bologna e che le difficoltà palesate dal triangolo di centrocampo abbiano influito nel negare ai nerazzurri una certa fluidità di manovra. Inoltre, l’Inter deve migliorare nell’attacco dell’area con più giocatori, cosa che aumenterebbe i target a disposizione di Candreva in situazione di cross dall’esterno.

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L’Inter non attacca bene l’area del Bologna ma il cross di Candreva è da dimenticare.

Detto questo, è vero che l’involuzione dell’esterno interista sia da addebitare anche alla sua propensione ad essere un giocatore monotematico, caratteristica che si sta via via accentuando.

Infatti, con l’Inter in difficoltà a creare superiorità posizionale nel centro oltre la linea del centrocampo avversario, il gioco dei Nerazzurri fluisce sugli esterni rendendo il cross l’arma di rifinitura più semplice da utilizzare, come già si era visto con De Boer e Pioli nella scorsa stagione.

Questo, come detto, agevola la tendenza al cross di un giocatore come Candreva che trova nella fascia laterale e nel traversone dall’esterno la propria coperta di Linus.

L’Inter di Spalletti ha mostrato all’inizio la tendenza a cercare un gioco più di posizione, fluido, con gli esterni di centrocampo che entrano dentro il campo aprendo le corsie esterne alle avanzate dei terzini. Ma questo trend, oltre ad essere recentemente diminuito anche a causa delle suddette difficoltà, sembra di difficile continuazione da parte di un giocatore che ha comunque la tendenza a dribblare verso destra e ad allargarsi cercando la corsia laterale.

È un problema, questo dell’apporto di Candreva alla fase offensiva nerazzurra, che Spalletti dovrà cercare di risolvere cercando di aumentare le soluzioni a disposizione della squadra e del giocatore in fase di rifinitura o migliorando il modo in cui la squadra deve sfruttare i cross. Altrimenti si rischia di vedere un Candreva sempre più estraneo al progetto tattico spallettiano.

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