Qualcosa di interista

di Giacomo Dotta

Hey! Fermi tutti. Nemmeno un minuto di più con quella faccia. Agosto non è finito, il campionato nemmeno e sarebbe il caso di evitare i soliti discorsi ipocondriaci da fine del mondo.

Quella con il Sassuolo è stata una partitaccia, tanto che nel primo tempo c’era da chiedersi se la lentezza fosse dovuta a carichi fisici o ai rallentamenti di DAZN. E fin qui siamo tutti d’accordo. Ma visto che siamo di fronte ad una maratona, pensare di essere stati irrimediabilmente indietro dopo appena 100 metri di corsa sarebbe folle, stupido e molto (troppo) interista.

Dalbert ha steccato, ed è un peccato perché veniva da un bel pre-campionato. Lautaro non ha stupito, ed è un peccato perché sotto sotto lo speravamo tutti. Brozovic ha sbagliato decine di passaggi, ma al tempo stesso è stato l’unico a cercare geometrie in un centrocampo che ha bisogno come il pane di Nainggolan (e di cancellare il fantasma Modric). Fare altri nomi sarebbe superfluo in una squadra che ha giocato come ha giocato in quel primo tempo maledetto. Il secondo tempo ha visto normalizzata la situazione, ma senza quell’accelerazione che sarebbe servita per ribaltare tutto.

Si finisce senza aver visto un gol di speranza, senza aver visto la squadra sognata tutta l’estate, senza aver visto la mano di Spalletti, senza aver visto Diletta Leotta, senza aver visto il carattere che l’esordio avrebbe meritato. Ma non è questo il tempo degli esami, per carità, del resto nemmeno lo scorso anno abbiamo fatto un solo punto contro quelle maglie neroverdi.

Dalbert avrà altre occasioni, se le è meritate; Brozovic lo conosciamo ed ora lo aspettiamo con religiosa fiducia; Lautaro ha dimostrato di avere carisma, avrà le opportunità per dimostrarlo; Spalletti ha subito un’occasione in casa per far capire che la squadra non è quella vista stasera, poi pausa di riflessione prima di cominciare con le cose serie. Ma che la partita con il Torino non sia subito un esame per tutti, o sappiamo fin troppo bene dove andrà a finire la stagione prima ancora di cominciare.

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